Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

No alle trivelle si al mare: conserviamo i tesori della natura

Trivelle a Polignano a Mare

Il 17 aprile prossimo si tiene il referendum anti-trivelle per le ricerche petrolifere nel mare Adriatico. La nostra opinione a riguardo

No trivelle

Mi rendo conto che un discorso sul referendum del 17 aprile prossimo, voluto per dire no e basta alle trivelle in mare per le ricerche petrolifere, può sembrare strumento di propaganda politica e, quindi, non attinente all’indirizzo giornalistico e alle scelte editoriali della testata. L’argomento è tale, però, che non si può fare a meno di intervenire se e soprattutto, da un punto di vista turistico, culturale, balneare, commerciale, bisogna tutelare una risorsa naturale e paesaggistica quale è il mare. Un po’ di buon senso dovrebbe indurre a prendere una decisione con l’esprimere un voto negativo e contro questi esperimenti, finalizzati a ricercare risorse nel mare per favorire alcuni e danneggiare altri.

Mare, imparare ad amarlo e rispettarlo

Trivelle referendum

A noi villeggianti, vacanzieri, bagnanti, gestori degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive gli interessi delle grandi aziende petrolifere importano poco. L’uso del mare deve essere lo stesso per il quale il dono ci è stato fatto. Altri usi che scempino, sventrino, deturpino sono lontani e devono essere lontani dal condividere tutto in nome del progresso o di un progresso che storpia, rovina e distrugge. Il nostro mare, invidiato e invidiabile deve conservare la sua vocazione naturale. Quale luogo di pesca, di approdo di navi ed imbarcazioni; come luogo di balneazione per la salute del corpo, del fisico e della pelle. Le nostre coste devono essere lasciate libere, non attaccate selvaggiamente ora dalle trivelle ora dai tubi del gasdotto. Devono poter continuare ad essere luoghi ameni e non industrializzati da coloro che pensano ai loro profitti, incuranti di tutelare la vita umana in tutte le sue ragionevoli e razionali espressioni. La Puglia, l’Abruzzo, le parti basse e alte dell’Adriatico, devono continuare ad essere fornitrici di buon pesce, di buon mare, di belle spiagge incontaminate e non contaminabili. Il mare come vera risorsa economica a fin di bene e non come fonte su cui speculare e sfruttare quei fondali dove si annidano la flora e la fauna marina: gioielli di bellezza, di decoro, di incanto, di originalità, di ricchezza vera.

LEGGI ANCHE  Con l’arrivo della primavera torna ‘Cetona in fiore’

No alle trivelle per salvaguardare la natura

referendum trivelleNo alle trivelle, no al gasdotto nel Salento

, quindi, cercando di salvare e salvaguardare le peculiarità di quel sacro suolo baciato dal sole della storia, dell’arte, della cultura e della natura. Dalla luce della speranza, dal fuoco della fede, delle tradizioni popolari e contadine dei messapi, dei greci e dei bizantini;  dalla natura dei colori, dai colori della natura; dalla voglia di vivere, non con le speranze dell’oggi senza prospettive, ma con le certezze del domani e di sempre, fatte di progresso, di benessere economico saldo, sicuro e duraturo. Un voto in segno di rispetto per il creato, per l’ambiente, per la sua conservazione; per rimodellare un nuovo assetto sempre più compatibile con la vivibilità e non con la morte, con la coralità della vita da scoprire e riscoprire in tutta la sua essenza.

Condividi sui social:

Lascia un commento