Da San Gregorio Armeno a New York
, via mare, ovvero, “ il legame tra due città che hanno lo stesso nome, Napoli come nuova città del vecchio mondo e New York come capitale del nuovo mondo”, concetto espresso dall’assessore alla cultura del Comune di Napoli Nino Daniele alla vigilia della partenza dell’opera verso gli States. Gli artigiani de La Scarabattola, che in passato hanno già realizzato i presepi monumentali del Palazzo Reale di Madrid e della Custodia di Terrasanta a Gerusalemme, questa volta ne hanno realizzato un altro per una chiesa di Little Italy sulla Misericordia, tema del prossimo Anno Santo.
“Quest’opera, – raccontano gli Scuotto del laboratorio artistico, – ci ha consentito di affermare, ancora una volta, che Napoli è l’ombelico del mondo. Il presepe napoletano, infatti, serve per raccontare le eterne contraddizioni di un’umanità alla continua ricerca di redenzione e il tortuoso viaggio che ogni anno si compie fino all’avvento della speranza, quindi di Cristo. Il Presepe della Misericordia raccoglie l’invito del Papa per il Giubileo. Ogni personaggio racconta una sua piccola storia con temi opposti a fronteggiarsi. La Natività in alto, al centro della scena ma appena sotto c’è il diavolo, incatenato e impotente di fronte la nascita del Bambino. Non solo, anche guappi che si sfidano al primo sangue, un barcone che accoglie piccoli migranti”.
Il tema portante dell’opera è sottolineato dalla presenza di due scene principali i cui soggetti si ispirano, nell’una, al quadro “Il figliol prodigo” di Rembrandt e, nell’altra, a “Le sette opere di Misericordia” di Caravaggio. Gli artigiani napoletani ideatori del Presepe della Misericordia aggiungono: “Da sempre, la nostra idea della tradizione presepiale è aperta alla contaminazione con la realtà del nostro tempo, in piena sintonia con quello che, in fondo, facevano i grandi maestri del Settecento, quando modellavano guardando il loro mondo contemporaneo”. L’opera, che sarà inaugurata il prossimo 8 dicembre, in concomitanza con l’apertura dell’Anno Santo, troverà la sua collocazione nella Shrine Church of the Most Precious Blood, dedicata a San Gennaro, “Per accogliere, – spiega padre James Ferreira, segretario del Cardinale Timothy Dolan, Arcivescovo di New York, – tutti i fedeli che vogliono avvicinarsi ai segni della misericordia, nella chiesa che resterà aperta 24 ore su 24 e che accoglierà poi in maniera permanente”.