La 86ª Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, da sabato 8 ottobre al 27 novembre invade le strade, i cortili, i mercati e i palazzi del capoluogo delle Langhe. La fiera sarà il cuore e il grande contenitore di eventi che da Alba coinvolgerà il meraviglioso territorio di Langhe e Roero. Sono i segreti del territorio e dei terreni, le ragioni per cui il tartufo bianco nasce qui e non altrove. La Fiera del Tartufo Bianco d’Alba sarà il grande contenitore di una serie di eventi legati alla valorizzazione del tartufo come patrimonio culturale collettivo. Moltissimi gli appuntamenti che, nell’arco di otto settimane, valorizzerano l’intero territorio di Langhe, Roero e Monferrato facendo assaporare le sue eccellenze enologiche e gastronomiche con il delizioso tubero e mostrando gli aspetti storici, imprenditoriali e culturali.
Si va dalle mostre d’arte su Giacomo Balla, Francesco Clemente, Mario Lattes, Lucio Fontana e Gillo Dorfles, alla prima mostra in Italia dedicata alla cucina italiana d’autore e ai suoi protagonisti: Regine & Re di Cuochi. E poi l’Alba Truffle Show che raggruppa eventi culturali ed enogastronomici dove si alternano personaggi dello spettacolo, chef internazionali e cuochi del territorio, scrittori e artisti. Non potevano mancare le esperienze sensoriali delle Wine Tasting Experience, degustazioni dedicate allo sterminato patrimonio vitivinicolo di Langhe e Roero e l’Analisi Sensoriale del Tartufo; mentre per i più piccoli è stato ideato l’Alba Truffle Bimbi “Green”.
Il delicato equilibrio tra natura e tartufo bianco
Come simbolo dell’edizione n. 86 della Fiera di Alba è stato scelto l’albero: metafora del paesaggio e legame inscindibile con la natura, perché solo tramite la simbiosi con le sue radici il tartufo può svilupparsi e prosperare.
L’equilibrio tra natura e tartufo è così fragile che va tutelato anche con azioni aperte a tutti i cittadini: con questo obiettivo è nata la prima campagna di crowdfunding per la salvaguardia delle tartufaie a rischio del Sud Piemonte.
Breathe the Truffle è realizzato e coordinato dal Centro Nazionale Studi del Tartufo, in collaborazione con l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, l’Unione delle Associazioni Trifulau Piemontesi e il progetto Save the Truffle.
Il progetto avviato lo scorso 21 settembre sulla piattaforma breathetruffle.fieradeltartufo.org, ha già raccolto oltre 10mila euro.
Otto settimane per gustare il tempo e il territorio
Il paesaggio di Langhe e Roero riserva al visitatore e al turista uno spettacolo che incanta e stupisce. Sua maestà il Tartufo Bianco, definito anche l’oro bianco, è un universo complesso. Non esiste una proprietà in esclusiva. Non si può coltivare ma può essere cercato da tutti. Langhe e Roero sono un angolo d’Italia unico che racchiude eccellenze irripetibili. Qui regna non solo il “diamante grigio” che faceva impazzire Cavour e mandava in estasi Vittorio Emanuele II, ma anche il Barolo e il Barbaresco, i castelli, le torri e i villaggi fortificati, che riconducono a un medioevo di lotte e splendori: pellegrini, mercanti di sale, capitani di ventura, crociati, monaci benedettini hanno calpestato questa terra, lasciandovi un’eredità, un segno, un retaggio. Ma sono stati i contadini in secoli di fatica a modellare le colline nel paesaggio che si apre oggi agli occhi del visitatore. Perché questa parte del Piemonte conserva ancora la propria anima antica e contadina, tra boschi di querce e rittani, noccioleti e pascoli, fagiani e cinghiali, borghi di pietra e chiese campestri.
Info: www.fieradeltartufo.org