Nel 1931 sulla penisola di Cape Arid
, nell’Australia Occidentale, alcuni naturalisti dilettanti si stavano inoltrando nelle distese coperte di macchia allorché s’imbatterono in un insetto che nessuno aveva mai visto prima. Somigliava vagamente a una formica, ma era di un insolito giallo pallido e aveva uno strano sguardo fisso che ti trasmetteva inquietudine. Alcuni esemplari furono raccolti e finirono sulla scrivania dì un esperto al National Museum di Melbourne, che identificò istantaneamente l’insetto come un Nothomyrmecia. La scoperta provocò grande eccitazione perché, per quanto si sapeva, nulla del genere era più esistito sulla terra da cento milioni di anni. Il Nothomyrmecia era una protoformica, il reperto vivente di un’epoca in cui le formiche si stavano evolvendo dalle vespe. In termini entomologici, l’evento era straordinario come se qualcuno avesse trovato un branco dì triceratopi a brucare in una qualche lontana radura erbosa.
Fu subito organizzata una spedizione, ma a dispetto della più scrupolosa delle ricerche nessuno riuscì a trovare la colonia di Cape Arid. Ricerche successive si risolsero tutte in modo parimenti infruttuoso. All’incirca mezzo secolo più tardi, allorché cominciò a circolare la voce che una squadra di scienziati americani quasi certamente dotata di tutti quei congegni high-tech che avrebbero fano apparire gli australiani come dilettanti e disorganizzati, stava progettando di mettersi a cercare quella formica, gli scienziati di Canberra decisero di promuovere un ultimo, preventivo sforzo per trovare le Formiche vive.
Cosi una parte di loro attraversò il paese in convoglio. Durante il secondo giorno di viaggio, mentre tagliavano il deserto dell’Australia Meridionale, uno dei loro veicoli cominciò a fumare e sputare e furono costretti a una sosta notturna fuori programma in un luogo solitario lungo la strada chiamata Poochera. Durante la sera, uno degli scienziati, tale Bob Taylor, uscì a prendere una boccata d’aria e giocherellò pigramente con il fascio della sua torcia sul terreno circostante. Potete immaginare il suo stupore allorché scopri, arrampicandosi sopra il tronco di un eucalipto di fianco al loro accampamento, niente popò-di-meno-che una prospera colonia di Nothomyrmecia.
Adesso considerate le probabilità. Taylor e i suoi colleghi si trovavano a milletrecento chilometri dal punto in cui intendevano avviare la ricerca. Nei quasi otto milioni di metri quadri che l’Australia, una delle poche persone in grado d’identificarlo aveva appena trovato uno dei più rari. ricercati insetti della terra – un insetto visto vivo soltanto una volta, quasi mezzo secolo prima – e tutto questo solo perché il loro camper aveva alzato bandiera bianca proprio in quel punto. Caso vuole che il Nothomyrmecia non sia mai stato trovato nel suo sito originario.
Sono sicuro che di nuovo non farete nessuna fatica a seguire il mio ragionamento. Questo è un paese sorprendentemente vuoto eppure allo stesso tempo pieno di roba. Roba interessante, roba antica, roba non immediatamente spiegabile. Roba ancora da trovare.
Datemi retta, questo è un posto interessante.