Animali nell’arte. Un binomio perfetto che metterà d’accordo cultori dell’arte e appassionati animalisti. Per una volta non si parlerà di maltrattamenti inferti sugli animali, bensì della loro rappresentazione sulle tele di celebri artisti.
Nelle sale del cinquecentesco Palazzo Martinengo a Brescia, continua fino al 9 Giugno 2019 la mostra intitolata “Gli animali nell’arte del Rinascimento a Ceruti” costituita da circa 100 capolavori provenienti da musei, pinacoteche e collezioni private e straniere.
Chi non ricorda l’ermellino amorevolmente coccolato dalla Dama, immortalati da Leonardo da Vinci? O il cagnolino sdraiato ai piedi delle Venere di Urbino dell’illustre Tiziano? Oppure i numerosi cavalli dipinti nelle tele delle storiche battaglie? Cani, gatti, cerbiatti, ovini, uccelli sono stati spesso i protagonisti delle vicende narrate attraverso il disegno, i colori della pittura a corollario di episodi biblici, storie mitologiche, vedute di paesaggi agresti o cittadini, oppure di baccanali o semplici ritratti di persone autorevoli.
Animali nell’arte dal Rinascimento
Tra i personaggi della mitologia classica, spiccano le figure di Diana cacciatrice in compagnia del suo inseparabile cane; Leda sedotta da Giove tramutatosi in spettacolare cigno che l’avvolge tra le bianchissime ali ed ancora Europa con l’immancabile Zeus sceso sulla terra sotto le sembianze di un toro per rapire l’amata. I simboli iconografici dell’universo religioso sono quelli legati al vissuto dei Santi come ad esempio San Girolamo con il leone, San Giorgio con il drago, San Giovanni Battista con l’agnello, San Antonio Abate col maiale.
L’esposizione porta alla ribalta un centinaio di opere ripercorrendo un largo arco di secoli: dal glorioso Rinascimento fino al secolo XVIII. In mostra i preziosi dipinti del Guercino, di Campi, Giovanni Castiglione detto il Grechetto, Cavalier d’Arpino, Giordano, Luca Longhi e Jacopo Ceruti, detto il Pitocchetto, uno dei maggiori esponenti del barocco italiano.
Del Pitocchetto, il cui soprannome deriva dal fatto d’aver dipinto le persone più indigenti della città di Brescia, sono esposti, per la prima volta al pubblico, cinque capolavori fra i quali la coppia di tele raffiguranti il Vecchio con carlino e il Vecchio con gatto.
Il percorso espositivo in dieci sezioni
Il percorso espositivo è articolato in dieci sezioni tematiche per consentire al visitatore di comprendere il significato della presenza dell’animale in ambito religioso, mitologico, ritrattistico e narrativo. Alcune sale sono dedicate alla pittura degli animali domestici e altre a quelli esotici tra cui scimmie, pappagalli, leoni, dromedari, tigri, elefanti e struzzi.
La mostra “Gli animali nell’arte del Rinascimento a Ceruti” è organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Brescia, con la curatela di Davide Dotti e la collaborazione del WWF Italia per la valenza culturale e scientifica della mostra.
Palazzo Martinengo Brescia, Orari della mostra: Mercoledì – Giovedì – Venerdì 9:00- 17:30; Sabato – Domenica e festivi 10:00 – 20:00.
Informazioni: www.amicimartinengo.it
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