Un viaggio in Portogallo non deluderà mai, tanta è la ricchezza di paesaggi, storia, tradizioni, folklore e cultura. Ogni viaggiatore può trovare nel viaggio la propria dimensione ed ammantarla di innumerevoli sfaccettature di bellezza e di gioiose emozioni. Terra di forti contrasti e di radicate tradizioni, il Portogallo regala emozioni inattese tra paesaggi incantevoli e architetture fiabesche, tra giardini incantati e dirupi a strapiombo sull’oceano, tra vini famosi e una cucina ricca e succulenta.
A partire dalla bella cittadina di Evora, nella regione dell’Alentejo, nota per la produzione di sughero, cittadina dal passato romano ben visibile nei resti ben conservati del Tempio di Diana, dea della caccia, monumento e simbolo cittadino. Accanto, un bel giardino che termina con un belvedere sulla pianura Alentejana. La cittadina è un delizioso dedalo di edifici caratteristici, a strisce gialle, e di stradine, qualcuna con un “cielo” di ombrelli colorati a fare ombra, tutte in salita verso la bella e spaziosa piazza Praça do Geraldo, dove al centro campeggia una graziosa fontana in marmo.
Prima della piazza, ad angolo, il ristorante “Cafè Alentejo“, frequentato dalla gente del posto, locale molto suggestivo, con tanto bel legno tirato a lucido, tovaglie candide ed ambiente caldo ed accogliente, dove ho assaggiato una gustosa zuppa di pesce e verdure (18,95 euro), il famoso bacalao nonché il filetto con verdure e patate al vino Porto.
Poco distante, la cattedrale del “Sé”, la più grande del Portogallo, tutta in stile gotico simile ad una fortezza, che tradisce l’intento originario di difesa della fede cristiana dall’invasore mussulmano. Caratteristica, ma un po’ inquietante, la Igreja de Sao Francisco, che contiene la Capela dos Ossos (Cappella delle Ossa), interamente rivestita da ossa umane creata nel XVII secolo con le spoglie di 5.000 monaci. Sopra l’ingresso si trova l’inquietante scritta: “Noi, ossa presenti, aspettiamo le vostre”.
Lagos terra di sport acquatici
Tra sconfinate piantagioni di alberi da sughero -lo stato portoghese è il più grande esportatore mondiale – arriviamo a Lagos, nella regione dell’Algarve, un bellissimo paesino fatto tutto di case bianche che brillano al sole, perfetto sia per famiglie che per giovani, dov’è possibile praticare numerose attività sportive, prima fra tutte è il surf. Questo sport viene praticato in tutti i mesi dell’anno dato che l’oceano offre onde alte diversi metri è il luogo ideale per praticare questo sport, inoltre tra le acque atlantiche è possibile fare altri sport come le immersioni, il kayak e la vela. Un’attrattiva molto suggestiva è Ponta da piedade, paesaggio spettacolare la cui bellezza aumenta notevolmente col calare del sole e col sorgere della luna, una punta formata da scogliere frastagliate, grotte e calette che si protende come un ponte sull’oceano sferzante che, nel corso dei secoli, ne ha modificato la morfologie in tante forme diverse.
Cabo Sao Vicente
Lungo la strada che conduce alla capitale, Lisbona, Cabo Sao Vicente impressiona per l’imponente montagna verticale simile ad un canyon: era il punto di partenza delle navi dei più grandi esploratori del Portogallo, da Enrico il navigatore a Vasco da Gama ed il posto più a sud-ovest del continente europeo. Vicinissima al villaggio di Carrapateira, un paese poco lontano da Sagres, ad Aljezur, si incontra la bellissima Praia da Bordeira ha una spiaggia strepitosa, di sabbia dorata e finissima, che con la bassa marea aumenta considerevolmente, trasformandolo in uno dei più grandi dell’Algarve.
Portogallo l’incontro con la capitale Lisbona
L’arrivo nella capitale è spettacolare! Rivolgendo lo sguardo verso il fiume Tago, si resta estasiati di fronte all’imponenza e bellezza del ponte del 25 Aprile e del ponte Vasco de Gama. Il primo, Ponte del 25 Aprile, 3200 metri, di cui 2000 sul fiume e 1200 di viadotto sulla riva destra del Tago, è uno dei ponti a sospensione più lunghi del mondo e collega Lisbona ad Almada, città in cui si trova il monumento del Cristo Rei. E’ ispirato al Golden Gate di San Francisco, essendo stato costruito dalla stessa compagnia (American Bridge Company). Chiamato Ponte Salazar, ne mutò il nome in 25 Aprile, in ricordo della Rivoluzione dei garofani e la caduta della dittatura, per celebrare la data dell’insurrezione dell’esercito. Da Doca de Santo Amaro, si ha una vista maestosa del Ponte 25 de Abril!
Ponte Vasco de Gama in ricordo della scoperta delle indie
Il Ponte Vasco de Gama, in omaggio al grande esploratore portoghese per commemorare il cinquecentesimo anniversario della scoperta delle Indie (1498-1998), con i suoi 17.2 Km di lunghezza (di cui 12345 metri sul fiume e 4840 metri di viadotti), è il ponte più lungo d’Europa ed il nono al mondo. Il monumento è una maestosa vela spiegata sul fiume Tejo, lungo cui sono rappresentati personaggi storici, primo tra tutti, Vasco de Gama. E’ anche l’edificio più alto di tutta Lisbona: il punto più alto della Torre Vasco da Gama raggiunge l’impressionante altezza di 145 metri sul livello del mare. Inaugurato il 29 Marzo 1998, in occasione dell’Expo ’98, collega Montijo e Sacavém all’interno dell’area della Grande Lisbona e vicino al Parque das Nações (Parco delle Nazioni).
