Informazione musical – calcistica (a proposito dell’inno nazionale spagnolo).
Si informano i gentili telespettatori assistenti alle partite della Spagna negli Europei in Francia, che durante l’esecuzione degli inni nazionali non è che i footballeurs spagnoli non cantino il loro inno perché non gli piace o perché sono repubblicani. Più semplicemente l’inno spagnolo non ha parole, è senza testo.
Ci sono Paesi le cui tradizioni costituiscono da sole un grande Appeal turistico (quasi quasi da non aver bisogno nemmeno di Enti del Turismo … che comunque, in quei Paesi, qualcosa combinerebbe, mentre in altri posti tipo … censura per carità di patria…).
E’ il caso, nel regno Unito di Gran Bretagna & Irlanda, dell’ammiratissimo (vero e proprio richiamo turistico, c’è chi ci va a mezzanotte per conquistare la prima fila dopodiché aspetta per 11 ore) Trooping the Color (la Sfilata della Bandiera festeggiante il compleanno della regina) la parata militare che si “celebra” a Londra in giugno (ancorché Elisabetta II sia nata in aprile, valli capire ‘sti inglesi …).
Per mantenere in piedi tradizioni, pompa magna e “pageantry” (vedi sopra) occorrono, però, storia e Physiques du Role.
Ve lo vedete, voi, sul cocchio reale, il Mattarella con su uno di quei vestitini di orrido color pastello che mette l’Elisabetta (il cappellino, poi), con al fianco (tipo Filippo) il Renzi sormontato da un colbacco nero alto almeno 80 cm?
C’è chi ha il dono della concretezza conducente alla sintetica concisione …
Ad esempio la signora Xhaca, con due figli pallonari, uno gioca nell’Albania, l’altro gioca nella Svizzera, imperocché il giorno di Albania – Svizzera (Europei di Calcio, Francia, 11/6) la signora prende posto allo stadio di Lens con una maglietta su cui ha opportunamente cucito, a sinistra, le ‘insegne’ della nazionale Shqiptare (che vorrebbe dire albanese) e a destra quelle svizzere (mancava solo che in mezzo avesse appeso la foto del marito…).