La Tomba di Giulio II di Michelangelo Buonarroti, nella Chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma, che include la celeberrima scultura del Mosè è ritornata al suo originale splendore dopo una lunga opera di manutenzione e restauro, grazie al contributo del Gioco del Lotto. Il restauro, è stato curato dalla Soprintendenza per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma e affidato ad Antonio Forcellino, il restauratore che meglio conosce la Tomba di Giulio II, già curatore del restauro del 2001. Anche allora, sempre con il sostegno del Gioco del Lotto, era stata condotta un’accurata operazione di studio e di lavoro sui marmi, che aveva pulito l’opera e allo stesso tempo condotto a numerose scoperte sulla sua storia. Dopo quindici anni il Mosè, che viene visto gratuitamente da milioni di persone ogni anno, necessitava di un nuovo intervento di pulitura e di lievi restauri, a causa di alterazioni provocate dalla presenza umana, portatrice di polvere, umidità e altri agenti inquinanti. Anche questa volta l’operazione di manutenzione e restauro è stata preceduta da una fase di studio, che ha dato i suoi frutti con una scoperta unica e affascinante. Una delle statue che compongono la Tomba di Giulio II, la Vita attiva, trova il suo modello in un affresco di San Silvestro al Quirinale: una caso unico nell’arte di Michelangelo che apre un nuovo capitolo nell’interpretazione del Mosè e dell’intera Tomba di Giulio II.
“Dei lavori sulla Tomba di Giulio II mi colpisce la natura di cantiere di ricerca: così come dovrebbe essere ogni restauro, e purtroppo non sempre accade, ha dichiarato il Soprintendente Francesco Prosperetti. Anche per questo la partecipazione di uno sponsor è importante, dimostra un diverso atteggiamento dei privati verso il patrimonio, la tutela e la valorizzazione. Oggi come allora, Michelangelo ci ha riservato importanti scoperte e novità: e la Tomba di Giulio II non finisce mai di stupirci ben aldilà della meravigliosa statua di Mosè”. Il Presidente e Amministratore delegato di Lottomatica Holding, Fabio Cairoli, al termine di questo ulteriore intervento conservativo, si è così espresso: “Siamo orgogliosi di aver partecipato ancora una volta al restauro della Tomba di Giulio II di cui fa parte il più famoso Mosè di Michelangelo. La considero l’ennesima dimostrazione dell’impegno che la nostra società continua ad assumersi a sostegno del patrimonio artistico e culturale della comunità, secondo il principio a noi caro della restituzione che ci permette di contribuire in modo concreto a progetti di grande rilevanza. E’ altresì un modo di proseguire un percorso iniziato molto tempo fa e che caratterizza la storia del Lotto che da 500 anni interviene a sostegno del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. Un legame che ancora oggi continua e attraverso il quale Lottomatica dedica forte attenzione ai territori in cui opera, in un’ottica di collaborazione efficace tra pubblico e privato”.