Confiteria de Belem e Monastero de los Jeronimos
Alle spalle, l’antica confiteria de Belem, una furba strategia di marketing che ha reso celebri le sue Pasteis de Belem, coppette di normale (e grassa) pasta sfoglia ripiene di normale crema gialla all’uovo, servite appena tiepide e con un po’ di cannella… Una fila pazzesca all’ingresso come alle entrate dei monumenti! Data la posizione decentrata rispetto al centro città (circa 15/20 minuti di autobus), la visita, a mio sommesso parere, si giustifica solo se subordinata a quella dell’attiguo meraviglioso Monastero de los Jeronimos, massima espressione dello stile manuelino e, poco distante (5 minuti a piedi) ed alla superba Torre de Belem, sulle rive del fiume Tago, uno dei monumenti “simbolo” della città, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Progettato dall’architetto Diogo de Boitaca, la costruzione del Monastero iniziò il 6 gennaio 1501 e si concluse alla fine del XVI secolo. Lo stile predominante del monastero è il manuelino (o tardo gotico portoghese) totalmente differente rispetto alle altre chiese, con un’unica navata a sei colonne perfettamente scolpite e stilizzate. Fu costruito per celebrare il ritorno dall’India di Vasco da Gama e l’ubicazione fu scelta in questo luogo perché era qui che si trovava l’Ermida do Restelo, la chiesa dove Vasco da Gama e il suo equipaggio trascorsero del tempo pregando, prima d’intraprendere il viaggio.
Lisbona, capitale del gusto e dell’allegria
Lisbona è la bellissima capitale non solo del Portogallo ma del gusto, dei colori, dell’allegria, del vino! In Praça Martin Moniz è possibile prendere il famosissimo tram elettrico n°28, dal caratteristico colore giallo limone e visitare la città, attraversando vie ripide e strette, sfiorando i balconi fioriti delle case ed inerpicandosi fino al castello di Sao Jorge, per, poi, scendere fino alla Cattedrale del Sè, passando per il folcloristico, colorato, ma un po’ decadente quartiere dell’Alfama. Numerose facciate di chiese, edifici civili sono decorati con gli azulejos, le tipiche famosissime piastrelle di colore blu e azzurro di matrice moresca che ritraggono scene religiose e motivi astratti. Il quartiere del Barrio Alto è quello più elegante e meglio frequentato, con locali e negozi internazionali e di stile: alla fine della salita, la gelateria Santini, dall’insegna che recita “il gelato più fine del mondo” ed una qualità che rivela attenzione, cura e un brand tutto italiano. Irrinunciabile il gelato alle fragoline di bosco!
La città bassa simbolo della rinascita di Lisbona
La Baixa, o città bassa, è il quartiere più elegante di Lisbona, simbolo della rinascita della capitale dopo il devastante terremoto del 1755 voluta dal Marques de Pombal. Qui l’Arco da Rua Augusta è l’imponente arco che collega la via Rua Augusta con la Praça do Commercio, una luminosa, vasta e monumentale piazza che, anticamente, ospitava il mercato cittadino, con vista spettacolare sull’Estuario del Tejo, la Rua Augusta ed, in alto, il castello. In rua Augusta, il neoclassico Elevador de Santa Justa è un meraviglioso ascensore in stile che porta i visitatori su per una delle più ripide colline di Lisbona, fino alle rovine della Chiesa di Carmo.
Per gli amanti del genere, il Ginja è il liquore alla ciliegia che serve lo storico bar Ginjinha, un piccolo bar della zona, molto amato dai portoghesi. Nel passato il Ginja era comunemente somministrato come “soluzione medicinale” per i disturbi e le malattie dei bambini. Nel poco amabile quartiere di Intendente, zona non turistica, si trova la Cervejaria Ramiro, un famoso ed informale ristorante, dall’ambiente caratteristico e chiassoso, specializzato in frutti di mare, tra cui la Granseola, un enorme e saporito granchio che viene servito “aperto”, con crostini al burro salato, gamberoni tigre, Gamba à la Aguillo, gamberetti rosolati in una irresistibile salsa all’aglio e vongole (ameijoa).
Sintra luogo di re e regine
Giusto pochi chilometri fuori città, Sintra è un appuntamento imperdibile, luogo di villeggiatura di re e regine del regno di Portogallo, con le sue fantastiche residenze nobiliari, i giardini e parchi lussureggianti, i castelli, come la Quinta da Regaleira (o Palàcio da Regaleira) o Palácio do Monteiro dos Milhões, una tenuta nel centro storico di Sintra, giardini e grotte, oltre a due misteriosi pozzi a spirale e simbologie associate alla massoneria, ai Cavalieri Templari e ai Rosacroce. il Castello do Mouros, una piccola muraglia lunga circa mezzo chilometro costruita dagli arabi nel VIII secolo, il Palàcio de Monserratte, palazzo molto raffinato e romantico, di colore rosa intenso con decorazioni bianche in stile manuelino, circondato da uno dei giardini botanici più forniti d’Europa e l’originale Palazzo da Pena. in cima ad una collina a circa 500 metri di altitudine e circondato da un immenso parco. Formato da più edifici in diversi stili architettonici, dal moresco al gotico, dal manuelino al barocco, Palazzo de Pena è stata la residenza reale. Fuori Sintra, sulla costa, Cabo da Roca, la scogliera spettacolare, il punto più occidentale del continente europeo con un faro a strapiombo sull’oceano, dove l’azzurro del mare e dell’oceano si confondono, si abbracciano, muoiono ad ogni tramonto e rinascono ad ogni alba, in un vortice di pennellate di colori, sfumature, emozionando con ricordi intensi ed indelebili. Quelli da portare nel cuore e nella mente.
Leggi anche: