Soria, otto posti da visitare
Santo Domingo
. Monumento nazionale (anticamente chiesa di Santo Tomè) Santo Domingo vanta una facciata che può essere definita la più bella del romanico spagnolo, con ordine e geometrìa estremamente accurati: splendidi il rosone e il portale sovrastato da un giro di 4 archivolti (impressionante la bellezza delle numerose sculture dei personaggi raffigurati, l’Apocalisse, i Santos Inocentes, la Vergine e il Bambin Gesù, la Passione di Cristo). Notevoli, nella parte inferiore, rettangolare, due serie di archi ciechi –bellissimi i capitelli di quelli più bassi- di influenza francese (Notre Dame di Poitiers). Pur bello e interessante, con tre navate gotiche con ogiva, del ‘500, un ricco retablo (pala d’altare) del ‘600, l’interno non può valere la splendida facciata.
Concatedral de San Pedro. Prima di essere dichiarata cattedrale, San Pedro fu Collegiata, costruita dagli Agustinos nel 1152. Nel 1520 furono attuati importanti restauri in stile rinascimentale (anteriore alla ricostruzione la magnifica facciata plateresca, con San Pedro, seduto, nella nicchia). L’interno, ultimato da Rodrigo Perez nel 1573, presenta 3 navate con cappelle laterali, sostenute da eleganti colonne cilindriche con volte ramificate. Ulteriore e splendida attrazione di San Pedro, il chiostro romanico (XII secolo, monumento nazionale) con influenze musulmane e bizantine.
San Juan de Rabanera. Monumento nazionale, prezioso gioiello del romanico di fine XII secolo, pianta in croce latina, è arricchito da elementi (timpano, la porta di ponente) appartenenti alla chiesa di San Nicolàs (rovine lungo la Calle Real). All’esterno, molto bello l’abside, con due finestre ornate di foglie di acanto e un’interessante cornice. All’interno, tiburio sulla crociera, un prezioso retablo plateresco del pittore Juan de Baltanàs e dello scultore Francisco de Agreda.
Palacio de los Condes de Gomara. Maestoso palazzo rinascimentale (1592), senza dubbio il più bel monumento dell’architettura civile soriana, con una facciata doppiamente interessante: per la lunghezza, più di 100 metri e per la differenza di stili. Sul lato sinistro si ammira un disegno ispanicamente herreriano, con ricco portale, un gigantesco scudo sostenuto da due giganteschi mazzieri, balconi con frontone e finestre con inferriate. Sulla destra, una doppia galleria di archi a tutto sesto (12 in quella inferiore, 24 nella superiore) con colonne ioniche. Bella la torre d’angolo su 3 piani.
Plaza Mayor. Centro storico e politico nonché cuore pulsante (come tante altre Plazas Mayores di Spagna) della vita cittadina. L’attuale Ayuntamiento(Municipio) corrisponde all’antica casa dei Doce Linajes de Soria (Dodici Lignaggi di Soria), la dozzina di famiglie nobili (altrettanti scudi appaiono sulla facciata) dalle quali discese la tanta nobleza che abbondò nella Castilla y Leòn imperiale. Non manca una chiesa, Santa Maria la Mayor, un tempo San Gil, contenente, quanto a stili architettonici, la storia di Soria: resti romanici della seconda metà del XII secolo, la Capilla Mayor del XVI con nervature gotiche e qualche elemento barocco e neoclassico. I portici e l’orologio della Casa della Audiencia, anticoayuntamiento (1769), fanno ormai parte della letteratura spagnola (“Soria fria! La campana de la Audiencia da la una, Soria, ciudad castellana, tan bella!, bajo la luna”, Machado).
Monastero de San Juan de Duero. Monumento nazionale, sulla riva sinistra del Duero, rappresenta una delle opere più peculiari del romanico in Spagna. Dell’antico monastero dell’Ordine dei Monaci Ospedalieri di Gerusalemme si conservano solamente il Chiostro (XIII secolo) con influenze mudèjar e siculo-arabe, e la chiesa (XII secolo): una sola navata, pianta irregolare con presbiterio e abside semicircolare, pregevoli due altari romanici su ciascun lato.
Ermita de San Saturio. Eremo del XVII secolo, dedicato al patrono di Soria, costruito in una caverna sovrastante uno spuntone di roccia affacciato sul Duero. L’edificio principale, di pianta ottagonale, è decorato dal pittore soriano Antonio Zapata. Il Camino che conduce all’Ermita fu uno degli itinerari prediletti da Machado.
Museo Numantino. Vicino alla Dehesa, inaugurato dal re Alfonso XIII nel 1919, costituisce il compendio archeologico e storico della provincia di Soria e presenta come importante attrazione i reperti degli scavi di Numancia, in particolare gli oggetti delle attività quotidiane delle popolazioni celtibere. (2-fine)
Prima parte: Soria, bella di Spagna senza essere un must