Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Restaurata la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore

San maurizio al monastero maggiore

La chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, in corso Magenta, nota anche come la ‘Cappella Sistina’ di Milano dopo trent’anni di lavoro è tornata alla città con i suoi 4mila metri quadri di affreschi rimessi a nuovo

San maurizio al monastero maggiore
Affreschi della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore di Milano

La chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, in corso Magenta,  nota anche come la ‘Cappella Sistina’ di Milano, a metà strada tra il Duomo e la basilica di sant’Ambrogio, dopo trent’anni di lavoro e una sponsorizzazione da circa 4 milioni di euro, è tornata alla città con i suoi 4mila metri quadri di affreschi rimessi a nuovo.
La costruzione della chiesa attualmente esistente ebbe inizio nel 1503, come è inciso su una pietra ritrovata nell’abside.
L’imponente decorazione ad affresco, lodata da Ruskin e da Stendhal, fu iniziata nel secondo decennio del cinquecento da autori della scuola di Leonardo da Vinci.

Le origini della Chiesa

chiesa san maurizio al monastero maggiore
Interno della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore

L’impresa maggiore fu finanziata dalla potente famiglia dei Bentivoglio. La commissione fu affidata all’artista maggiormente apprezzato dall’aristocrazia milanese del tempo, Bernardino Luini, che raffigurò i membri del casato Bentivoglio e la badessa Alessandra in vari affreschi a fianco dei santi patroni del convento. Gli affreschi delle cappelle laterali, quasi tutte in patronato a personaggi legati ai Bentivoglio, furono realizzati nel corso del Cinquecento. La maggior parte, insieme all’organo, si devono ad un intervento del 1555, probabilmente in adeguamento ai dettati del concilio di Trento. Il convento, fra i più vasti e ricchi della città, fu soppresso per decreto della Repubblica Cisalpina nel 1798. Fu successivamente adibito a caserma, scuola femminile, ospedale militare nel corso dell’Ottocento, quando fu abbattuto il chiostro maggiore e gli edifici connessi per l’apertura delle vie Luini e Ansperto. A seguito dei bombardamenti della II guerra mondiale, fu abbattuto anche il secondo chiostro, e il complesso fu adibito a sede del Civico museo archeologico di Milano.

Il restauro ad opera della Banca Popolare di Milano

Navata san maurizio al monastero maggiore
Navata della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore

Era il 1985 quando un’anonima amante della musica fece la prima donazione, che diede il via ai lavori di recupero dei dipinti; solo dal 1997 però, grazie al sostegno della Banca popolare di Milano, il restauro ha avuto una programmazione organica, partendo dalle cappelle del coro per arrivare alla facciata.
“Si sono succeduti sei presidenti, da allora” dice Piero Giarda della Bpm, “ma la decisione di adottare la chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore non è mai stata messa in discussione”.
L’unicità della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore sta nell’estensione della superficie dipinta, dalle pareti affrescate fino alla volta, che richiama le decorazioni del Duomo di Milano. “Nel 1985, quando iniziammo i lavori, la chiesa era in uno stato di degrado assoluto”, racconta Paola Zanolini, che ha guidato il restauro. “L’operazione di pulitura – aggiunge – è stata di gran lunga la più difficile, perché le croste nere che coprivano i colori brillanti caratteristici della pittura lombarda del Cinquecento poggiavano su una pittura molto fragile. Altrettanto impegnativa è stata la bonifica dai sali dovuti alle infiltrazioni d’acqua”.
Negli ultimi nove anni la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore ha visto crescere i suoi visitatori: solo lo scorso anno sono stati 150 mila e, dal 2005 a oggi, circa 945 mila.

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