Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

La Flagellazione di Cristo del Caravaggio alla Reggia di Monza

Reggia di Monza

Dal 16 marzo al 17 aprile presso la Reggia di Monza è esposta al pubblico la “Flagellazione di Cristo”, uno degli esiti più importanti della produzione napoletana del Caravaggio

Flagellazione di Cristo, mostra Monza
Flagellazione di Cristo, Reggia di Monza, © Masha Sirago

La Reggia di Monza si prefigge ogni anno, nel periodo pasquale, di mostrare al pubblico gratuitamente un’opera di elevato pregio. Così come lo scorso anno con il “San Francesco in meditazione”, quest’anno la Reggia espone La Flagellazione di Cristo del Caravaggio, straordinaria opera proveniente dal Museo di Capodimonte dove dimora dal 1972 e appartenente al patrimonio del Fondo degli Edifici di Culto.

Nel Salone delle Feste del Primo Piano Nobile della Reggia di Monza il piacere di visionare tale opera è preceduto all’ingresso da uno spazio dedicato alla mostra con una serie di elementi didascalici che veicolano una prima conoscenza sommaria della figura del Merisi, del suo operato e di alcuni momenti significati della sua vita. Poi i visitatori sono introdotti alla visione di un video di circa 8 minuti incentrato sulla figura del Caravaggio con particolare focus sulla produzione napoletana, a partire dalla stessa Chiesa di San Domenico. Durante la fruizione i visitatori possono visualizzare con i loro dispositivi un QR-code che consente di accedere ai contenuti di approfondimento relativi alla mostra.

La Flagellazione del Caravaggio: informazioni sull’opera

Flagellazione di Cristo, Caravaggio
Flagellazione di Cristo, Reggia di Monza, © Masha Sirago

Michelangelo Merisi (1571-72-1610) detto il Caravaggio dipinse la Flagellazione durante il suo primo soggiorno napoletano che va dalla fine del 1606 ai primi di luglio del 1607. L’opera fu commissionata per la cappella della famiglia De Franchis nella Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli.
Opera monumentale e austera, la Flagellazione mostra le vigorose figure del Cristo e dei manigoldi che occupano tutta la superficie del dipinto e che avanzano dall’oscurità dello sfondo e vengono investite da una luce potente che, in forte contrasto con le zone d’ombra, contribuisce a definire il dramma rappresentato.

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Per maggiori informazioni: www.reggiadimonza.it

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