Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Cuba, gita in bus da l’Avana a Baracoa

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Si conclude con questo quinto reportage la gita cubana in bus da l’Avana alla colombiana Baracoa. Dopo Trinidad e Camaguey e le visite a Bayamo e Santiago de Cuba il nostro viaggio finisce all’estremo est di Cuba a Baracoa

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Cristoforo Colombo sbarcò per la prima volta a Cuba nella città di Baracoa

Letti i commenti su Trinidad e Camaguey, le due prime località di tappa della gita in bus compiuta da l’Avana a Baracoa, e descritta la morfologia del territorio fino alla mèta finale, proseguo il resoconto che – dopo stop notturni e visite di Bayamo e Santiago de Cuba – condurrà l’attento lettore fino a Baracoa.

Una località davvero colombiana perché lì posò piede per la prima volta a Cuba il navigatore genovese (ma c’è pure chi lo vuole portoghese e ho financo letto che potrebbe essere nato nel Monferrato).

Siamo pertanto all’estremo est (Colombo proveniva dalla orientale Hispaniola, oggidì Haiti e Repubblica Dominicana) della più grande isola caraibica (e più chiacchierata), ma chissà che al recente Volemose Bene tra i Castro e Obama non corrispondano benessere e tranquillità per questa brava e mite gente che altro non vorrebbe che campare decorosamente (e la natura le è amica) beninteso cantando e bailando.

Bayamo, città culla dell’indipendenza cubana
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Arte di strada a Bayamo

Lasciata Camaguey sono arrivato a Bayamo, 201 km, dopo poco meno di 4 ore a bordo del solito bus della Viazul (costo 11 usd) e ho trovato un’acconcia sistemazione nella casa particular  di Dolores Lolita Marsans Sosa (indirizzo, Plo Rosado 171, tel. 42 8952, solito costo, una trentina di euro). Sarò anche di bocca buona, ma a me Bayamo è piaciuta (e mi complimento per aver scelto di pernottarvi e visitarla, preferendola a più note località non lontane).
Monumento Nacional, la città è la Cuna/culla dell’indipendenza cubana e non solo perché vi fu cantato per la prima volta l’inno nazionale (chiamato appunto la Bayamesa). Tranquilla città che definirei di provincia, luogo natale del Padre de la Patria Carlos Manuel de Cespedes (che oltre a lottare per l’indipendenza liberò gli schiavi delle sue piantagioni).

Bayamo vanta pure belle piazze alberate, casonas señoriales e un’antica cattedrale (XVII secolo) con un bel dipinto del barocco cubano (il retablo de los Dolores). Vale anche la pena una salto alla locale (l’istituzione è presente nel resto di Cuba) Casa de la Trova, una sorta di posto dedicato a cultura e folklore (e storia: una stampa, con tanto di frate che esibisce la croce al povero indio, mostra il Cacique/capo Huatey arrostito – chissà perché, anzi si sa – dai Conquistadores nel febbraio del 1512).

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Infine, chi volesse ripercorrere le mie orme ma, buon per lui, trattarsi più da sciur, a Bayamo dorma all’hotel Royalaton (e – mi si permetta la frivolezza – faccia un salto al bar La Esquina, laddove un gran bravo barman – che probabilmente ricorderà una allegra serata con tre italianos assai assetati – prepara Mojitos di indubbia bontà).

Cosa vedere a Santiago de Cuba
Santiago de Cuba
Santiago De Cuba, Santuario de la Virgen del Cobre

A 127 km da Bayamo, meno di 3h di bus, costo 11 usd, Santiago de Cuba (poco distante la Sierra Maestra, lì cominciò la revoluciòn di Fidel) vanno visitati il Santuario de la Virgen del Cobre, patrona dell’isola e il museo Bacardì (ma a Santiago non si produce più lo storico Ron/rum, trasferito, forse per … motivi politici a Puerto Rico).

Ma da vedere sono anche, se non soprattutto, due edifici militari peraltro assai differenti per storia e tempi (oltre alla casa, dichiarata, secondo la brochure Autentica Cuba, la mas antigua de America, dell’adelantado don Diego Veleazquez).

