Il Monferrato è paragonabile a un “mare di colline”, un labirinto di valli e alture di modesta entità, chiamato “bric e foss” dai monferrini Doc. Camminare e percorrere questo territorio è come essere immersi “nel mare” e nuotarci liberamente dà fantastiche sensazioni di libertà: quando si è in cima a una collina viene voglia di raggiungere subito la cima di quella di fronte, quando si cammina in una valle si è attratti dal bosco che sta poco più in alto, quando si cammina in un vigneto si vorrebbe correre per vederne la fine, quando d’autunno le colline si infiammano di colori si vorrebbe che il tempo si fermasse …
Romani, barbari, saraceni e infine i Gonzaga e i Savoia
Casale Monferrato e un mondo intorno: uno sguardo di insieme. Un territorio ricco di storia. Densamente popolato ai tempi dei Romani, il territorio subisce le invasioni barbariche e poi saracene, il Monferrato giunge ad Aleramo, che ottiene il possesso della marca: la leggenda vuole che ottenesse tanta terra quanta raccolta nei confini di una cavalcata di tre giorni e tre notti. Dagli Aleramici, ai Paleologi con lo stato proiettato in Oriente, poi ai Gonzaga. La residenza monferrina è trasformata dalla dinastia mantovana in una munitissima piazzaforte; il Po contribuisce a un lato della difesa insieme al castello. Per tutto il Seicento, il ducato di Monferrato è al centro della storia europea e … di guerre e saccheggi che hanno come protagonisti le grandi potenze del tempo, Spagna e Francia, che si scontrano per il controllo di Casale e della sua poderosa fortificazione esagonale che tuttavia resiste a numerosi assedi (ricordati dal Manzoni e recentemente da Umberto Eco). Con il successivo passaggio ai Savoia (1713), Casale perde il ruolo di capitale, ma si trasforma, accogliendo le stupende dimore della nobiltà.
Casale Monferrato cosa visitare oggi
Una puntata alla Casale Monferrato d’oggi impone l’obbligo della visita al complesso israelitico (è sempre aperto alla domenica, gli altri giorni su prenotazione) in vicolo Salomone Olper con la barocca Sinagoga e il museo, secondo in Italia nel settore e l’archivio con le tolleranze gonzaghesche. Irrinunciabile un “salto” da Portinaro (via Lanza, proprio dietro la centrale piazza Mazzini, l’antico biscottificio che produce i Krumiri) e una sosta al caffè Savoia (sempre in piazza Mazzini), con le calde e classiche atmosfere della sala da tè piemontese di fine secolo, e ancora l’Antica Drogheria Corino, storico emporio con il sapore di una volta (temporaneamente chiusa, riaprirà a breve).
Da Casale, la capitale del Monferrato, si raggiunge San Giorgio, dominato dallo scenografico castello; proseguendo ancora si può fare una deviazione sulla sinistra a Ozzano raccolto attorno alla chiesa gotica e al castello Visconti, proseguendo poi in direzione di Asti è possibile salire al Santuario di Crea, patrimonio Unesco, parco naturale regionale in splendida posizione panoramica e centro della religiosità monferrina. La basilica conserva tele e affreschi di grande pregio, mentre assolutamente imperdibile la visita delle 23 cappelle fino a quella del “Paradiso”.