Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Expo formato famiglia a Cascina Triulza

Consigli pratici ai visitatori degli ultimi giorni. Considerare la visita su due, tre padiglioni. Se si trovano code interminabili e la vostra è una gita Expo formato famiglia Mondointasca vi suggerisce di partire da Cascina Triulza, un pezzo di patrimonio storico ambientale della Lombardia, tornata agli antichi splendori

Cascina Triulza

Il conto alla rovescia è iniziato. Ancora pochissimi giorni e su Expo calerà il sipario. Ai ritardatari che si apprestano a visitare solo ora i padiglioni dell’esposizione internazionale il consiglio è di partire già con le idee chiare su cosa andare a vedere. Concentrando magari le proprie energie e forze (visitare Expo in questi ultimi mesi è veramente un tour de force) su uno o massimo due dei tre padiglioni più gettonati: Palazzo Italia, Giappone ed Emirati Arabi Uniti (il paese organizzatore dell’edizione 2020). E poter dire così una volta tornati a casa: “L’ho visto anch’io”. Se però solo all’idea di passare dalle 4 alle 7 ore in coda, sempre che siate fortunati, iniziate già ad avvertite qualche mancamento, perché non pensare, soprattutto se la vostra gita ad Expo è formato famiglia, di dirigervi una volta arrivati (meglio se dall’entrata di Fiorenza o Triulza) subito verso l’unico edificio che, insieme molto probabilmente a Palazzo Italia, l’Albero della vita e forse anche a Padiglione Zero, resterà in eredità a Milano una volta spentesi le luci ad Expo.

Cascina Triulza sito archeologico da visitare coi bambini

Expo Cascina Triulza

Stiamo parlando ovviamente di Cascina Triulza, l’unica struttura già presente all’interno del sito espositivo che, tornata agli antichi splendori per l’esposizione internazionale, oggi può considerarsi un pezzo importante del patrimonio storico, architettonico e ambientale della Lombardia. Quindi in poche parole assolutamente da visitare sia con bambini al seguito che senza. Tra i visitatori adulti, gli stranieri sono i primi in assoluto a non perdere l’occasione di ammirarla per vedere dal vivo, magari anche per la prima volta, com’è fatta una cascina lombarda. Sì perché Cascina Triulza non è solo un luogo dove poter trovare un po’ di pace e relax circondati dal verde, magari dopo esser stati in coda al Padiglione del Brasile o della Corea, che da qui non distano molto, ma anche un sito archeologico a cielo aperto oltre che un laboratorio didattico. Si tratta infatti di un antico casale, tipico del sistema agricolo lombardo, oggi esempio dell’architettura rurale lombarda, che si sposa perfettamente col tema di Expo, Nutrire il Pianeta, e che è in grado di regalare al visitatore di turno anche un’esperienza sensoriale unica grazie al bosco di gelsi che collega il Padiglione al Children Park e agli orti ubicati nella corte. Dov’è possibile far vedere erbe aromatiche e colture di stagione.

LEGGI ANCHE  Padiglione Slovenia: riflettori puntati sulla società Terme Catez

I bambini possono mingere la mucca Margherita

Expo Cascina Triulza2

Tre gli edifici da ammirare e immaginare come potevano essere nel passato: l’ex residenza dove oggi trovano spazio gli spazi multifunzionali, uffici e sale riunioni;  l’ex granaio punto d’accoglienza dei visitatori e l’ex stalla usata come spazio espositivo. Qui ogni giorno (dal lunedì alla domenica, dalle 11 alle 17) i baby visitatori possono cimentarsi nella mungitura di Margherita, una “mucca didattica” , sotto la guida attenta di agronomi qualificati o assistere al processo di lavorazione del formaggio Grana Padano che quotidianamente viene prodotto nel caseificio trasparente della cascina per comprendere il valore del lavoro manuale, del rispetto della terra e della qualità delle materie prime. E poi tutti nel frutteto per un pic-nic in tutta tranquillità, nonostante il decumano sia a due passi, e mentre nella corte aperta i  bambini giocare liberamente.

Nel tempo rimanente si può andare a degustare …

Expo Cascina Triulza 4

Una volta ritemprati potrete ripartire più carichi che mai alla volta dei padiglioni. O accontentarvi, si fa per dire, per evitare le code, di sorseggiare un the freddo alla menta e dolcetti nel ristorante del Kuwait; oppure fare una passeggiata nel bellissimo giardino botanico esterno del padiglione del Marocco magari bevendo, dopo aver acquistato qualche prodotto locale (al negozio di souvenir vi si accede dal retro) una spremuta d’arancio; o ancora assaggiare un caffè arabo nel padiglione del Sudan o bere una birra Pilsner Urquell a borda piscina in Repubblica Cieca. Per un ricordo etnico puntate anche al ristorante-supermercato della Tailandia per comprare curry verde e rosso o portare a casa o gustare sul posto piatti thai pronti da mettere in forno. Baguette e Madeleine vi conquisteranno in Francia. Una volta fatta sera dirigetevi verso il ristorante del Padiglione della Cina dove, mangiando spaghetti di soia e involtini primavera, potrete assistere allo spettacolo del grande campo di grano digitale (la maggior attrazione del padiglione) stando comodamente seduti ad un tavolo. Infine godetevi lo show di musica e luci dell’Albero della vita: spettacolare ed emozionante. Provare per credere.

LEGGI ANCHE  Expo 2015: Cascina Triulza, l’unico padiglione preesistente
Condividi sui social:

Lascia un commento