Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Jean Auguste Ingres e la vita artistica ai tempi di Napoleone Bonaparte

Ingres Napoleone Bonaparte

Il mito dell’imperatore Bonaparte e l’arte nell’Ottocento. Al Palazzo Reale di Milano è aperta fino al 23 giugno la mostra dedicata a Jean Auguste Dominique Ingres. 150 opere a confronto dell’artista francese, dei suoi maestri e altri artisti del suo tempo

Ingres
“La morte di Leonardo da Vinci”, 1818. Musée des Beaux Arts de la Ville de Paris, Petit Palais. ©Petit Palais, Roger Viollet

Ancora una volta ritorna il mito dell’imperatore Napoleone Bonaparte che nell’Ottocento ha rivestito importanza planetaria per la sua ambizione e intraprendenza militare. Ma anche per la sua mente eclettica e il notevole numero di massime pronte all’uso in ogni circostanza. E’ conosciuto il suo amore per l’arte e la bellezza. Il personaggio è il protagonista della locandina della mostra allestita presso Palazzo Reale a Milano intitolata: “Ingres. La vita artistica ai tempi del Bonaparte” visitabile fino al 23 giugno 2019. Il celebre imperatore dalla vita avventurosa, è immortalato in tutto il suo splendore dall’artista francese Jean Auguste Dominique Ingres.

L’esposizione comprende oltre 150 opere, tra cui 60 dipinti e disegni dell’illustre artista francese, provenienti da collezioni private e da Musei internazionali. Tra questi il Metropolitan of Art di New York, il  Museum of Art dell’Ohio, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Musée d’Orsay, il Louvre, e altri Musei francesi come il Museo di Montauban, città natale di Ingres. Presenti le opere dalla Pinacoteca di Brera, la Galleria d’Arte Moderna di Milano e i Musei Civici di Brescia.

Ingres e i maestri del suo tempo

Ingres autoritratto di Raffaello
“Copia di autoritratto di Raffaello”, circa 1820-182. Musée Ingres
Montauban

La mostra mette in risalto il confronto tra il pittore, i suoi maestri e altri artisti del suo tempo. Tra questi ultimi spiccano David, Girodet, Vien e la straordinaria pittrice Elisabeth Vigée Le Brun.  Ammirando le numerose opere, il visitatore potrà immergersi nella realtà storico-culturale che ha contraddistinto la dominazione napoleonica in Italia e soprattutto Milano. Città che ha visto l’incoronazione di Napoleone Bonaparte, avvenuta il 12 giugno 1805, nonché la successiva trasformazione territoriale d’Italia.

Fedele alle sue idee meritocratiche, Napoleone nominò Andrea Appiani commissario all’Accademia delle Belle Arti di Brera. Attraverso un regolamento del settembre 1803, impose che all’Accademia di Brera vi fossero una sala delle statue, una pinacoteca e una biblioteca.

LEGGI ANCHE  Grandi mostre. A Milano la collezione Thannhauser, da Van Gogh a Picasso

Ingres: il percorso espositivo

Ingres Giove e Antiope
“Giove e Antiope”, 1851. Musée d’Orsay, Paris, Francia

Il percorso espositivo è sviluppato in sezioni per esplorare le caratteristiche artistiche e le tematiche affrontate dagli artisti in un’epoca segnata da conflitti e innovazioni socio-culturali. La prima sezione è dedicata al nuovo linguaggio figurativo dell’artista Jacques-Louis David, artefice di memorabili ritratti di Napoleone verso il quale nutriva ammirazione e stima al punto di immortalarlo come un eroe ed un vincente.
Le sezioni successive  affrontano i linguaggi espressivi di notevoli artisti con tematiche che spaziano dalle campagne d’Italia ai ritratti di Napoleone con opere di Girodet, di Greuze, Gerard, Finelli, Antonio Canova e di Elisabeth Vigée Le Brun, ritrattista ufficiale della sfortunata regina Maria Antonietta.

L’ultima parte della mostra celebra la produzione di Ingres grazie ai capolavori provenienti dal Museo di Montauban. Si tratta in larga parte da una serie di ritratti maschili, di Veneri e di Odalische in pose sensuali e un dipinto  del 1818 che raffigura la morte di Leonardo Da Vinci.

Ingres precursore del romanticismo

Ingres Napoleone-sul-trono-imperiale
Napoleone sul trono imperiale, 1806. ©Paris – Musée de l’Armée, Dist. RMN-Grand Palais, Emilie Cambier

Jean Auguste Ingres è considerato uno dei maggiori esponenti della pittura neoclassica, precursore del romanticismo. Nato a  Montauban nel 1780, fu presto avviato  all’esercizio del disegno dal padre che ne aveva intuito il grande talento.
Divenne allievo, a Parigi, del pittore Jacques-Louis David apprendendo gli ideali del mondo neoclassico e studiando i maestri del passato primo fra tutti Raffaello del quale ammirava la purezza della forma, l’armonia delle linee,  l’utilizzo del colore.
Nella Ville-Lumière, Ingres, diventò famoso in breve tempo come ritrattista dell’aristocrazia francese fino a ritrarre Napoleone Bonaparte.
A Roma, dove si trasferì nel 1806,  dipinse paesaggi, ritratti, episodi storici e tanti bozzetti e disegni.

LEGGI ANCHE  L’altro Rinascimento del genio fiammingo Hieronymus Bosch

Ingres attraversò periodi di gioia ed onori ma altrettanti momenti tristi a causa delle sue precarie condizioni economiche dovute al mancato riconoscimento e pagamento delle opere commissionate. Non si perse d’animo e continuò ad avere fiducia nella sua arte perseverando a dipingere con determinazione.

Ingres nudo maschile
“Nudo maschile detto Patroclo”, 1780. ©Cherbourg en Cotentin, musée Thomas Henry

La sua autostima lo premiò in quanto divenne famoso in tutta la Francia e in altri Paesi d’Europa. Ricoprì incarichi di prestigio ed ottenne vari riconoscimenti e premi. L’artista è sepolto a Parigi dove morì nel 1867 lasciando in eredità un gran numero di disegni e dipinti.

La mostra, promossa dal Comune di Milano–Cultura, prodotta da Palazzo Reale e Civita Mostre e Musei, in collaborazione con StArt e il Museo Ingres di Montauban, è curata da Florence Viguier-Dutheil, Direttrice del Musée Ingres di Montauban in collaborazione con Isabella Marelli, Curatrice della Pinacoteca di Brera e Gennaro Toscano, Professore universitario e consulente scientifico e culturale presso la Biblioteca Nazionale di Francia, Richelieu.

Info: www.mostraingres.it –   www.palazzorealemilano.it

Leggi anche:

Canaletto e Venezia ai tempi della Serenissima

Animali nell’Arte del Rinascimento

Pompei, amore e sensualità scoperte nella stanza di Leda

Condividi sui social:

Lascia un commento