L’Italia è nota soprattutto per il turismo culturale delle città d’arte e quello balneare pur possedendo un patrimonio immenso di parchi e riserve naturali che la rendono molto competitiva rispetto ad altri Paesi. Purtroppo, questo filone nel nostro Paese è ancora poco conosciuto, le sue potenzialità non sono ancora degnamente valorizzate e di conseguenza i servizi e l’offerta legati al turismo verde non sono ancora del tutto sviluppati. Cominciano tuttavia a riscontrarsi i primi segnali positivi. Molti tour operator nazionali, poiché la domanda è in crescita, iniziano ad inserire in catalogo pacchetti “natura”, in linea con l’aumento della sensibilità verso l’ambiente che si sta riscontrando tra i turisti che sempre più prediligono un turismo basato sull’osservazione e l’apprezzamento dei paesaggi e delle tradizioni.
Parco Regionale dei Monti Picentini
Uno dei luoghi che sta suscitando grande interesse tra i viaggiatori italiani e stranieri si trova al centro dell’Appennino Campano, alle spalle di Salerno e del suo Golfo. Parliamo del Parco Regionale dei Monti Picentini, una delle più vaste distese forestali d’Italia (63.000 ettari) fonte di rara biodiversità. Il comprensorio del Parco è arricchito da cinque oasi: Oasi del Monte Acellica (600 Ha nel comune di Giffoni Valle Piana), Oasi Valle della Caccia (400 Ha nel comune di Senerchia), Oasi del Monte Polveracchio (200 Ha nel comune di Campagna), Oasi di Persano (300 Ha nei comuni di Serre e Campagna) e Oasi Frassineto (70 Ha nel comune di Fisciano). Una zona incantevole che ha conservato il legame con le proprie radici storiche e culturali, una grande area paesaggistica dove storia e ambiente, paesaggio, arte e gastronomia sono perfettamente integrati. Dalla vetta del Cervialto fino alla pianura della valle di Montoro, dal Monte Accellica fino alle Oasi del Polveracchio e di Persano, i Monti Picentini offrono mille opportunità di scoprire l’immenso patrimonio naturale. Chilometri di sentieri e strade percorrono le terre dei Picentini regalando, quindi, possibilità pressoché illimitate per l’escursionismo. Numerose combinazioni sono possibili, con traversate, circuiti e trekking anche di più giorni facendo tappa nei borghi che sorgono alle pendici dei monti. Il Parco picentino è ideale per un turismo “slow”, per ritrovare il piacere di fermarsi in una piazza, nel cuore di un bosco, sul greto di un fiume e guardare un tramonto che tinge di rosso le pietre degli antichi borghi.
La flora e la fauna
Percorrendo i sentieri e le strade del Parco è possibile osservare innumerevoli specie, talvolta rare. Tra queste meritano di essere citate soprattutto le Aquilegia champagnatii e Oxytropis caputoi, l’acero, la betulla pendula, il pino nero, nonché numerose varietà di orchidee e moltissime altre piante che rendono il Parco un vero paradiso botanico.
La fauna conta numerose specie di uccelli tra cui Il Picchio nero, il gufo, il falco pellegrino e la maestosa aquila reale, il lupo, la lince, la volpe e il gatto selvatico la cui presenza è segno evidente dell’integrità dell’ambiente boschivo. Tra i rettili troviamo il biacco, il cervone e, tra le vipere, l’aspide. Tra i roditori vanno segnalati il moscardino e il ghiro. Gli anfibi sono ampiamente rappresentati: salamandra pezzata, salamandrina dagli occhiali, tritoni, rane italiche e dalmatine. Raganelle e bombine, inoltre, popolano i torrenti ed i boschi dei Picentini in gran numero.
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