Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Sposalizio della Vergine in Brera: due opere a confronto

Sposalizio della Vergine, Raffaello, particolare

A Milano, in Pinacoteca, inizia il 17 marzo il “dialogo” tra due capolavori dallo stesso soggetto e di mano diversa. L’iniziativa, la prima di un ciclo, dura fino al 17 giugno. Visita gratuita il giorno dell’inaugurazione

Sposalizio Raffaello
Raffaello Sanzio, “Lo sposalizio della Vergine”, Brera

Sposalizio della Vergine si sdoppia. Il capolavoro di Raffaello, tra le opere di maggior richiamo della Pinacoteca di Brera, viene esposto, dal 17 marzo, insieme al suo “omologo”, dallo stesso titolo e soggetto, del Perugino. Lo Sposalizio della Vergine del Perugino arriva dal Museo delle Belle Art di Caen, in Francia. Il prestito dà luogo al primo “dialogo”, un ciclo di eventi espositivi ispirati al confronto tra opere della collezione di Brera e altri lavori. L’iniziativa è uno dei segni del nuovo corso che ha preso la Pinacoteca milanese con la direzione di James Bradburne: si affianca alla notizia del sito web, rinnovato dai primi di marzo e sarà seguita da un progetto di riallestimento delle sale già annunciato. In pieno spirito divulgativo, la mostra aprirà le porte ai visitatori con ingresso gratuito durante il giorno di inaugurazione, giovedì 17 marzo.

Sposalizio della Vergine, conversazione tra maestro e discepolo

sposalizio Perugino
Perugino, “Lo sposalizio della Vergine”, Caen

L’opera del Perugino è, storicamente parlando, la prima: fu realizzato tra il 1500 e il 1504, per la cappella del Santo Anello nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia. L’opera di Raffaello risale al 1504. Si trovava nella chiesa di San Francesco a Città di Castello e giunge a Milano nel 1805. Raffaello conosceva bene il modo di dipingere di Perugino, era stato a bottega da lui e realizzò il suo Sposalizio ispirandosi, in modo evidente, a quello del maestro.
ll confronto, fianco a fianco, dei due dipinti permetterà ai visitatori di cogliere affinità e differenze tra i due artisti. Lo Sposalizio della Vergine del Perugino, forse meno noto al grande pubblico, viene ricordato per lo schema compositivo a prospettiva centrale scelto e per i colori, realizzati con pigmenti a olio.
Lo Sposalizio di Raffaello è un esempio di precisione e raffinatezza: linee prospettiche e proporzioni vengono rispettate in modo rigoroso, per dare alla composizione uno straordinario effetto di armonia e equilibrio.
In mostra è presente anche un terzo Sposalizio: porta la firma di Jean-Baptiste Wicar e data 1825.
L’esposizione è prevista fino al 27 giugno.

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Per maggiori informazioni: www.pinacotecabrera.org

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