L’Italia è la quinta destinazione turistica per numero di visitatori e per spesa dei turisti internazionali. E questa è una bella notizia, ma potrebbe essere migliore, visto che ci hanno scavalcato Paesi a noi vicini e che una volta erano meno frequentati del nostro. A stilare la classifica su 130mila interviste a viaggiatori, residenti e non residenti, in transito alle frontiere italiane (valichi stradali e ferroviari, porti e aeroporti internazionali) è la Banca d’Italia ne “L’indagine campionaria sul turismo internazionale dell’Italia”, che elabora dati Unwto.
“I dati di Bankitalia-Ciset confermano che il turismo è un settore fondamentale per l’intera economia italiana”, ha dichiarato il ministro Dario Franceschini. Nel 2014 l’economia turistica e il suo indotto hanno generato circa 36,4 miliardi di valore aggiunto determinando un incremento della ricchezza prodotta di oltre il 2%. Per Franceschini è “molto positivo il dato sulla crescita dei pernottamenti dei turisti stranieri (1,5% sul 2013) e dei viaggiatori italiani (+5,4%), che segnala un cambio di passo nelle modalità di viaggio nel territorio: chi viene in Italia lo fa per godersi un soggiorno più lungo, legato alla scoperta del territorio e non solo delle grandi città d’arte, con una forte componente legata al gusto, all’intrattenimento colto, al vivere italiano”.
Le prime cinque regioni di destinazione sono Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana e Emilia Romagna. Tra le città, Roma è al primo posto per spesa turistica (5.976 milioni), mettendo a segno un bel +7,2%. Napoli in sesta posizione che, con 1.166 milioni, segna un rialzo del 14,6%. Sostanzialmente stabili Milano (+0,3%) e Venezia (+0,9%), rispettivamente seconda e terza per entrate turistiche; bene Firenze (+5,8%) e Verona (+6,8%).
L’indagine complessiva sul turismo effettuata dalla Banca d’Italia mostra una tendenza in crescita sia per i turisti giunti nel nostro paese, sia per gli italiani all’estero. “Nel solo mese di gennaio 2015”, precisa la Banca d’Italia “si è registrato un saldo netto positivo di 207 milioni di euro, a fronte di un saldo di 218 milioni nello stesso mese dell’anno precedente”.
(24/04/2015)
