Cosa succede quando una giovane donna risponde al precariato del sistema capitalista trovando lavoro in una delle ultime realtà comuniste rimaste? In gioco ci sono la propria visione del mondo, le relazioni amorose e amicali, la ricerca di stabilità e dignità. Carla Vitantonio, autrice di Pyongyang blues, atterrata la prima volta all’aeroporto di Pyongyang con un lavoro come insegnante di italiano. Era poco più che trentenne. Non immaginava che avrebbe trascorso quattro anni della sua vita in Corea del Nord divenendo capo missione di una Ong internazionale.
Pyongyang blues è un reportage da uno dei paesi più impenetrabili del mondo: la Corea del Nord. L’autrice, Carla Vitantonio, ha vissuto quattro anni lavorando come cooperante e osservandone le contraddizioni. Con sguardo inedito, arricchisce di sfumature e sottigliezze la consueta rappresentazione del regime monolitico per eccellenza.
Pyongyang blues: regime onnipresente
La sua lettura del Paese nel libro Pyongyang blues è trasmessa attraverso esplorazioni esistenziali e relazionali. In un quotidiano ordinario e straordinario in cui la vita stessa è un atto politico, scandita e amministrata dalle regole di un regime onnipresente, incarnato in ogni azione dei suoi cittadini. Seguendo il ritmo delle stagioni e la ciclicità senza scampo della natura, l’autrice propone, con una scrittura fresca e ironica, un parallelo con gli andamenti ossessivamente ripetitivi delle fasi di calma e di tensione politica, domestica e internazionale.
“Sono stanca. Ho una pila di medicine sul comodino che procede in questo ordine: sonniferi, analgesici, ansiolitici, lassativi e astringenti, fermenti lattici. Ho una tabella di marcia così rigorosa che la mia agenda sembra il tabellone dei turni all’ingresso di un edificio appena occupato. Non so se rendo l’idea. Quelle cose che sulla carta sembra che tutto funzioni alla perfezione, poi entri e anarchia portami via”.
Pyongyang blues di Carla Vitantonio, add editore, pag. 288, € 18,00
Autore
Carla Vitantonio è nata in Molise e vive a Cuba, dopo aver trascorso quattro anni in Corea del Nord e due anni in Myanmar come capo missione per una Ong internazionale. Oltre a lavorare come cooperante, è attivista per i diritti civili e attrice. È autrice del monologo teatrale Appuntamento a Pyongyang.