Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

La Shoah dell’arte

Hans Richter ‘Sleeping Man’ 1914Martedì 27 gennaio 2015, in occasione della Giornata della Memoria, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) a Cosenza presenterà una piccola, ma significativa, collezione di opere del grande maestro tedesco Hans Richter (Berlino, 1888 – Locarno, 1976), artista tra i padri fondatori del Dadaismo, nonché uno dei suoi maggiori esponenti. I lavori presentati coprono l’intera carriera artista di Richter, sia dal punto di vista cronologico, che per quel che riguarda le sue numerose sperimentazioni espressive. La mostra rientra nell’ambito del progetto La Shoah dell’arte, organizzato dall’associazione ECAD – impegnata da anni in attività di ricerca, sperimentazione, … Leggi tutto

Hans Richter 'Sleeping Man' 1914
Hans Richter ‘Sleeping Man’ 1914

Martedì 27 gennaio 2015, in occasione della Giornata della Memoria, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) a Cosenza presenterà una piccola, ma significativa, collezione di opere del grande maestro tedesco Hans Richter (Berlino, 1888 – Locarno, 1976), artista tra i padri fondatori del Dadaismo, nonché uno dei suoi maggiori esponenti. I lavori presentati coprono l’intera carriera artista di Richter, sia dal punto di vista cronologico, che per quel che riguarda le sue numerose sperimentazioni espressive. La mostra rientra nell’ambito del progetto La Shoah dell’arte, organizzato dall’associazione ECAD – impegnata da anni in attività di ricerca, sperimentazione, approfondimento e divulgazione della Memoria – e patrocinato e promosso dal MIBACT.

Contemporaneamente alla mostra di Hans Richter, verrà presentata un’installazione ambientale dell’artista Silvio Vigliaturo (Acri, 1949), anch’essa incentrata sulla Shoah, che viene ricordata metaforicamente attraverso una distesa di cappotti e scarpe abbandonati a terra sormontati dalla figura incombete della morte a cavallo e circondati da un ammasso di strisce di vecchi giornali. A completamento dell’opera, una serie non sequenziale di numeri proiettati a parete simboleggiano le vittime dello sterminio e l’arbitrarietà, se non addirittura la casualità, della scelta crudele con cui i carnefici hanno deciso di dar loro la morte.

Info: www.museomaca.it

(08/01/2015)

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