Nella città, è ormai mito la Caserma Moncada, assalita e conquistata da Fidel il 26 Julio 1953 (data che per la Cuba d’oggidì più storica non si può). E poco fuori Santiago, sul mare, il Castillo de San Pedro de la Roca del Morro (ma bastano le due ultime parole e si capisce) dell’ingegnere militare italiano Giovan Battista Antonelli (1638, Patrimonio etc etc.), una fortezza la cui mole spiega perché pirati e bucanieri preferivano stare alla larga.

A Santiago de Cuba simpatica e molto disponibile la signora Raida Mojena Mojena, la sua casa particolar (solito costo sui 30 euro la doppia, con desayuno/breakfast) è in avenida Garzòn 277, tel movil 58386224, raidamojena@nauta.cu. Per i birichini più o meno sessuomani e comunque vitaioli a Santiago è disponibile anche un più o meno peccaminoso Cabaret Tropicana (tipo quello de l’Avana).

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Da Santiago de Cuba a Baracoa
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Baracoa è famosa anche per il cioccolato

E infine l’ultima, e più sofferta (almeno per chi guida), tappa della gita, da Santiago de Cuba a Baracoa (stop del bus a Guantanamo, ricordi la canzone Guantanamera, guajira/contadina di quella terra, ma non si vede la tanto vituperata base militare Usa). Dopo un itinerario costiero che ti permette di ammirare qualche bello scorcio marino la strada si infila tra monti non altissimi ma impervi, ricchi di verde vegetazione, e infine (i km sono 236, tempo 5 ore, costo 15 usd) ecco la agognata Baracoa, sbarco colombiano nel 1492 e fondazione da parte di Diego Velazquez de Collar nel 1512 (‘lo dice’ Wikipedia mentre una guida anticipa la fondazione di un anno). E per la gioia dei genovesi preciso che (così è garantito al viaggiatore) fu portata da Colombo la Santa Cruz/croce de la Parra ammirabile nella chiesa al centro del gaio abitato. Va aggiunto, per doverosa se pur sadica precisione, che l’intero nome della città sarebbe Nuestra Señora de la Asunciòn de Baracoa. In questa località cubana da me a lungo agognata – e finalmente eccomi! – ho trascorso due notti (davvero bene, e che desayunos mattutini sulla terraza, nuovamente muchas gracias y hasta pronto si diòs quiere, in chà allà) da Pipa y Manuel, tel 53 21 642177, noel.gtm@infomed.sld.cu .

Cioccolato e spiagge caraibiche
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Baracoa, Playa Maguana

Chi ama il cioccolato/caco a Baracoa se la godrà un mondo (tanta e valida la produzione in questa terra all’estremo est di Cuba) e comincerà a degustarlo dalle venditrici di strada a uno stop precedente l’arrivo nella cittadina. E chi invece ama la vita balneare, a Baracoa se la spassa su una poco distante (bella) spiaggia caraibica, Playa Maguana. Per gli aficionados ai posti semplici e veraci invece suggerita una breve camminata a una vicina laguna di pescatori, a la Boca de la Miel.
Si torna a l’Avana (nuovamente in bus a Santiago poi volo della Cubana) a un Seminario de la prensa/stampa (sedicente) specializzata nel turismo. Ma (e anche Paolo e Franco concordano) che bella gita cubana abbiamo compiuto (altro che quei casermoni per spiranti abbronzati nei tanto strombazzati cayos….)..

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(p.s. per doverosa chiarezza e info a – tutti – gli Uffici del Turismo, quelli più o meno collaborativi e più o meno interessati ad articoli e/o reportage sulle destinazioni da loro promosse, che il viaggio per realizzare il servizio è stato interamente compiuto senza il sostegno e il contributo di alcun. Il reportage è stato scritto nella piena facoltà/libertà di pensare e scrivere, senza obblighi morali e/o materiali.)

Puntate precedenti:

  1. Cuba “la più bella terra che occhi umani videro”
  2. Gente di Cuba: povera, ma allegra e sorridente
  3. Trinidad la città museo nell’isola di Cuba
  4. Gita cubana in bus Trinidad Camaguey

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