Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Iran Storico: Civiltà, Storia, Patrimonio dell’Umanità

Iran storico Shiraz-Quran-Gate

Una civiltà millenaria conservata con cura. Le carovane di turisti sono ben accolti. A Raqsh e Rostam si ammirano le tombe di grandi imperatori. Tanti i luoghi storici: Santi Sepolcri e santuari sciiti, tipo la moschea Aqaali Abbas, tombe, palazzi

Nel precedente servizio è stato raccontato il volo da Milano per Madrid, la partenza il 24 novembre e l’arrivo a Shiraz in Iran e itinerario in bus fino a Teheran. Dopo aver presentato brevemente questo paese: quant’è ‘grande’, abitanti, geografia, religione, un po’ di distanze, lingua, Patrimoni dell’Umanità. In questo secondo articolo raccontiamo l’Iran storico, il suo Patrimonio dell’Umanità, la gente

Iran Storico

Iran storico Persepolis
Rovine del palazzo di Ciro il Grande a Persepolis

Per capirci, se si parla di ‘anzianità’, ‘stato di servizio’, Yazd (1400 metri slm nonché Patrimonio dell’Umanità, che in Iran abbondano…) è la “Seconda città più vecchia del mondo”. Ancorché non tutti “Patrimonio” l’ex Persia conta (ben) 3300 Sitios Historicos (vanta la guida, in castellano, ai miei ispanici compagni di gita). E ce credo … con tutte quelle migliaia di anni di Storia che l’Iran può vantare. E oltretutto che Storia. Dici Elam e ti contano che si parla della Prima Civilizzazione spuntata proprio da queste parti. Vedi una collinetta sormontata da un plurimillenario catafalco di rossiccia pietra e ti informano che trattasi della tomba di “Ciro il Grande”.
(n.b. Nelle vicende dell’Iran ci sarebbe un altro Ciro, il “II” – o giù di lì… – e nostro contemporaneo, nel senso del figlio dell’ex Scià (“quello della Soraya”) e di Farah Diba, vivente in grazia di dio negli States in quanto impossibilitato a tornare laddove gli ayatollah gli farebbero la festa…).

Iran storico: le tombe dei grandi imperatori

Iran storico Centro religioso RezaShrine
Centro religioso RezaShrine

Scolpite in una rocciosa parete (per la cronaca a Raqsh-e Rostam) ammiri le tombe di grandi imperatori: Serse I, Serse II nonché Artaserse e Dario, dinastia Achemenidi, 500 a.C. (nomi che ti fanno tornare al liceo, alla faccia dell’abolizione dell’insegnamento della Storia nelle scuole recentemente perpetrata dalla Repubblica Italiana). E Zoroastro (o se si preferisce Zaratustra, ma Chi era costui? temo si chiedano molti lettori già alle prese con l’autobiografia di Pippo Baudo…) con le sue Torri del Silenzio (vabbè ci sono ‘anche a Bombay’…). Eppoi tantissimi altri (appunto: ce ne vuole per arrivare a 3300…), luoghi storici, tra Santi Sepolcri e santuari, beninteso sciiti, tipo la moschea Aqaali Abbas (impressionante per luci nel buio della sera), tombe, palazzi (a Teheran, inquieta il Golestan, perché, va bene le ricchezze e le opere d’arte, ma est modus in rebus…). A Shiraz peste lo colga a chi non va ad ammirare la Tomba del grande poeta Hafez. Né, sempre a Shiraz, va perduto il Shah-e-Cheragh Shrine, “Santuario del re della Luce”. (Detto tra noi…) fortunatamente (per l’arte) i Persiani resistettero abbastanza bene ai Mongoli.

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Iran storico: gli iraniani, il mangiare e il bere

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Venditore di spezie in un bazar di Esfahan

Gli iraniani sono gente (tutto sommato, e religione a parte…) tranquilla (basta non dirgli che sono arabi), legati al culto del passato e alle tradizioni. Può spiegare qualcosa la “Homa”, l’Aquila-Grifo (onnipresente a Persepolis) simbolo della compagnia aerea di bandiera e di una catena alberghiera. Quanto alle etnie, curiosa quella dei Qasqai, nomadi. Se si parla di cultura può interessare il dettaglio di un alfabeto che non cambia da 3300 anni, eppoi la elegante, scrittura Sufi.
Vabbè, di “Bè” (nel senso “romagnolo”, di vino) manco parlarne. Già detto che il vino Shiraz proviene dall’omonima, descritta città iraniana. Aggiungo solo che, un tempo, secondo una sciocca (ndr) ‘usanza greca’, questo vino si beveva questo con aggiunta di Caviale. In Iran la produzione è gestita da un ministero e, quanto alla vendita, è reperibile all’aeroporto di Teheran (ma costa meno da Cartier: inflazione a parte, 50 gr. ‘costavano’ 13.500.000 rial, alias più o meno 150 euro). Non resta che scatenarsi sui pistacchi (300 gr. 700.000 rial vabbè ‘inflazionati’). Ad ogni buon conto, in Iran (tra alberghi e ristoranti) si mangia più che decorosamente (tra sapori e profumi di piante ed erbe sconosciuti nel Belpaese – zafferano a parte – o comunque poco presenti, il tutto all’insegna di quella semplicità che tornerà a prevalere dopo l’attuale orgia di chefs e cucinieri stellati starlets nelle nostrane tivù).

