Il saggio di Andri Sanaer Magnason è un accorato grido d’allarme a difesa del Pianeta. L’autore ripercorre con rigore dalla letteratura alla scienza tutti gli aspetti di questa morte annunciata. Il treno del progresso “inarrestabile” va rallentato. Basta con il profitto prima di tutto. Gli elementi che gli scienziati continuano a servire sulla nostra tavola sono sottovalutati, se non trascurati del tutto.
Sa bene l’autore che la storia dell’umanità è stata un glorioso incedere verso il superamento delle condizioni non facili. A cominciare dalle difficoltà a reperire cibo bastevole, a disporre dell’acqua o a combattere le malattie che rendono l’esistenza precaria e fragile. “Siamo l’ultima generazione che può salvare la Terra dalla distruzione irreversibile”. Una situazione che richiede scelte coraggiose da parte di ciascuno di noi.
Il tempo e l’acqua termometro della Terra
Proprio le parole “Il tempo e l’acqua” diventano il termine di paragone per saggiare la temperatura della terra e i suoi limiti. Il tempo non è più infinito e l’acqua non fluisce limpida. Si surriscalda e si acidifica con grande danno per tutti gli esseri viventi, animali e vegetali. Gli oceani faticano a svolgere la funzione vitale di trasformare il 60% della CO2 in ossigeno e così le zone umide che ci affrettiamo a ricoprire e a drenare. Abbiamo quasi distrutto le barriere coralline e non si sentono in giro grida di peana per le misere condizioni in cui abbiamo ridotto la Terra.
L’autore parte dal passato della sua terra, l’Islanda, e dei suoi progenitori, valorizzando il lascito culturale equilibrato rispetto alle risorse che l’ambiente forniva. Poi guarda al futuro, ai suoi figli, ai nipoti e pronipoti che verranno. Non possiamo consegnare la terra così malridotta a chi verrà dopo di noi. “Abbiamo ricevuto un paradiso e lo stiamo distruggendo” è il suo grido di dolore. Cerca conforto e lo trova nelle parole nobili del Dalai Lama che intervista due volte, in Islanda e in India.
Lo colpiscono le sue parole sagge, sulla necessità di insegnare la bontà d’animo come presupposto per fare pace con il pianeta e gli esseri viventi. “Tutti gli esseri viventi hanno il diritto alla vita. Le piante sono parte della natura e in senso più ampio anche noi siamo parte di loro. Senza le piante non possiamo vivere. E poi ci sono uccelli e animali che, secondo il buddhismo, sono esseri senzienti, e a loro dobbiamo estendere affetto e amore”. Il messaggio del Dalai lama, a lui affidato, è universale e oramai irresistibile.
Il tempo e l’acqua, salviamo la storia dell’umanità
Gli ultimi trenta anni sono stati l’epoca dei computer, dei telefoni, di internet e dell’intrattenimento di massa, scrive Magnason. Facciamo in modo di non sprecarli e porre fine a questo meraviglioso libro che è la storia dell’umanità. In che modo? Rivedendo quasi tutta l’eredità che ci ha lascato il XX secolo e riconsiderando “i nostri regimi alimentari, la moda, la tecnologia, i mezzi di trasporto, tutta la produzione e i consumi”.
In questo programma egli condensa la missione della nostra generazione: riduzione degli spechi alimentari; incremento dell’energia solare ed eolica; tutela dei boschi, rimboschimento e rispristino delle zone umide e delle foreste pluviali; empowerment femminile con la parità dei diritti, definita “una delle soluzioni principali per i problemi ambientali”.
Se c’è qualcosa che possiamo apprendere dalla pandemia è la necessità di far tesoro dell’esperienza e dell’immensa sofferenza che ha causato. Dobbiamo applicarla al futuro del nostro pianeta, per proteggere il fondamento della vita e consegnarlo ai nostri cari, perché sia tramandato e non inesorabilmente interrotto.
Il tempo e l’acqua, di Andri Snaer Magnason, traduzione di Silvia Cosimini Iperborea editore, Milano 2020, pp. 333, € 19,50.
Autore
Andri Snær Magnason classe 1973, è narratore, poeta e drammaturgo islandese. Attivista ambientale a fianco di Björk, candidato alle ultime presidenziali islandesi. Si occupa da molto tempo di divulgazione scientifica e temi ambientali.
Tra i suoi libri: raccolta di poesie Bonus (Nottetempo, 2016); libro per bambini Lo scrigno del tempo (Giunti, 2019); Dreamland: A Self-Help Manual for a Frightened Nation (Citizen Press, 2008) un saggio che denuncia lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali in Islanda, poi diventato un lungometraggio diretto dallo stesso Magnason e dal regista islandese Thorfinnur Gudnason.