Il 14 luglio 2016 a Roma, presso Palazzo Barberini, l’On. Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con Tullio Del Sette, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, hanno presentato la mostra “L’Arma per l’Arte e la Legalità”: un’importantissima selezione dei beni recuperati in Italia e all’estero dal TPC. La mostra è visitabile gratuitamente, nelle sale di Palazzo Barberini, sino al 30 ottobre 2016. Tra pregevolissimi reperti archeologici, documenti di inestimabile valore storico e indiscussi capolavori pittorici, i visitatori potranno comprendere il danno prodotto dal traffico illecito di beni culturali e l’importanza dell’azione di tutela.
Un percorso museale per capire l’importanza della legalità
In questo cammino finalizzato alla diffusione della cultura della legalità, il pubblico sarà assistito da pannelli che, realizzati dall’Università di Roma Tre, caratterizzano l’inedito percorso didattico, recando: le storie delle indagini che hanno consentito il recupero dei beni; le caratteristiche storico-artistiche delle opere e, per i reperti archeologici, delle funzioni che gli oggetti avevano nel mondo antico; consigli al cittadino sul comportamento da tenere in caso di ritrovamenti fortuiti, acquisiti di beni culturali, furti di opere d’arte.
Si tratta della più grande esposizione al Mondo, per quantità e qualità dei beni, interamente dedicata ai risultati di un reparto specializzato nella tutela del patrimonio culturale.
L’Arma per l’Arte e la Legalità: le opere esposte
Tra i beni in mostra, vi sono opere significative recuperate nel tempo (tele di Cézanne, Van Gogh, Guercino) o già presentate recentemente alla stampa nella Capitale (dipinto di Gauguin, lettera di Cristoforo Colombo, tela del Canaletto). In esposizione anche opere inedite: un disegno del Modigliani, un dipinto del pittore caravaggesco detto “Carlotto”, una kylix ad occhioni, attribuita al pittore di Andokides, nonché gli ultimi elementi mancanti del Mitra Tauroctono.
La kylix ad occhioni, attribuita al pittore di Andokides, è rientrata da Monaco di Baviera solo qualche giorno fa. L’olio su tela che raffigura un “mezzobusto di Bacco con uva e coppa di vino”, del pittore caravaggesco Loth Johann Carl detto il “Carlotto”, è stato rubato, nel 1986, in un palazzo nobiliare a Rieti. La scultura raffigurante il Dio Mitra è stata recuperata mentre era in procinto di essere trasferita in Svizzera.