È partito il Treno delle Ville Pontificie tra i Castelli romani. Grazie alla collaborazione tra Musei Vaticani e Gruppo FS Italiane, dal 12 settembre 2015, ogni sabato, turisti, curiosi e appassionati hanno la possibilità di salire a bordo di un treno particolare in partenza dall’antica Stazione Vaticana, all’interno dello Stato Pontificio, e arrivare alle stazioni di Castel Gandolfo e Albano Laziale. Papa Francesco ha rinunciato alla sua residenza estiva e l’ha aperta alla gente. Il messaggio del Santo Padre è una Chiesa povera e per i poveri, una Chiesa che, come insegna il Vangelo, sappia condividere tutto ciò che ha, compresa la Stazione ferroviaria fino a oggi scalo esclusivo dei Pontefici.
Il nuovo collegamento ferroviario intende idealmente unire i “due Vaticani” e concretamente avvicinare due scrigni di cultura e bellezza quali sono i Musei Vaticani e le Ville Pontificie di Castel Gandolfo, luogo magnifico e segreto dove lo splendore dell’arte e la gloria della natura convivono in mirabile equilibrio. Qui, per la prima volta, è possibile visitare il Palazzo Apostolico, da sempre riservato solo al Papa e ai suoi più stretti collaboratori, nonché i nuovi spazi museali della Galleria dei Ritratti dei Pontefici.
Le dimore dei Papi aperte a turisti e pellegrini
Il nuovo servizio, pensato anche in vista del Giubileo straordinario della Misericordia, è stato preceduto da un viaggio inaugurale con uno speciale treno storico con locomotiva a vapore del 1911 della flotta della Fondazione FS Italiane, che ha ospitato a bordo Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, Osvaldo Gianoli, Direttore delle Ville Pontificie, e Michele Mario Elia, Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane.
“Le Ville Pontificie, per secoli inaccessibile segreta dimora estiva dei Papi di Roma – ha commentato il Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci – dal 12 settembre sono aperte al pubblico e ci si arriva con il treno, il più popolare, il più democratico fra i mezzi di trasporto. È un fatto che stringe in emblema con plastica evidenza la politica di Papa Francesco; un Papa che ha rinunciato alla sua residenza estiva per aprirla alla gente. Se non è questo un segno dei tempi! …
Da storico dell’arte, Paolucci pensa all’emozione e allo stupore, ma anche alla gratitudine che ciascuno dei visitatori proverà per questo imprevisto regalo del Papa “quando nel parco di Villa Barberini vedranno il geometrico splendore dei giardini all’italiana, quando entreranno nel criptoportico di Domiziano e avranno l’impressione di essere dentro una stampa delle rovine di Piranesi, quando, dalla terrazza della Villa di Castel Gandolfo vedranno l’occhio azzurro del lago dopo aver percorso la Galleria che raccoglie i ritratti dei romani Pontefici.
“Nei nostri 110 anni di storia – ha dichiarato l’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Michele Mario Elia – abbiamo accompagnato numerosi Pontefici in giro per l’Italia, con veri e propri bagni di folla nelle stazioni e lungo le linee. E da qualche anno accompagniamo in treno fino al Vaticano centinaia di bambini in difficoltà, per permettere loro di incontrare il Santo Padre. Siamo felici di mettere la nostra competenza e la nostra esperienza a disposizione di questa nuova iniziativa e siamo sicuri che riuscirà ad attrarre numerosi turisti, italiani e stranieri, curiosi di conoscere questo nuovo, affascinante, spazio museale”.
A seconda dell’itinerario che si sceglie, il biglietto può costare tra i 16 ed i 40 euro. Per acquistarlo,
e per consultare l’intero ventaglio delle nuove offerte di tour, itinerari e soluzioni di mobilità, consultare il sito dei Musei Vaticani.
Castel Gandolfo, un palazzo denso di storia
Il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, insieme alle Ville Pontificie, è universalmente noto come la residenza estiva dei Pontefici. Il palazzo sorge dove un tempo si trovava la città di Alba Longa, leggendaria per aver dato i natali ai gemelli Romolo e Remo, fondatori di Roma. Intorno all’anno Mille, la famiglia dei Gandolfi di Genova s’impossessò del luogo e vi costruì un castello. Nel 1279 il feudo venne ceduto a Giacomo Savelli, cardinale, prefetto papale e capitano dell’esercito pontificio, che nel 1285 divenne Papa con il nome di Onorio IV. I Savelli conservarono la proprietà fino alla fine del Cinquecento, quando venne loro espropriata dalla Camera Apostolica per appianare gli ingenti debiti contratti da quella famiglia.
Nel 1604 Castel Gandolfo divenne parte del patrimonio inalienabile della Chiesa e nel 1607 Papa Paolo V Borghese fece arrivare al borgo l’acqua potabile. Il primo Papa a trascorrervi le sue vacanze è stato Urbano VIII Barberini, nel maggio del 1626. Le cronache raccontano che la sua partenza da Roma fu annunciata da alcuni colpi di cannone sparati a salve, quando il sole si era appena levato sulla città. Papa Urbano VIII venne accolto a Castel Gandolfo dal clamore festante del popolo e in seguito continuò a villeggiare qui regolarmente, come ha fatto la maggior parte dei suoi successori.
La trasformazione da Castello a Palazzo Apostolico è opera di Papa Urbano VIII Barberini, il quale decretò che le villeggiature papali dovessero svolgersi proprio qui, in questo Palazzo, che divenne quindi, Apostolico.
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