Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Frida Kahlo antesignana del Love Tattoo

Frida Kalho autoritratto come Tehuana

A Bologna prosegue fino al 26 marzo la mostra dedicata all’arte messicana del 20° secolo. Dipinti, abiti, gioielli, fotografie, disegni dei maggiori artisti. La figura di Frida Kalho

Frida Kalho abbraccio amorevole dell'universo
Frida Kahlo, Abbraccio amorevole dell’universo

L’esposizione, allestita al Palazzo Albergati a Bologna, porta alla ribalta le opere di illustri artisti messicani vissuti nel XX secolo, frutto della passione e dell’impegno di due collezionisti europei immigrati in Messico nel 1938. La mostra, organizzata dal Comune di Bologna, Arthemisia Group, Skira e MondoMostre, rimarrà aperta fino al 26 marzo 2017. Esposti dipinti, abiti, gioielli, fotografie, litografie, disegni di alcuni tra i maggiori artisti del Messico.
Il Messico, spesso evoca ricordi legati ad un territorio fatto di conquiste, di colonizzatori, di golpe,di rivoluzionari, di rifugiati sfuggiti alle idee antisemitiche degli anni trenta e quaranta, dell’eco delle ideologie nazifasciste, ma è proprio in questo clima geo-politico incerto che s’incontrano due personaggi ai limiti della realtà, per le loro vite alquanto sofferte e stravaganti.

 

Frida Kalho autoritratto con scimmie
Frida Kalho, autoritratto con scimmie

Lui e lei. Due in uno, ovvero l’altra metà sia nell’amore passionale, sanguigno, sia nell’amore per il pennello, per la pittura. La donna è Frida Kahlo, straordinaria pittrice che diventò tale per riscattare le sofferenze patite nel corso della sua vita. La ragazza,minata nella gamba destra a causa di una grave malattia (forse poliomelite), vide aggravare ulteriormente le sue condizioni di salute in seguito ad un incidente nel quale fu vittima per lo scontro tra l’autobus su cui viaggiava ed un tram. Per Frida, gravemente ferita in varie parti del corpo, ebbe inizio un lungo periodo di terapie che sconvolsero la sua quotidianità di adolescente al punto che, per alleviare i dolori incessanti, decise di dedicarsi alla pittura, inizialmente come autodidatta per farne, successivamente, la sua fonte di guadagno. E’ in quest’ottica che entra in scena lui, l’artista famoso: Diego Rivera, ovvero l’uomo che ha intravisto in Frida un talento unico, capace di coinvolgere il pubblico attraverso la narrazione dei soggetti dipinti nelle varie opere. I due vissero in una strana simbiosi, costituita da amore passionale, contrastato dai numerosi tradimenti di lui, compreso il flirt con la sorella minore di lei, fino a giungere al compromesso della libertà sessuale per entrambi. Mentre Diego Rivera, celebre per i suoi murales, andava affermandosi anche fuori dei confini territoriali, Frida, a causa dei patimenti del cuore e del fisico, raffinava la sua arte rappresentando il suo vissuto, le sue tristi esperienze personali. Nel percorso espositivo destano senz’altro stupore opere che sono diventate icone dell’arte messicana quali: Autoritratto con collana, Autoritratto seduta sul letto, Autoritratto con scimmie, Autoritratto come Tehuana, La sposa che si spaventa vedendo la vita aperta e altri lavori che ricordano il suo indissolubile amore per Diego, uomo opulento e vizioso, L’abbraccio amorevole dell’Universo, Diego, io e il signor Xoloti.

Frida Diego-Rivera
Frida Kahlo, ritratto di Diego Rivera

Frida, come si evince dalla sua produzione artistica, amava immortalare se stessa in autoritratti singolari nei quali esprimere i suoi stati d’animo e tra questi, spicca l’autoritratto come Tehuana (o Diego nei miei pensieri) nella cui fronte dipinge il volto del marito, come una sorta di moderno tatuaggio, oggi tanto in voga a testimonianza di amore eterno.
Tra le opere di Diego Rivera, sono esposti alcuni capolavori come il Ritratto di Natasha Gelman, Girasoli, Venditore di Calle, risalenti al 1943, anno in cui conobbe Frida, musa e al tempo stesso compagna di tante gratificazioni e sventure.
La Collezione Gelman scaturisce dalla ricerca filantropica dei coniugi Jacques e Natasha Gelman, emigrati dall’Est Europa che a Città del Messico fanno fortuna come produttori cinematografici e,grandi appassionati d’arte, cominciano a collezionare opere di artisti messicani tra cui Frida Kahlo, Diego Rivera, David Alvaro Siqueiros, Rufino Tamayo, Angel Zarraga e Maria Izquierdo. Emblematica la frase di Frida scritta nei suoi diari: “Ho subito due gravi incidenti nella mia vita… Il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego”.

Informazioni: www.palazzoalbergati.com

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