La sera del 20 novembre, all’imbrunire, in occasione della XX edizione di Luci d’artista il grattacielo Intesa Sanpaolo si è illuminato alla presenza dell’assessore Francesca Leon e del presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro. Si sono accese due installazioni artistiche luminose. Il gruppo bancario, per la prima volta tra i protagonisti della corale rappresentazione cittadina Luci d’artista in qualità di partner. “Con il sostegno a Luci d’artista Intesa Sanpaolo ribadisce la centralità del rapporto della Banca con la Città di Torino”, ha detto Vittorio Meloni, direttore Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo. “Siamo partner delle più importanti iniziative culturali cittadine, fra cui MITO SettembreMusica, TorinoDanza, Biennale Democrazia, il Salone Internazionale del Libro, il Teatro Regio e il Torino Film Festival”. Il grattacielo è diventato un punto di riferimento nel panorama architettonico, culturale e imprenditoriale di Torino.
Luci d’artista: installazione “α-cromactive”
L’installazione, realizzata dallo studio Migliore+Servetto Architects, si intitola “α-cromactive” e trae ispirazione dal segno alfa, simbolo carico di elementi positivi, con un rimando all’origine del tutto. L’opera si compone di due elementi. Il primo poggia su una delle terrazze nord del grattacielo, all’altezza del 35° piano. Il secondo è sospeso nella serra bioclimatica, cuore verde in cima all’edificio, che ospita ristorante e lounge bar Piano35. I 166 metri di altezza del grattacielo Intesa Sanpaolo sull’asse viario portante della Spina 2 offrono una collocazione ideale all’installazione luminosa, che è visibile da ogni direzione, dal centro, dalle periferie e dalla collina.
Nella struttura posizionata sulla terrazza esterna la ripetizione del carattere alfa genera un movimento a spirale che, come un’onda di colore, si plasma alla luce naturale e si trasforma con il buio. L’installazione sospesa nella serra bioclimatica è composta da sottili lastre in metacrilato: elementi trasparenti e dinamici che si muovono in sintonia con le correnti d’aria. Una scelta che riprende l’idea del “grattacielo che respira”, grazie alla sua “doppia pelle” capace di sfruttare i flussi d’aria a seconda delle stagioni e alla ventilazione dei solai.
Scenografie suggestive
Per ottenere una diffusione ottimale della luce è stata usata una tecnologia avanzata di serigrafia applicando un algoritmo. La sorgente luminosa è composta da luci LED a basso consumo, controllate attraverso un sistema DMX, che permette di creare scenografie suggestive variando la scala cromatica e l’intensità della luce in base anche all’illuminazione naturale dell’ambiente.
La scelta è coerente con l’impronta “green” del grattacielo, progettato da Renzo Piano, tra i pochi al mondo ad aver ottenuto la certificazione Leed Platinum, massimo livello attribuito dal Green Council, l’organo internazionale più autorevole nella eco-valutazione degli edifici di grande altezza.
Info: www.comune.torino.it/artecultura/luciartista/