Ancora una volta ritorna il mito dell’imperatore Napoleone Bonaparte che nell’Ottocento ha rivestito importanza planetaria per la sua ambizione e intraprendenza militare. Ma anche per la sua mente eclettica e il notevole numero di massime pronte all’uso in ogni circostanza. E’ conosciuto il suo amore per l’arte e la bellezza. Il personaggio è il protagonista della locandina della mostra allestita presso Palazzo Reale a Milano intitolata: “Ingres. La vita artistica ai tempi del Bonaparte” visitabile fino al 23 giugno 2019. Il celebre imperatore dalla vita avventurosa, è immortalato in tutto il suo splendore dall’artista francese Jean Auguste Dominique Ingres.
L’esposizione comprende oltre 150 opere, tra cui 60 dipinti e disegni dell’illustre artista francese, provenienti da collezioni private e da Musei internazionali. Tra questi il Metropolitan of Art di New York, il Museum of Art dell’Ohio, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Musée d’Orsay, il Louvre, e altri Musei francesi come il Museo di Montauban, città natale di Ingres. Presenti le opere dalla Pinacoteca di Brera, la Galleria d’Arte Moderna di Milano e i Musei Civici di Brescia.
Ingres e i maestri del suo tempo
La mostra mette in risalto il confronto tra il pittore, i suoi maestri e altri artisti del suo tempo. Tra questi ultimi spiccano David, Girodet, Vien e la straordinaria pittrice Elisabeth Vigée Le Brun. Ammirando le numerose opere, il visitatore potrà immergersi nella realtà storico-culturale che ha contraddistinto la dominazione napoleonica in Italia e soprattutto Milano. Città che ha visto l’incoronazione di Napoleone Bonaparte, avvenuta il 12 giugno 1805, nonché la successiva trasformazione territoriale d’Italia.
Fedele alle sue idee meritocratiche, Napoleone nominò Andrea Appiani commissario all’Accademia delle Belle Arti di Brera. Attraverso un regolamento del settembre 1803, impose che all’Accademia di Brera vi fossero una sala delle statue, una pinacoteca e una biblioteca.
Ingres: il percorso espositivo
Il percorso espositivo è sviluppato in sezioni per esplorare le caratteristiche artistiche e le tematiche affrontate dagli artisti in un’epoca segnata da conflitti e innovazioni socio-culturali. La prima sezione è dedicata al nuovo linguaggio figurativo dell’artista Jacques-Louis David, artefice di memorabili ritratti di Napoleone verso il quale nutriva ammirazione e stima al punto di immortalarlo come un eroe ed un vincente.
Le sezioni successive affrontano i linguaggi espressivi di notevoli artisti con tematiche che spaziano dalle campagne d’Italia ai ritratti di Napoleone con opere di Girodet, di Greuze, Gerard, Finelli, Antonio Canova e di Elisabeth Vigée Le Brun, ritrattista ufficiale della sfortunata regina Maria Antonietta.
L’ultima parte della mostra celebra la produzione di Ingres grazie ai capolavori provenienti dal Museo di Montauban. Si tratta in larga parte da una serie di ritratti maschili, di Veneri e di Odalische in pose sensuali e un dipinto del 1818 che raffigura la morte di Leonardo Da Vinci.
Ingres precursore del romanticismo
Jean Auguste Ingres è considerato uno dei maggiori esponenti della pittura neoclassica, precursore del romanticismo. Nato a Montauban nel 1780, fu presto avviato all’esercizio del disegno dal padre che ne aveva intuito il grande talento.
Divenne allievo, a Parigi, del pittore Jacques-Louis David apprendendo gli ideali del mondo neoclassico e studiando i maestri del passato primo fra tutti Raffaello del quale ammirava la purezza della forma, l’armonia delle linee, l’utilizzo del colore.
Nella Ville-Lumière, Ingres, diventò famoso in breve tempo come ritrattista dell’aristocrazia francese fino a ritrarre Napoleone Bonaparte.
A Roma, dove si trasferì nel 1806, dipinse paesaggi, ritratti, episodi storici e tanti bozzetti e disegni.
Ingres attraversò periodi di gioia ed onori ma altrettanti momenti tristi a causa delle sue precarie condizioni economiche dovute al mancato riconoscimento e pagamento delle opere commissionate. Non si perse d’animo e continuò ad avere fiducia nella sua arte perseverando a dipingere con determinazione.
La sua autostima lo premiò in quanto divenne famoso in tutta la Francia e in altri Paesi d’Europa. Ricoprì incarichi di prestigio ed ottenne vari riconoscimenti e premi. L’artista è sepolto a Parigi dove morì nel 1867 lasciando in eredità un gran numero di disegni e dipinti.
La mostra, promossa dal Comune di Milano–Cultura, prodotta da Palazzo Reale e Civita Mostre e Musei, in collaborazione con StArt e il Museo Ingres di Montauban, è curata da Florence Viguier-Dutheil, Direttrice del Musée Ingres di Montauban in collaborazione con Isabella Marelli, Curatrice della Pinacoteca di Brera e Gennaro Toscano, Professore universitario e consulente scientifico e culturale presso la Biblioteca Nazionale di Francia, Richelieu.
Info: www.mostraingres.it – www.palazzorealemilano.it