Lo scorso mese di ottobre il Consiglio d’Europa ha approvato la certificazione della Via Romea Germanica quale Rotta culturale europea. Un riconoscimento che certifica la rilevanza storica, culturale e turistica dell’itinerario collocando la Via Romea Germanica tra i grandi Cammini europei al pari del Cammino di Santiago e della Via Francigena. Il programma degli Itinerari Culturali certificati dal Consiglio d’Europa sono attualmente 40.
I cammini sono una forma di turismo riscoperta e apprezzata anche, e forse ancor più, in tempo di Covid-19. I pellegrini che affrontano i vari cammini a piedi, in bicicletta o a cavallo lo fanno non solo per rafforzare la propria fede ma anche e soprattutto per una importante esperienza umana e spirituale.
La Via Romea Germanica è un itinerario di pellegrinaggio internazionale che percorre quasi 2.200 chilometri. Parte dalla città tedesca di Stade per arrivare a Roma. Si attraversano 3 paesi: Germania, Austria e Italia. Nel nostro paese si percorrono oltre 1.100 chilometri e si toccano 120 comuni. Delle 94 tappe dell’intero percorso 45 sono in Germania, 3 in Austria e 46 in Italia.
I grandi Cammini d’Europa che portano a Roma
La via Romea Germanica fa rivivere il viaggio affrontato dall’Abate Alberto da Stade nel 1236 verso Roma. Il monaco di Stade descrive con minuzia di particolari, nel suo diario di viaggio, le migliori vie di pellegrinaggio per i viaggiatori che dal nord vanno verso la Città Eterna.
La Via Romea Germanica oggi rappresenta un ponte tra il Nord e il Sud dell’Europa. Un modo per promuove un viaggio alla riscoperta delle radici dell’Europa. Ma anche per meglio conoscere e comprendere le diverse culture che costruiscono la nostra identità comune. Una via di dialogo tra i popoli e le fedi europee, in particolare tra: identità germanica, nell’Europa settentrionale e centrale, e identità italica nel sud.
Un progetto che agli aspetti culturali e religiosi tra fede cattolica e luterana, promuove la cooperazione culturale e turistica.
Info: www.viaromeagermanica.eu