Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

In Vaticano, il Lapidario diventerà museo

Il Lapidario vaticanoI Musei vaticani amplieranno spazi e  percorsi annettendo il Lapidario, finora appartenuto alla Biblioteca vaticana, di cui costituiva l’atrio dell’antico ingresso. Questa biblioteca di pietra, in effetti, è una galleria lunga 186 metri, con alle pareti e sul pavimento, 3.559 iscrizioni, cippi e monumenti – cristiani e pagani – dal I secolo avanti Cristo, al VI d. C. C’è molto da vedere e da scoprire in quella che sembra la Roma nascosta e sotterranea. Nei primi mesi del 2015 diventerà la Roma visibile, visitabile nella sua storia, nella sua grandezza, nella sua gloria tra il sacro, il profano … Leggi tutto

Il Lapidario vaticano
Il Lapidario vaticano

I Musei vaticani amplieranno spazi e  percorsi annettendo il Lapidario, finora appartenuto alla Biblioteca vaticana, di cui costituiva l’atrio dell’antico ingresso. Questa biblioteca di pietra, in effetti, è una galleria lunga 186 metri, con alle pareti e sul pavimento, 3.559 iscrizioni, cippi e monumenti – cristiani e pagani – dal I secolo avanti Cristo, al VI d. C.
C’è molto da vedere e da scoprire in quella che sembra la Roma nascosta e sotterranea. Nei primi mesi del 2015 diventerà la Roma visibile, visitabile nella sua storia, nella sua grandezza, nella sua gloria tra il sacro, il profano e il pagano.

Il Lapidario, diviso in 48 sezioni o pareti, è stato istituito dal 1805 al 1808 e ordinato da Gaetano Marini. Tra i reperti conservati, visitabili non appena l’intera struttura sarà fruibile, vi è uno dei più grandi rilievi mitriaci, del II secolo, che proviene dal tempio delle Sette sfere di Ostia, scavato da Pio VII nel 1805, poi identificato da Rodolfo Lanciani nel 1886: il dio Mitra, proto-concorrente del Cristianesimo e in voga specie nell’esercito, che uccide il toro rituale. 

In Vaticano, il Lapidario diventerà museo

Un vasto e lungo campionario tutto da scoprire. Vi sono lapidi con iscrizioni significative, più esattamente dei piccoli poemi: tre righe in esametri dall’Eneide di Virgilio per il sepolcro del pedagogo Antemio; due iscrizioni della casa di Lucio Settimo Adrasto, provenienti dagli scavi di Montecitorio, risalenti ad un periodo databile intorno al 193 d.C.: la prima è la richiesta a Settimio Severo di costruire qualcosa, la seconda dimostra che ha ottenuto il permesso e pagato le tasse. Un’altra lapide racconta di Quinto Volusio Anthus, un bimbo che giocava in grembo al padre, ma un carrettiere lo travolge e lo uccide con la ruota. Un’altra celebra Iulia Agele, di 80 anni: un’estetista, effigiata accanto al fornello usato per scaldare la resina con cui depilare, e accanto la cliente a gambe scoperte. C’è un cippo, con cui l’imperatore Claudio celebra la conquista della Britannia: amplia il «pomerium», il sacro limite di Roma, e allarga i confini.

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(05/01/2015) 

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