Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Girona e dintorni. Una provincia da raccontare

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Girona è una delle città più suggestive e affascinanti della Catalogna. Antico e moderno si mescolano armonicamente. Conoscere il genio del surrealismo Salvator Dalì attraverso la visita del triangolo daliniano. Besalù centro medievale tra i meglio conservati. Palamòs e il Museo della Pesca

Girona
(foto: P. Ricciardi © Mondointasca.it)

Girona è una provincia della Catalogna ai piedi dei Pirenei, nord-est della Spagna, nella valle del Ter. La città di Girona è definita la “Ciudad de los Cuatro Ríos” (Città dei Quattro Fiumi). Il fiume Onyar separa il centro storico dalla parte moderna. Girona si può definire una delle città più suggestive e affascinanti della Catalogna che racchiude passato e presente. Il centro storico è dominato da costruzioni medievali e da edilizia di influenza romana, araba ed ebrea.

Passeggiare per Girona è una continua scoperta di piccoli e grandi luoghi in cui ci si può perdere ed emozionare. Il quartiere ebraico conserva ancora la magia delle strade strette che si intersecano nel centro storico con luoghi ricchi di storia come le Case di Onyar: case dai colori pastello affacciate sul fiume e chiamate penjades (pendenti) sull’acqua. La Basilica di San Felice e  la cinta muraria costruita dai romani. Nei Bagni Arabi, costruiti nel 1194 e riaperti al pubblico nel 1929, si può ammirare un tempietto innalzato su otto sottili colonne, sormontato da una cupola ottagonale. Tra i capolavori dell’architettura religiosa da visitare il monastero benedettino romanico Sant Pere de Galligants, attuale Museo Archeologico, e lì accanto, la cappella di Sant Nicolau.

La Cattedrale
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L’arazzo della Creazione nel Museo della Cattedrale (foto: P. Ricciardi © Mondointasca.it)

Una vera meraviglia di Girona è la Cattedrale (XIV-XVII). Per la sua posizione strategica, richiama una fortezza. La costruzione è spettacolare e di forte impatto visivo. Ma va osservata con calma proprio dalla piazza sottostante.
Alzare gli occhi verso la rotondità del campanile e la maestosa scalinata lasciano senza fiato. Poi bisogna spostare lo sguardo verso quella che viene chiamata la Torre di Carlomagno, antico campanile romanico che fa da contrafforte alla grande navata gotica della Cattedrale, la più larga al mondo (22,98 metri), seconda solo a quella di San Pietro in Vaticano che misura 25 metri. Nel Museo della Cattedrale è custodito l’Arazzo della Creazione, realizzato verso il 1100, uno dei gioielli tessili del romanico catalano.

Girona moderna e antica
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La rambla di Girona con negozi e bar all’aperto (foto: P. Ricciardi © Mondointasca.it)

Girona è una città giovane, vivace, ordinata, pulita. Gente ospitale dove si percepisce forte il senso di comunità. Una città che vuole crescere senza rinunciare alla propria identità. Camminando per il centro storico ci si perde ad ammirare le tante vetrine delle piccole attività commerciali. Qui anche le cose grandi sono a misura d’uomo. Vivere con discrezione fa parte del carattere di questa gente. Mi ha sorpreso vedere tante librerie aperte. La felice posizione geografica di Girona, tra i Pirenei e la Costa Brava, consente piacevoli escursioni sia naturalistiche che culturali.

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Protetta da solide mura

La storia di Girona inizia duemila anni fa ai tempi dell’impero romano, quando si chiamava Gerunda. Una città protetta da solide mura ancora oggi visibili, in parte, dopo i due bombardamenti da parte di Napoleone Bonaparte (1808-1809) durante la guerra d’indipendenza spagnola. Per attraversare il fiume Onyar gli abitanti costruivano ponti.

