Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Guttuso celebrato in due mostre a Roma e Pavia

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Renato Guttuso, pittore neorealista del Novecento italiano, celebrato a Roma e Pavia in due grandi mostre. Al Palazzo del Quirinale “Guttuso. Inquietudine di un realismo” e a Pavia presso il Castello Visconteo “Guttuso. La forza delle cose”

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Natura morta nello studio

Aldo Renato Guttuso è il suo nome completo ma è sufficiente pronunciare Guttuso per ricordare uno dei maggiori artisti italiani del neorealismo del secolo scorso. Le sue opere potranno essere ammirate in due grandi mostre: la prima dal titolo “Guttuso. Inquietudine di un realismo” è ospitata a Roma presso la Galleria Alessandro VII nel Palazzo del Quirinale, la seconda, intitolata “Guttuso. La forza delle cose” è visitabile presso le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.
Guttuso è stato un artista prolifico, instancabile, e si potrebbe definire “figlio d’arte” dal momento che il padre, Gioacchino, fu un apprezzato acquerellista palermitano in grado di trasmettere al piccolo Aldo Renato la passione per la pittura. In età adolescenziale il  passionale Renato realizza  le sue prime opere, dipingendo copie di paesaggi della sua amata terra siciliana e a soli diciassette anni partecipa ad una mostra collettiva a Palermo.
Saranno gli esordi di una carriera artistica in continua ascesa costellata da un caleidoscopio di soggetti che ispirano l’eclettica mente di Guttuso, sempre incentrata a rappresentare la realtà attraverso il disegno curato nei dettagli, le pennellate a varie tinte frutto di un’attenta, quanto sanguigna  analisi di ciò che vede, sente, intuisce, immagina.

L’arte di dipingere tra semplicità e complessità

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Vucciria esposto a Expo MIlano 2015

Guttuso, infatti, amava definire la pittura in questo modo: “l’arte del dipingere consiste nell’imitazione delle cose del mondo. Niente di più e niente di meno, ma è molto. Il risultato è semplice e libero come per tutte le opere complesse.”
Parole che trasmettono l’eterno conflitto fra due termini oggi troppo spesso inflazionati: semplicità e complessità, mentre l’artista, nel rappresentare gli  scorci palermitani del vivere quotidiano, i temi della natura morta, oppure soggetti religiosi o scene di vita colme di personaggi, desidera semplicemente esprimere il lato interiore della sua “anima libera”.
Le sue opere catturano sempre  l’osservatore, sia che si tratti dell’opera “La spiaggia”o “I funerali di Togliatti”, o ancora “la Vucciria”tanto per citarne alcune tra le più famose, perché s’intravvede la narrazione di un evento rappresentato in un turbinio di corpi e di cose  esaltati da colori policromi espressi con pennellate sicure, decise.
L’impegno sociale che l’artista fu in grado di narrare nei suoi quadri, lo spinse a diventare un politico col ruolo di Senatore del Partito Comunista Italiano  per due legislature, nel 1976 e nel 1979.

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La mostra di Roma: “ Guttuso. Inquietudine di un realismo

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L’esposizione è curata da Fabio Carapezza, figlio adottivo dell’artista e Presidente degli Archivi Guttuso e da Monsignor Crispino Valenziano, teologo e amante dell’arte il quale, pur riconoscendo l’ateismo dell’artista, ama definirlo come colui che “credeva di non credere” in quanto nelle opere con soggetto religioso, Guttuso dimostra di conoscere le Sacre Scritture traslate in forma pittorica.
Il percorso espositivo, allestito presso la Galleria Alessandro VII al Quirinale, riunisce i quadri di ispirazione religiosa di cui la celeberrima “Crocifissione” datata tra il 1940-1941 nella quale emergono le figure nude delle pie donne prostrate dinanzi al corpo di Cristo suscitando nell’opinione pubblica (nel 1942), un certo disappunto fino ad essere giudicata un’opera blasfema.
L’esposizione romana è stata inaugurata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 9 Settembre scorso e sarà visitabile fino al 9 Ottobre 2016. Giorni di apertura: martedì – mercoledì – venerdì – sabato – domenica. Giorni di chiusura: lunedì – giovedì. Orario: dalle ore 10.00 alle 16.00 (ultimo ingresso ore 15.00).
Info su: www.palazzo.quirinale.it su prenotazione.

La mostra di Pavia: Guttuso. La forza delle cose

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Le opere si trovano esposte presso le Scuderie del Castello Visconteo a Pavia e si potranno ammirare circa cinquanta dipinti che rappresentano soprattutto il ciclo di nature morte che sono state il cavallo di battaglia di Guttuso negli anni quaranta e nelle quali è impossibile non essere travolti dalla forza realistica che emanano i peperoni, le melanzane e gli altri ortaggi raffigurati in dipinti dove il colore dello sfondo è sovente più scuro per mettere in evidenza l’ortaggio o il frutto protagonisti e dal colore così vivo, reale da sembrare proiettati fuori dalla tela.

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Orari per le visite. Dal lunedì al venerdì: 10.00-13.00/14.00-19.00; Sabato, domenica e festivi: 10.00-20.00.

Info su: www.scuderiepavia.com  – Tel: +39 0382 33676.

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