Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

A Catania workshop sull’educazione al patrimonio culturale

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Presso l’ex Monastero dei Benedettini di Catania si tiene domani, venerdì 22 gennaio, il workshop “L’educazione al patrimonio culturale: approcci e prospettive”

l'educazione-al-patrimonio-culturale--approcci-e-prospettiveDomani 22 gennaio

, a partire dalle 16.00, avrà luogo a Catania presso il Coro di Notte dell’ex Monastero dei Benedettini, il workshop dal titolo “L’educazione al patrimonio culturale: approcci e prospettive”. L’incontro, organizzato dall’Istituto per i beni archeologici e monumentali (IBAM), è focalizzato sul tema dell’educazione al patrimonio culturale e servirà ad avviare una riflessione sul ruolo che i beni culturali oggi possono avere nei rapporti con la società in cui viviamo, con i cittadini, con gli studenti delle Scuole di ogni ordine e grado. Ad aprire il workshop saranno il Direttore dell’IBAM, Daniele Malfitana, insieme al Magnifico Rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro e il Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Ateneo catanese, Giancarlo Magnano San Lio.

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Monastero dei Benedettini, scalone ingresso

All’incontro saranno presenti esperti della Direzione Generale Educazione e Ricerca del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo (MiBACT), che illustreranno ampiamente le tematiche oggetto del piano nazionale, pensato dal Ministero al fine di definire obiettivi a lungo termine: attraverso l’utilizzo degli strumenti digitali di nuova generazione e il rafforzamento di collaborazioni di natura Istituzionale, a livello nazionale e locale, che puntino ad una migliore attività di formazione per gli operatori e alla crescita significativa del numero delle attività volte a implementare i progetti di partenariato con la Scuola. Il piano definisce il ruolo centrale dell’educazione al patrimonio per la formazione del cittadino, evidenziando quanto la trasmissione di conoscenze e di valori propri del patrimonio culturale concorre ad affermare la dimensione culturale degli individui e ha positivi impatti sul piano sociale perché stimola i processi di costruzione dell’identità e rafforza il senso di appartenenza alla comunità di riferimento. Destinatari del piano sono adulti, bambini , giovani, anziani, disabili, cittadini di altre culture, turisti, professionisti, famiglie, poiché l’educazione al patrimonio si rivolge a tutte le persone, lungo tutto l’arco della vita, e tiene perciò conto delle diverse esigenze e promuove progetti differenti per obiettivi, strategie metodi e strumenti di comunicazione.

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Interno del Monastero dei Benedettini

Le sfide accolte dal piano nazionale riguardano pertanto due questioni di primaria importanza: l’accessibilità al patrimonio, intesa come diritto essenziale del cittadino ed essenziale per l’esistenza stessa del patrimonio; la partecipazione, principio per cui la conoscenza e l’uso del patrimonio culturale rientrano fra i diritti dell’individuo a prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità e a godere delle arti sancito dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo (Parigi 1984) è alla base dei principi enunciati dalla Convenzione di Faro (Venezia 2005). Una maggiore accessibilità del patrimonio culturale nella sua interezza e una reale partecipazione dei destinatari ai processi della sua valorizzazione possono, e devono, pertanto fare leva su alcuni principali strumenti quali: la comunicazione, il partenariato e le relazioni con il territorio, la ricerca e formazione e sviluppo delle capacità.

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