Da diverso tempo si sente parlare di novità importanti nel mercato dell’automobile e, tra queste, una delle più importanti è l’avvento delle auto elettriche che in tutta Europa stanno cominciando a conquistare importanti fette di mercato. Norvegia e Olanda risultano ai primi posti, ma in Italia non trovano ancora spazio. C’è ancora una forte resistenza tra gli acquirenti di autoveicoli. Questi comportamenti fanno restare il nostro Paese agli ultimi posti. I numeri, infatti, sono impietosi: seimila vetture vendute nel 2016, lo 0,01 per cento dei veicoli in circolazione in tutta lo stivale, contro il 25% della Norvegia e il 10% dell’Olanda.
Insieme all’Europa i numeri importanti sotto l’aspetto delle vendite di auto elettriche li fanno Stati Uniti e Cina. Nella nazione asiatica lo scorso anno si è avuto un aumento del 118% rispetto all’anno prima; il 2017 sembra essere cominciato ancora meglio. In Europa, invece, la crescita è stata del 33%, un ottimo risultato ottenuto (come detto in precedenza) soprattutto grazie da nazioni come Norvegia e Olanda dove acquistare un’auto elettrica comporta notevoli vantaggi sia sotto l’aspetto ambientale, riduzione dell’inquinamento, sia, per gli acquirenti, detrazioni fiscali e agevolazioni sull’acquisto.
Un rapporto compilato dall’Enel in Italia ha analizzato come i cittadini del nostro Paese non hanno ancora la mentalità adatta ad investire per un’auto elettriche (e forse in questo periodo di crisi, neanche il denaro) ma fa scalpore il fatto che proprio in una nazione dove le vendite sono bassissime, stia nascendo una vera e propria filiera che potrebbe diventare la base e il traino del settore. In Italia, infatti, stanno nascendo fabbriche che si occupano della realizzazione di componentistica per auto elettriche: batterie innovative (a Lugo di Ravenna è stato inventato il sistema di ricarica più veloce presente sul mercato), ma anche di ricerche sul design e sui servizi da offrire per una auto elettrica.
La strategia del futuro nel mercato dell’auto dunque parte da queste aziende. Una base per lavorare sulle problematiche reali che in Italia non permettono di avere numeri importanti sotto l’aspetto delle vendite di auto elettriche. La rete stradale italiana presenta ancora un servizio insufficiente per gestire le auto a batteria che richiedono frequenti ricariche, a cui si aggiunge la tassazione e i costi di approvvigionamento. Tutti elementi negativi che frenano l’acquisto delle auto elettriche da parte della maggioranza dei consumatori. Dal 2020, però, con avvento del PNIRE (Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica) è prevista l’installazione di 13.000 punti di ricarica su tutta la rete stradale e sono già state predisposte delle azioni del Governo che permetteranno a chi decide di comprare un’auto elettrica di godere di agevolazioni fiscali, finanziamenti agevolati, sopravvalutazione dell’usato e sconti diretti in concessionaria nella fase dell’acquisto. Per chi invece non vuole attendere il 2020 non resta che vendere l’auto a combustione utilizzando la soluzione “compro auto”, più veloce e investire il denaro in un modello green.