Il viaggio africano di Imer Guala, nel 1958, è il cuore della mostra aperta dal 2 dicembre a Mantova, nella ex chiesa Madonna della Vittoria. Fino al 7 gennaio 2018 è possibile vedere una selezione di opere inedite dell’artista, realizzate durante una spedizione in Africa orientale, al seguito della troupe di Angelo Lombardi, conduttore televisivo Rai.
Mantova scopre l’arte di Imer Guala: autore scomparso nel 2014, un lungo curriculum di mostre personali in Italia e all’estero, all’insegna di surrealismo, avanguardie e sperimentazione. La mostra mantovana è una sorpresa anche per gli estimatori di lunga data dell’artista. Per la prima volta, si vede un Imer Guala giovane, immerso nella natura selvaggia, rapito dalla voglia di conoscere da vicino un territorio inesplorato.
Imer Guala e Angelo Lombardi
Prima di partire per l’Africa, Imer Guala è fra le promesse dell’arte italiana. Nel 1946 ha vinto, a Biella, il primo premio alla mostra nazionale Giovani Pittori. Nel 1958 Guala accetta l’invito a partire insieme alla spedizione di Angelo Lombardi in Kenya, Tanganica e Uganda per un viaggio documentaristico ed esplorativo. Angelo Lombardi è “l’amico degli animali”: conduce una nota trasmissione televisiva Rai e cerca, in Africa, il contatto diretto con la natura. Imer Guala è alla sua prima esperienza africana. Per il pittore è un viaggio dell’inconscio, secondo alcuni critici, di sicuro una scoperta importante che lo porta, al termine della spedizione, a volersi fermare altri tre mesi, ospite dei nativi. Al suo ritorno, Guala proseguirà la sua ricerca artistica in Italia e in Europa: conosce artisti di calibro internazionale, viaggia, allestisce le sue mostre personali che, in tutta la sua vita, saranno più di 80.
La scoperta: un archivio dimenticato
La mostra mantovana si deve alla scoperta di Elisabetta Bodrito Guala e Chiara Guala: una ricerca d’archivio riporta alla luce bozzetti, disegni a china, dipinti, vecchie fotografie in bianco e nero. Viene ritrovata una macchina fotografica che ha dello straordinario: è un apparecchio tedesco costruito per utenti disabili, difficilissimo da usare. Un taccuino di viaggio manoscritto conferma che si tratta del viaggio del 1958 e le stesse immagini lo dimostrano: ci sono ritratti di indigeni, fotografie dei Safari, scene di vita quotidiana nei villaggi, immagini di Angelo Lombardi.
Elisabetta e Chiara Guala decidono di divulgare queste testimonianze, finora inedite. Parte un lungo lavoro di restauro, analisi critica delle opere, ristampa delle fotografie. La mostra di Mantova è la prima di un progetto di tour itinerante che, nel 2018, potrà avere altre sedi in Piemonte e in altre città italiane.
Africa, natura, luce
I primi visitatori della mostra hanno ammesso: “conoscevamo poco Imer Guala, questa esposizione è una vera scoperta”. Molti che hanno visitato l’Africa Orientale in tempi recenti, rivedono nelle opere di Guala le stesse impressioni dei loro viaggi. Critici e conoscitori dell’arte di Guala hanno di fronte una pittura del tutto inaspettata: tele intrise di luce, realizzate en plein air, all’aria aperta, concentrate sull’osservazione naturalistica della natura. I bozzetti “vedono” le persone, con pochi e incisivi tratti; le fotografie sono un’autentica scoperta. In pochi pensavano che Guala, con una macchina fotografica disagevole, potesse realizzare scatti così precisi, ottimi nella tecnica, espressivi per chi guarda.
La sede della mostra, l’ex chiesa della Madonna della Vittoria, di origine quattrocentesca, con pareti per diverse parti tuttora affrescate, fa da splendida cornice.
IMER GUALA. TACCUINO DI VIAGGIO.
Memorie e Segni d’Africa 1958 – Kenya, Tanganika, Uganda
Madonna della Vittoria – Mantova – Via Monteverdi angolo via Fernelli
Dal 2 dicembre al 7 gennaio 2018
Orari di apertura della mostra: mercoledì ore 15,30-18; da giovedì a domenica ore 10-12,30 e 15,30-18.
Ingresso libero
Info: www.imerguala.com