Il cibo e la moda. Centosessanta gli abiti in mostra, provenienti da Fondazioni, collezioni private, archivi delle maison più famose nel mondo, scelti dopo un’accurata ricerca di oltre sei mesi per omaggiare il tema dell’Expo 2015: il cibo. Il cibo e la moda insieme. “L’eleganza del cibo – Tales about food & fashion” è il titolo dell’esposizione curata da Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno, che dal 19 maggio al 1 novembre apre al pubblico in una delle location più belle della Capitale, i Mercati di Traiano. Gelati ricamati sull’abito di Coveri. Bamboo disegnato sul lungo firmato Armani Privè. Foulard di Gucci e di Etro con la pasta, i funghi e la frutta stampati sopra. L’abito-uovo di Agatha Ruiz de la Prada, e l’abito-pane di Guillermo Mariotto per Gattinoni. E ancora la borsa di Vuitton con le ciliege, i gioielli di Gianni de Benedittis a forma di spaghetti attorcigliati alla forchetta.
Il cibo veste la moda
Accanto ai grandi appaiono anche i giovani con le loro creazioni innovative. Ci sono gli abiti-nuvola di Italo Marseglia, realizzati con 500 metri di tulle, appesi al soffitto. Il giovane Tiziano Guardini crea l’abito più scenografico: ricamato con radici di liquirizia. Di Ken Scott, ci sono diverse creazioni inneggianti al food: asparagi, piselli, carciofi, mele, si trasformano in un meraviglioso orto tutto da indossare.
“Non troverete i trend di stagione in questa mostra” spiega Dominella. “Il nostro intento è quello di mettere in luce la parte ironica e golosa dei creativi. Dagli anni Cinquanta sino ai giorni d’oggi. Mi sono interrogato spesso sul parossismo che sta focalizzando la nostra attenzione. Da una parte l’edonismo, la cura del corpo, l’essere magri e in forma ad ogni costo. Dall’altra il “tam tam” mediatico e pubblicitario sul cibo, sul gusto e sulla golosità in genere che scaturisce da un’ansia alimentare. E la moda? Raccoglie e assorbe tutte queste sollecitazioni e le interpreta con ironica creatività. È in questo clima da Dolce vita dell’alimentazione che ho maturato l’idea di una mostra che coniugasse moda e cibo”.