Qualcuno ha resistito nel tempo come il Pont de Pedra (Ponte di Pietra) o il Pont de les Paixateries Velles (Ponte delle Vecchie Pescherie) in corrispondenza delle case penjades, costruito nel 1877 da Gustave Eiffel, l’ingegnere che ideò la torre di Parigi. Anche Girona, coma la più famosa Barcellona, ha la sua rambla. Dal Ponte di Pietra comincia il corso principale, in parte coperto da portici dove si trovano negozi, bar all’aperto e ristoranti.

La Fortalesa de Sant Julià de Ramis
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Il Dor Museum a La Fortalesa de Saint Julià de Ramis (foto: P. Ricciardi © Mondointasca.it)

A sette chilometri da Girona sul monte di Sants Metges c’è La Fortalesa de Sant Julià de Ramis. Un forte militare a pianta trapezoidale, costruito tra il 1893 e il 1912. Un’area trasformata in uno splendido spazio dove convivono arte, cultura, ospitalità, gastronomia. Gli interventi di ristrutturazione hanno conservato l’impianto originario del forte. Inaugurato a giugno 2018, La Fortalesa de Sant Julià de Ramis ha come punto centrale il DOR Museum.

Uno spazio interattivo e multimediale dedicato al mondo della gioielleria e dell’artigianato. Il primo piano è dedicato alla gioielleria del 20° secolo: arti e mestieri, gioielli, argenteria, gemmologia e mostra di opere di gioiellieri contemporanei di design. Il secondo piano ospita uno spazio per mostre d’arte temporanee. Dalla terrazza si ha una visione panoramica a tutto tondo della zona. Sempre nella struttura si trovano uno spazio per eventi, un ristorante caffetteria e il Sants Metges Hotel, con il ristorante gastronomico Atempo.
Ottimo il servizio ristorante alla caffetteria, che dopo la visita, ci si può rilassare e gustare la cucina locale e di prossimità a prezzi assolutamente economici (menù giornaliero € 15).

Il surrealismo di Salvador Dalì
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Casa Museo Castell Gala Dalí (foto: P. Ricciardi © Mondointasca.it)

Il nostro viaggio nella provincia di Girona prosegue verso il triangolo daliniano. Salvador Dalí il genio surrealista che scosse con le sue creazioni il mondo dell’arte contemporanea. Dalí sperimentò quasi tutti gli stili pittorici, combinandoli con il lavoro letterario e fu anche pioniere del dialogo tra l’arte e la scienza.

Ci dirigiamo nel piccolo borgo medievale di Púbol (136 abitanti) dove c’è la Casa Museo Castell Gala Dalí. Un palazzo medievale dell’undicesimo secolo, acquistato da Salvador Dalí nel 1969 come regalo per la moglie Gala. Gala Éluard Dalí, nata Elena Dmitrievna D’jakonov, è stata moglie e musa. Modella, artista e mercante d’arte russa è stata la donna che cambiò la vita di Dalí. La conobbe nel 1929 e con lei fuggì a Parigi per aderire al movimento surrealista. Ventinove anni dopo, 8 agosto 1958, la sposò nel santuario degli Àngels a pochi chilometri da Girona.

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Il palazzo Pùbol restaurato per la sua regina

Dalí restaurò il palazzo di Púbol per farne un luogo adeguato per il riposo e il rifugio della sua sposa e per tener fede a una promessa: farla regina di un castello. Dipinse gli interni dando al palazzo il suo personale tocco artistico, con angoli di grande bellezza come il Salone del Piano o l’antica cucina trasformata in bagno. Il giardino è un luogo misterioso e ricco di fascino con statue a forma di elefanti dalle zampe lunghissime e una fontana con la forma della testa di un pesce, quasi a ricreare l’effetto dei “mostri”.

Il Museo Dalí di Figueres e la casa di Portlligat
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Teatro Museo Dalí a Figueres

Spostandoci di pochi chilometri verso nord-est si arriva nel tempio del surrealismo. Il Museo Dalí a Figueres. La cittadina dove è nato nel 1904 e dove è sepolto dal 1989, proprio nel Teatro Museo che Dalí fece costruire nel posto dove aveva tenuto la prima esposizione delle sue opere.

