L’Estate Romana non esiste più. Al suo posto nasce Romarama, l’arte che muove la città, il nuovo palinsesto culturale della Capitale. Per la sua prima edizione prevede eventi, concerti e manifestazioni dal mese di luglio a dicembre. Il nuovo ‘contenitore’ culturale di fatto mette in pensione l’Estate romana inventata 43 anni fa, nel 1977. La promosse l’allora assessore alla Cultura, Renato Nicolini.
Romarama è stato presentato in Campidoglio dal sindaco Virginia Raggi, e dal vice sindaco e assessore alla Cultura, Luca Bergamo.
Al suo interno, Romarama contiene bandi, singoli eventi e molteplici manifestazioni legati a musei e istituzioni culturali esistenti. Si va dalla stagione estiva del Teatro dell’Opera alle riaperture del Globe Theatre e del Macro. Dall’estate al Maxxi, 1 – 30 luglio, alla grande mostra I marmi Tolonia, fino al ritorno della Collezione Roma con una grande mostra fotografica curata da Francesco Zizola.
Dal 15 al 25 ottobre ritorna la Festa del Cinema di Roma e da settembre a novembre in carnet la 35ª edizione del Romaeuropa Festival.
Romarama concerti al Parco della Musica
Tornano anche i concerti nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica: Max Gazzè previsto per il 2, 3 e 4 luglio; Diodato, Alex Britti e Daniele Silvestri, i Latte e i suoi Derivati il 5 luglio. Tra le novità Le Vibrazioni, l’Orchestraccia e Irene Grandi. Per il 2021/22 è previsto il battesimo del “Museo delle periferie di Tor Bella Monaca”.
“Finalmente ecco la nuova stagione culturale – ha detto la sindaca Raggi – che costituisce un punto di svolta per Roma. Abbiamo inteso rivoluzionare il paradigma della nostra estate e per questo abbiamo anche cambiato il nome in Romarama“.
“L’esigenza di cambiare nome nasce – ha aggiunto Bergamo – per dare un messaggio che la funzione della vita culturale negli spazi pubblici debba essere esercitata nel corso di tutto l’anno, creando un unico palinsesto. È come se l’estate romana avesse conquistato il resto dell’anno”.
La creazione di una nuova identità
“Romarama, l’arte che muove la città“, la nuova identità è una creazione dell’illustratrice Chiara Fazi per Zètema. Si tratta di un neologismo che riprende il suffisso –orama [dal gr. ὅραμα/veduta] usato in poche parole composte, coniate sul modello di panorama, fino alla comparsa negli anni ’50 di cinerama che permette immagini molto simili alla percezione dell’occhio umano dotato di visione periferica. Il riferimento è al significato del suffisso, alla sfida di cercare con sguardo più ampio quello che unisce il singolo alla comunità. Le vie per una rinascita fondata sul cambiamento, la fiducia nel futuro del nostro Paese.
La frase l’arte che muove la città, si ispira alla canzone di Lucio Dalla “La sera dei Miracoli“ dedicata a Roma: “si muove la città, con le piazze i giardini e la gente nei bar“. Romarama parla, così di una visione ampia di Roma e di una collettività che riprende a muoversi dopo il blocco e torna a vivere spazi comuni, seppur con il distanziamento fisico e il contingentamento, comunque insieme.
Info: www.romarama.it