Svelata una tomba etrusca, all’apparenza inviolata, del V sec. a.C. sita a 1,5 km dall’attuale centro di Chiusi, sul Colle Poggio di Renzo, in provincia di Siena. La località, come è noto, è stata sede di una delle più importanti necropoli urbane, della città etrusca di Chiusi, utilizzata senza soluzione di continuità dalla prima età del ferro fino all’epoca romana.
Quanto alla scoperta, illustrata nel dettaglio dalla nuova direttrice del museo civico Maria Angela Turchetti, tutto è cominciato il 30 gennaio scorso, quando, durante una ricognizione dell’area da parte del gruppo archeologico di Chiusi sono state scattate alcune foto di una cavità che si apriva nel terreno in località Poggio Renzo, segnalando subito il tutto alla Soprintendenza e ai locali Carabinieri. I Carabinieri hanno subito effettuato un primo sopralluogo nell’area indicata al fine di accertare la natura del rinvenimento. Arrivati sul posto, all’interno di una proprietà privata, hanno constatato una profonda cavità circolare. La cavità, di circa tre metri di diametro e quasi altrettanti di profondità, sembrava ricavata nel conglomerato a grossi ciottoli che si alterna a strati di arenaria e costituisce la collina di Poggio Renzo. Sopralluoghi sul posto e riunioni con il Comune di Chiusi e il Gruppo Archeologico hanno poi consentito di organizzare una squadra di intervento per procedere con una prima ripulitura della cavità. La prima impressione di essere in presenza di una frana con caduta di terreno all’interno di una camera sotterranea, è stata smentita dalla ripulitura della cavità che appariva piuttosto come un pozzo realizzato artificialmente tagliando gli strati della collina.
Il 21 febbraio scorso, finalmente, la certezza: si tratta di una sepoltura etrusca, riempita parzialmente di terreno e con alcune porzioni di una delle camere franate in tempi non recenti. E’ probabile che chi ha scavato il pozzo circolare abbia intercettato il dromos, cioè il corridoio di accesso della tomba a camera, corridoio che sembrerebbe ancora tutto da indagare e non oggetto di scavi clandestini. Difficile dire invece quanto la sepoltura etrusca sia intatta, anche a seguito del parziale riempimento delle camere. ”Al momento si può affermare”, ha anticipato Juri Bettollini primo cittadino di Chiusi, “che si tratta di tomba a camera, verosimilmente con due ambienti separati da un atrio centrale, con traccia di pittura rossa a incorniciare per lo meno la porta di accesso ad una delle celle laterali”. Secondo gli esperti “tipologia e caratteri costruttivi fanno ritenere che siamo in presenza di una sepoltura databile quasi sicuramente agli inizi del V secolo aC. quando Chiusi è interessata, a partire dall’epoca di Porsenna, dal fenomeno delle tombe a camere dipinte, analogamente a quanto meglio documentato per alcuni centri dell’Etruria meridionale”.