Oggi il Museo Dalí è uno dei centri culturali più visitati in Spagna e uno dei più famosi a livello mondiale. Progettato secondo le indicazioni del maestro è stato completato nel 1974. Qui si trovano un insieme di pitture e installazioni monumentali concepite per essere esposte nel museo. L’edificio è coronato da una cupola geodetica, diventato simbolo di Figueres.

Il giro del triangolo culturale Daliniano non può che terminare nella Casa Museo di Portlligat. Il piccolo villaggio di pescatori fu per il maestro rifugio creativo e laboratorio artistico. Ma anche luogo d’incontro di artisti e intellettuali come Luis Buňel, Garcia Lorca, Marcel Duchamp, Max Ernst. La Casa Museo Dalí ha una struttura labirintica che gioca con patii, scale e stanze accoglienti dove si conservano mobili e oggetti della coppia Dalí Gala.

Da Figueres a Besalú
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Castello di Besalú (foto: P. Ricciardi © Mondointasca.it)

Il tour storico culturale lo concludiamo a Besalú, circa 25 chilometri da Figueres. Uno degli insediamenti medievali più importanti e meglio conservati della Catalogna. Punto di incontro di diverse culture che hanno arricchito il patrimonio monumentale della città. Bisuldunum come veniva chiamata in origine è una fortezza tra due fiumi: il Fluvià a sud e le Cappellades a nord. Nel 1966 Besalù è stata dichiarata “Complesso Storico-Artistico Nazionale” per il suo valore architettonico. Nei 4,82 km quadrati di superficie, dove vivono 2.200 abitanti, si trova uno dei patrimoni più importanti del periodo medievale catalano.

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Qui troviamo il Monastero benedettino di Sant Pere, costruito nel 977 dal conte vescovo Mirò e consacrato nel 1003. La facciata della chiesa di Sant Pere ha un singolare finestrone con due leoni, simbolo della forza, del potere e della protezione che offriva la Chiesa contro il male e il paganesimo, raffigurati da una scimmia e da un serpente.
Sin dal medioevo la comunità cristiana convisse con un nutrito gruppo di Ebrei commerciando e condividendo lo stesso spazio fisico. Nel 1415 si creò il quartiere ebraico.

Nel corso di scavi archeologici, nel 1964 venne scoperta la Sinagoga-Miqwe. È il primo e unico edificio con queste caratteristiche in Spagna e il terzo, per importanza, dei dieci presenti in Europa. Costruito in pietra intagliata è composto da una feritoia a Est, una volta a botte e una piscina che si riempiva di acqua da una sorgente senza canalizzazione. La funzione del miqwe consisteva nella purificazione dell’anima mediante l’immersione totale del corpo.

Palamós: museo del pesce e cucina catalana
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Palamós, Museo della Pesca

L’ultima tappa del nostro viaggio ci porta al Museo della Pesca al porto peschereccio di Palamós. Il visitatore attraverso un audiovisivo e 5 aree tematiche, scopre il mondo della pesca e la relazione tra gli esseri umani e il mare. Attrezzi, nasse, reti, cassette, una barca a vela da pesca del 1920, modellini che spiegano i diversi metodi di pesca per le diverse specie.

Nel Mediterraneo esistono 532 specie di pesci ma solo un centinaio sono quelle pescate nei fondali della Costa Brava. Ogni giorno alle 16 si tiene la borsa del pescato. I turisti possono assistere alle contrattazioni e anche acquistare il pesce. La visita al museo si conclude al ristorante del piano superiore, con una splendida vista sul mare, dove lo chef Ramon in uno show cooking prepara, con il pasce pescato, piatti della cucina tradizionale catalana.
Info: www.costabrava.org

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