Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Dieci consigli per un trekking sicuro

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In estate fare del trekking in montagna è una delle attività preferite dagli italiani. Le statistiche però mettono in guardia: in alta stagione sono più frequenti i casi di cadute, smarrimenti e incidenti sul sentiero. Ecco alcune regole d’oro per approcciarsi alla montagna in tutta sicurezza

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Le regole per fare del trekking in modo sicuro

Le escursioni in montagna sono un’ottima idea per trascorrere le vacanze estive in un ambiente sano e naturale. Le statistiche, però, annunciano anche il rovescio della medaglia: in alta stagione sono più frequenti i casi di cadute, smarrimenti e incidenti sul sentiero. Le regole da seguire per intraprendere un sentiero di montagna in sicurezza non sono difficili. Proviamo a darne alcune.

  1. Progettare l’itinerario. Regola d’oro per qualsiasi tipo di trekking. Documentarsi prima è utile e necessario: meglio pianificare orario di partenza, durata del percorso, arrivo, soste eventuali. I veterani del Cai, Club Alpino Italiano, consigliano: meglio partire presto al mattino.
  2. Valutare le proprie forze. Ci viene proposta una passeggiata impegnativa, di tre-quattro ore in salita e siamo stati tutto l’anno senza andare a correre o andare in palestra? Riflettere sulle nostre condizioni e sui nostri limiti, prima di avventurarsi, evita spiacevoli contrattempi.
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    Prima di partire per un’escursione, bisogna sempre controllare le condizioni meteorologiche

    Controllare le previsioni meteorologiche. In montagna il tempo può cambiare, non basta dare uno sguardo veloce al telegiornale cinque giorni prima. Le previsioni si controllano fino al giorno prima dell’escursione e si guarda il meteo regionale o ancora meglio, territoriale. Più si scende nel dettaglio, meglio è.

  4. Verificare l’itinerario, in modo particolare, ad esempio, se si tratta di un percorso esposto a Sud o particolarmente ventoso o dove sono frequenti temporali o mutamenti improvvisi. Il resoconto di chi ci è già stato o conosce la zona può essere molto utile: il gestore del rifugio più vicino, persone del posto, guide alpine.
  5. Scarpe giuste. Un sentiero si affronta sempre con scarponcini da trekking: bassi alle caviglie per percorsi facili ed escursionisti esperti, alti alle caviglie per i principianti, per evitare il più possibile distorsioni in caso di caduta.
  6. Abbigliamento corretto. Sembra ovvio, ma non tutti lo fanno. Ogni itinerario vuole il suo abbigliamento. Magliette traspiranti, pantaloni da trekking anche lunghi, se si attraversano sentieri nel bosco, irti di cespugli e spine. A volte anche scegliere le calze adatte può fare la differenza.
  7. Fabrizio-e-Claudia
    Essere sempre attrezzati è fondamentale, soprattutto se si fanno escursioni con i bambini

    Attrezzarsi. Nello zaino non devono mancare: borraccia d’acqua, un k-way in caso di pioggia, un cambio di maglietta, calze e mutande, un pile; crema solare in caso di alta quota, cappellino, una piccola torcia o un frontalino. Le previsioni meteo e le condizioni della zona ci aiuteranno a valutare se, in cima, sarà necessario un abbigliamento invernale.

  8. Rispettare i compagni di viaggio. Sul sentiero, i bisogni del compagno più debole, perché meno allenato o meno esperto, hanno la precedenza.
  9. Seguire il sentiero. I segni di vernice, in Italia per lo più rossi e bianchi, testimoniano non solo che il percorso è stato tracciato ma che, nella maggior dei parte dei casi, viene controllato periodicamente. Meglio non fare deviazioni.
  10. Prevedere un piano B. Uno dei nostri compagni si è stancato prima del previsto o il percorso ci ha sorpreso ancora per strada a tarda sera? Se abbiamo previsto un piano alternativo, potremmo avere meno problemi. Alcune ipotesi: fermarsi una notte in più al rifugio, avere barrette e cibo di sopravvivenza, dotarsi di frontalino e telo termico per bivacchi improvvisati. In caso di incidente grave: chiamare il 118 e mantenere la calma.

Link utili:
http://www.sicurinmontagna.it/
http://www.guidealpine.it/

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