«Venga, venga dottò che dietro avete l’oasi!» questa la frase utilizzata talvolta dai posteggiatori napoletani, personaggi diventati quasi indispensabili per trovare un posto per l’auto, nelle stradine anguste della città partenopea, ma, in caso di urto della vettura ecco l’inventiva tutta partenopea «dottò che ci volete fare…avete preso una palma!». Immaginiamo questa scena nell’oasi di Tozeur, stupenda località del sud della Tunisia, dove il numero degli alberi di palma da datteri è davvero impressionante, chi dice centocinquantamila, chi trecentomila, certo che nessuno ha mai contato quanti alberi vi siano in realtà.
Il Festival delle oasi
Si è concluso da poco il Festival delle oasi, nato nel lontano 1938 con il nome di Festa della palma da dattero, per festeggiare la conclusione del periodo di raccolta del succoso frutto. Il Festival si è poi evoluto nel corso degli anni, diventando una finestra aperta sulla civiltà, la cultura, l’arte e la storia della regione dello Jerid, che significa paese delle palme. In quattro giorni gruppi folcloristici, venuti anche da altre nazioni, hanno popolato le stradine di Tozeur ballando al suono di antichi strumenti musicali.
La foresta delle palme
Una visita ai palmeti della città val bene un viaggio, il mormorio dell’acqua e la luce del sole filtrata dalle foglie delle palme rendono suggestivo il luogo. Gli arabi chiamano l’albero di palma “la sorgente della vita” perché della palma da dattero nulla va perduto e si utilizza ogni sua parte. Sotto gli alti alberi crescono i frutteti con una strepitosa messe di frutti e fiori che vengono così protetti dal cocente sole. In loco si organizzano escursioni in calesse o in bicicletta per visitare il centro “Planet Oasis” nel cuore del palmeto con una grande tenda berbera e un anfiteatro per spettacoli di suoni e luci, ristoranti e artigianato locale, nonché base per elicotteri. Vi è poi il parco a tema “Chak Wak” dove si potranno incontrare …i dinosauri e conoscere la storia delle religioni. Invero tanta modernità stupisce in un luogo intonso da millenni, ma così va il mercato della domanda e dell’offerta turistica.
Turismo e sport sahariano
Tutta la regione dello Jerid si presta alla distrazione e alla contemplazione. Ma esistono altre maniere per godere del deserto. Si può praticate il quad tra le dune di Onk Jmel; il carro a vela sullo Chott el-Jerid; il trekking a piedi sulle piste dell’Atlas o in cammello di un’ora oppure di otto giorni, tra un’oasi e l’altra; il golf in un impressionante scenario di rocce e di palme; è possibile poi provare anche lo sci sulle dune.
I datteri Dita di Luce
I datteri sono il principale prodotto locale di Tozeur, la varietà più pregiata è la “Deglet Nour” il cui nome tradotto dall’arabo significa “Dita di Luce” per la somiglianza alle dita. I datteri, gustosissimi frutti esotici, hanno deliziato tanti di noi nelle recenti festività natalizie e che costituiscono un alimento fondamentale per le popolazioni africane del deserto sahariano. Il clima preferito dalla palma da dattero è quello subtropicale e temperato caldo, ma la pianta resiste molto bene anche a temperature sotto i cinque gradi. L’unico limite è la maturazione, in quanto la pianta ha bisogno di una temperatura di circa trenta o quaranta gradi per avere dei frutti al punto ottimale di dolcezza. I datteri freschi sono più salutari e meno calorici, quelli secchi si trovano in commercio tutto l’anno. L’essiccazione è utile sia ad aumentare la concentrazione zuccherina del frutto (e quindi a renderlo più dolce) che a prolungarne la conservazione fino anche a 6 mesi. Essi contengono potassio, magnesio, selenio e ferro; sono poi ricchi di vitamine: A,C,E,K e del gruppo B, nonché di beta-carotene e amminoacidi. Combattono lo stress e l’ anemia, sono quindi indicati per chi pratica sport.
Datteri di salute
Il loro consumo giornaliero contribuisce ad abbassare il colesterolo, per chi soffre di stitichezza troverà nel frutto un utile ausilio per l’alto contenuto di fibre. Per preparare la “pasta di dattero“ si frulla mezzo chilo di datteri con trecento ml di acqua, in frigorifero in un barattolo ben chiuso si conserva per una settimana. Per ammorbidire e reidratare i datteri secchi si può usare anche il latte, preferibilmente tiepido, ritorneranno ad essere teneri e succulenti. Da non dimenticare che i datteri hanno un elevato valore nutritivo per un alto contenuto di zuccheri, quindi è meglio consumarli con moderazione.
Info: Ufficio Nazionale del Turismo Tunisino
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