Iran storico e curiosità in pillole

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Isfahan

Soldi/valuta (utile info sul cambio, ma “il tempo passa e l’inflazione galoppa” …): a fine novembre all’aeroporto di Shiraz per 40 euro si ottenevano 4.800.000 rial (altrove si cambiava anche a 136.000 per euro). Turisticamente parlando, l’Iran viene ‘venduto’ come ‘uno dei 5 posti più sicuri del mondo’. E non è una balla (in giro si respira una atmosfera di normale ‘tranquillità’. Il 23 novembre si festeggia la nascita del Profeta.
Per entrare in Iran occorre il visa, che, doverosa info, se riportato sul passaporto può creare (e sembra essere così) problemi a chi in seguito dovesse viaggiare negli Usa e Israele. E’ sempre meglio che le turiste indossino il velo (optional en privé… ma in tal caso chiudano le finestre…). Nel metrò di Teheran (più di 8 milioni di abitanti) gli uomini e le donne viaggiano in prevalenza separati (ma anche “misti”…). Scomparsa (forse perché “simbolo occidentale”) la cravatta, e va bene così: a quanta gente sta sulle balle eppur la devono indossare per (come disse Oscar Wilde) “sembrare persone perbene”). Antan (molto) girò voce di un matrimonio tra la princesse Maria Gabriella (e ‘ce credo’, i Savoia avrebbero tirato su un bel gruzzoletto) e lo Scià (che, a quei tempi, molti diceva ancora “di Persia”) che poi sposò “la Farah Diba”, oggidì vispa e vegeta 80enne (e dai “suoi” tuttora considerata “imperatrice”).

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Iran storico: informazione geografica

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Antico sistema di scrittura cuneiforme in uso in Persia

La Mecca dista 4536 km da Madrid. Che bella ed elegante (gli esteti concorderanno) la scrittura Kufi. Curiosa info su gente e la religione (musulmana, sciita): negli States, a Lax, Los Angeles, risiedono molti iraniani (lo è, di origine, il sindaco, talché esistono molti rapporti e incontri con la città californiana). “Pecunia non olet”, nel senso che (dicunt a Teheran) Trump farebbe business con l’Iran. Fatta foto (te pareva) alla “storica” US embassy di Teheran (quella assediata e invasa, casini etc…) adesso ormai luogo “cult”.
Storicamente parlando, Maometto sposò Cadigia, vent’anni di più ma (non guasta mai…) ricca (nel novarese dicesi “tacàa su el capèl”…), inoltre incontrò l’Arcangelo Gabriele… Fatima fu la quarta e ultima figlia di Maometto e ne sposò il cugino, Alì. A dar retta a frivoli commenti, i Guardiani della Rivoluzione non indossano mai indumenti trasparenti.
“Politicamente parlando” l’Iran è guidato da un Presidente e Capo del Governo (Hassan Ruhani) e da una Guida Suprema, Alì Khamenei).
Economicamente, e non solo, si parla di “Indice di Sviluppo Umano” (v. Calendario Atlante De Agostini), l’Iran è messo benino (75° posto tra i Paesi dell’Onu, Italia 26° posto). Contrariamente a quanto avviene in Paesi noti al cortese lettore… le banche iraniane sono sottoposte alla legge islamica che impone tassi di interesse molto bassi. Nell’Iran non possono lamentarsi del Turismo incoming: tanti, e viaggiatori di buon livello. Gli arrivi nel 2013 sono stati quasi 5 milioni.

Iran storico: osservazione e pensieri finali

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Il tempio zoroastriano di Yazd (foto di Fabienkhan)

A giudicare da quanto garantito su un cartellone stradale ammirato in una via di Teheran, Israele non sta molto simpatico all’Iran. Una prova? Il cartello garantiva che “Mancavano 7884 giorni alla distruzione di Israele”. Qui giunti, e ad ogni buon conto, meglio parlare di cultura, ricordando i filosofici insegnamenti di Zoroastro alias Zaratustra: “Acqua Aria Terra Fuoco sono i 4 elementi non contaminati” e l’importante è (annotano i miei amici spagnoli): Pensar bien, Hablar (parlare) bien, Hacer (fare) bien”. Sante parole, ma per certo Zoroastro/Zaratustra sapeva che ”Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il …”.
In conclusione, l’Iran è bello. Ad andarci si impara molto!
Info: it.wikivoyage.org/wiki/Iran

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