Giovedì 12 Dicembre 2024 - Anno XXII

Il ritorno degli Uomini Illustri alla Corte di Urbino

Dante Alighieri Dipinto su tavola, 112 x 65 cm Parigi, Musée du Louvre © C2RMF/ E. Lambert Dopo quasi quattrocento anni viene ricomposto uno dei luoghi più emblematici del Rinascimento italiano, in una mostra unica in esposizione dal 12 marzo al 4 luglio 2015. Stiamo parlando dello Studiolo di Federico di Montefeltro nel Palazzo Ducale di Urbino. La mostra mai realizzata prima d’ora permette di restituire al pubblico lo Studiolo del Duca nella sua veste originaria, precedente cioè allo smembramento seicentesco dei dipinti, che completavano la decorazione di questo microcosmo intellettuale tanto denso di significati e messaggi, con la raffigurazione … Leggi tutto

Dante Alighieri Dipinto su tavola, 112 x 65 cm  Parigi, Musée du Louvre © C2RMF/ E. Lambert
Dante Alighieri Dipinto su tavola, 112 x 65 cm Parigi, Musée du Louvre © C2RMF/ E. Lambert

Dopo quasi quattrocento anni viene ricomposto uno dei luoghi più emblematici del Rinascimento italiano, in una mostra unica in esposizione dal 12 marzo al 4 luglio 2015. Stiamo parlando dello Studiolo di Federico di Montefeltro nel Palazzo Ducale di Urbino. La mostra mai realizzata prima d’ora permette di restituire al pubblico lo Studiolo del Duca nella sua veste originaria, precedente cioè allo smembramento seicentesco dei dipinti, che completavano la decorazione di questo microcosmo intellettuale tanto denso di significati e messaggi, con la raffigurazione dei cosiddetti Uomini illustri: filosofi, poeti, scienziati, uomini di ingegno, dottori della Chiesa del lontano passato o contemporanei, chiamati a raccolta dal Duca per ispirarlo e guidarlo.

Lo studiolo d’Urbino rispondeva all’antica idea di ricreare un ambiente adeguato a favorire studio e riflessione, radunando immagini di sapienti – con i quali instaurare un dialogo virtuale – e oggetti rari con cui nutrire lo spirito. Un luogo di piccole dimensioni, collocato nel cuore dell’appartamento del Duca e adiacente agli spazi domestici, tra gli ambienti destinati alle funzioni pubbliche e quelli deputati al sacro; composto da un continuum di tarsie lignee di bottega fiorentina (Giuliano, Benedetto da Maiano e bottega, con cartone di Botticelli per le “Virtù” e forse Francesco di Giorgio Martini) con raffigurati libri, strumenti musicali e scientifici, armi e insegne, clessidre e personificazioni allegoriche che compaiono su ripiani della finta panca e fanno capolino da finte ante socchiuse.

(10/03/2015)

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