Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Grand Tour, la Stamperia Reale Borbonica in mostra a Roma

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Disegni e incisioni ci riportano indietro nel mondo dell’editoria di Settecento e Ottocento. Vengono dalla stamperia Reale di Napoli e spaziano dai progetti di architettura alla botanica

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Sarà un vero e proprio viaggio nel tempo la mostra “Immagini per il Grand Tour. La Stamperia Reale Borbonica”, prevista dall’11 dicembre al Museo dell’Istituto centrale per la grafica di Roma. Incisioni, grafiche, matrici testimoniano il lavoro editoriale della Stamperia Reale Borbonica di Napoli tra il 1748, quando fu fondata, e per tutto il secolo successivo. La mostra è una carrellata di stampe che piaceranno ai bibliofili, ma che possono stupire anche il grande pubblico. Si torna nel lontano Regno delle due Sicilie, si respirano le atmosfere culturali che spingevano l’editore a trattare di archeologia, arte, ma anche botanica, scienze naturali, fisica. In mostra, tra l’altro, si trovano il progetto di costruzione della Reggia di Caserta di Luigi Vanvitelli, le riproduzioni dei dipinti della pinacoteca farnesiana, ma anche i costumi tradizionali del Regno di Napoli.

 Un Grand Tour nelle incisioni  

Il Grand Tour era il viaggio di “formazione” che i nobili europei erano soliti condurre in Italia. La mostra suggerisce un’occasione di “Grand Tour” ideale anche per noi italiani: rivediamo le incisioni tratte dalle Antichità di Ercolano esposte, l’opera più importante dedicata all’archeologia del XVIII secolo, che contribuì a plasmare il gusto della cultura europea del tardo Settecento e inizio Ottocento. Con un po’ di attenzione potremo anche osservare stampe di fisica, come nel caso de “L’uomo galleggiante”, il primo libro italiano dedicato al nuoto e alla teoria del galleggiamento.
L’ Istituto centrale per la grafica di Roma ha in carico dal 2011 un corpus di 200 matrici della Stamperia borbonica. Le stampe sono state affidate soprattutto per lavori di restauro, mentre, nell’archivio di Napoli, il totale di patrimonio di stampa arriva a quasi 6mila lastre. Un tesoro che, oggi, varrebbe più di un Grand Tour.

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Per maggiori informazioni: www.grafica.beniculturali.it

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