Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Calabria, bella anche fuori stagione

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Il cuore verde della Calabria con gli scenari nordici dell’altopiano della Sila. La regione sta promuovendo il turismo religioso per destagionalizzare il flusso di visitatori. Luoghi unici da visitare come San Giovanni in Fiore, Paola, Pizzo Calabro o Fiumefreddo Bruzio: terrazze panoramiche, vecchie botteghe, chiese, monasteri, cattedrali

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Parco della Sila in inverno

Calabria d’inverno? Perché no. La stagione fredda (termine del tutto relativo perché sulla costa si arriva spesso a superare i 15 gradi, anche a gennaio) può essere l’occasione per scoprire quel grande cuore verde della regione che è l’altopiano della Sila. Scenari decisamente nordici, per queste latitudini, con estesi boschi di conifere che si aprono su spazi aperti e leggermente ondulati, terreno ideale per l’escursionismo con gli sci. Già perché, in questo periodo, il cuore della regione dovrebbe essere bianco, ma anche qui si aspetta la neve, che prima o poi arriverà. E sciare vista mare, nel cuore del Mediterraneo può essere un’esperienza molto originale.

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Abbazia florense di San Giovanni

Nel centro della Calabria non mancano gli spunti culturali e religiosi. Come a San Giovanni in Fiore dove l’Archicenobio ricorda la vita e le opere del monaco e mistico Gioacchino da Fiore. “Il calavrese abate Givacchino di spirito profetico dotato”, così lo ricorda Dante nel Canto XII del Paradiso. Nel museo dell’abbazia si ammirano le tavole tratte dal Liber Figurarum dove Gioacchino elaborò la sua complessa mistica. In pieno medioevo, il monaco calabrese prefigurò l’avvento del novus ordo dei cristiani e la concordia universale delle genti nell’età dello spirito, della contemplazione, della pace, della libertà nella Gerusalemme liberata.
Parole di speranza, quanto mai attuali. Ma che non sempre piacquero alle gerarchie, tanto che il processo di canonizzazione si è riaperto solo nel 2001.

La Calabria e il turismo religioso

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Santuario di San Francesco di Paola

Il turismo religioso è una delle chiavi su cui punta la Regione Calabria per destagionalizzare i flussi di visitatori. Ormai da quattro anni Paola, in provincia di Cosenza, ospita ‘Aurea’, la Borsa del turismo religioso che accoglie più di 50 buyer internazionali provenienti da oltre 20 paesi del mondo. La sede è  il Convento di San Francesco, uno dei grandi luoghi di pellegrinaggio dell’Italia Meridionale. Quest’anno la Borsa, che si svolge in settembre, sarà ancora più importante, perché si festeggiano i 600 anni dalla nascita, nel 1416, di Francesco d’Alessio, ovvero San Francesco di Paola.
La visita del monastero permette di scoprire i luoghi legati, secondo la tradizione, ai miracoli del santo, la sua cella di romitaggio, le reliquie. Il luogo è suggestivo: in certi momenti della visita si sente solo il rumore del vicino torrente Isca che scende dai primi contrafforti dell’Appennino e si può riandare alla vita di questo eremita fondatore dell’ordine dei Minimi che è venerato in tutto il mondo, in particolare dove è presente l’emigrazione calabrese. Fu un personaggio ascetico, ma molto attivo nella storia d’Europa tanto da avere importanti ruoli diplomatici, in particolare in Francia dove visse ben 24 anni e morì, a Tours.

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