Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

A Tarquinia, i Cavalli Alati sono tornati nella loro sala

Tarquinia Cavalli Alati

Tarquinia, nuovo allestimento della Sala dei Cavalli Alati, altorilievo simbolo della città

Cavalli alati TArquinia
I Cavalli Alati simbolo di Tarquinia

Universalmente riconosciuta come uno dei maggiori capolavori della scultura etrusca in terracotta, l’opera Cavalli Alati è tornata ad essere esposta nello stesso spazio che l’accolse dopo il ritrovamento, fatto nel 1938 dall’archeologo Pietro Romanelli, sui resti del grande tempio definito “Ara della Regina”, sull’altura della Civita.
Simbolo della città di Tarquinia, l’altorilievo dei Cavalli Alati fu recuperato in circa 100 frammenti, affidati al restauro di Augusto Falessi che lo ricompose consentendone l’esposizione a soli sei mesi dal ritrovamento (1938). Alla fine degli anni ‘60, nel nuovo allestimento del Museo, curato dall’architetto Franco Minissi, all‘opera fu dedicata una sala che ne metteva in luce l’unicità e il fascino. Nel 2001, in occasione della mostra temporanea intitolata “Tarquinia etrusca. Una nuova storia”, l’altorilievo venne spostato per una collocazione temporanea che sarebbe dovuta terminare alla fine dello stesso anno ma che poi, di proroga in proroga, è durata fino al luglio 2015. Nel frattempo si era proceduto a un nuovo e accurato restauro da parte di Ingrid Reindell, nel 2004, e a un’esposizione temporanea al Museo di Villa Giulia, a Roma, per la Notte Bianca del 2006, con un enorme successo di pubblico. Nel 2014 si è deciso di risistemare quest’opera nella sala a essa originariamente destinata e ridarle, anche sul piano espositivo, l’unicità. Il nuovo allestimento voluto dalla direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia Maria Gabriella Scapaticci e dalla soprintendente Russo, è stato realizzato dalla Fondazione Etruria Mater, con il contributo di Enel spa.

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