Tesori della storia e della natura, poco conosciuti perché solitamente chiusi al pubblico, svelano il proprio inestimabile valore e bellezze sorprendenti. I gioielli d’Italia si schiudono per Fai Marathon, iniziativa del Fondo per l’ambiente italiano che, domenica 18 ottobre, apre le porte di oltre 500 luoghi in 130 città, grazie all’entusiasmo di 3500 volontari, con eventi e iniziative speciali e ingresso a contributo libero per sostenere le attività del Fai.
A Bari l’itinerario di riscoperta dei luoghi cittadini prevede la visita a Palazzo Fizzarotti con il suo stile neo gotico veneziano, struttura non di facilissimo accesso per il pubblico; la splendida Casa del Mutilato, monumento costruito dall’architetto barese Pietro Favia tra il 1935 e il 1939, riaperto da pochi giorni dopo lungo restauro, e ancora il fossato del Castello Normanno Svevo, la cui visita sarà allietata dall’esibizione della Militia Sancti Nicolai con i suoi sbandieratori.
Nel Salento sono tre gli itinerari proposti, che interessano le province di Lecce, Brindisi e Taranto. Tra Lecce e Surbo, si seguono le orme di Tancredi d’Altavilla, conte di Lecce e re di Sicilia. Vissuto nel 1100, lasciò il suo segno nella chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, che oggi rientra nell’area del Cimitero monumentale del capoluogo. Nella periferia cittadina c’è la piccola chiesa romanica di Aurìo, datata al XII secolo, che re Tancredi donò ai benedettini. La Torre dei cavallari, poco distante, nel XVI secolo faceva parte di un complesso sistema difensivo.
Il viaggio prosegue nel Brindisino, dove la locale sezione del Fai ha scelto di privilegiare la natura individuando quattro siti che appartengono al territorio del Parco dune costiere. Prima tappa, la chiesa di San Pietro in Ottava Grande, vicino Fasano, per poi ammirare l’imponente Dolmen di Montalbano in contrada Occhio Piccolo. Spicca sul mare il Faro di Torre Canne, con i suoi 35 metri di altezza e ben 160 gradini, mentre nel territorio di Ostuni si scopre la singolare Peschiera di Fiume Morelli, antico allevamento di pesci.
Dalle parti di Taranto si svelano i segreti del borgo, a partire dalla chiesa di San Francesco da Paola, esempio di stile neogotico, eretta nel 1881 e ricca di decorazioni in stucco. Nelle viscere della Città Vecchia giace la Domus romana, riscoperta nel 1909, scrigno di mosaici preziosi. Nel Giardino Ottocentesco e nel Sacello romano della Marina, tracce della splendida villa che un tempo dominava la baia di Santa Lucia e ancora oggi custodisce tesori archeologici. Tra le atre testimonianze millenarie, la celebre Tomba degli Atleti, in via Crispi, uno dei più importanti monumenti funerari tarantini dell’età arcaica.