Elena Kovalskaya,
docente e direttrice del Teatro statale di Mosca, di fronte al dramma umanitario e alle violenze che si stanno impiegando in queste giornate di guerra ha lasciato il suo incarico. Il 23 aprile 2022 giorno dell’inaugurazione della Biennale d’Arte Veneziana, il padiglione russo rimarrà chiuso in segno di opposizione contro l’aggressione del popolo ucraino. A Roma, il Colosseo è stato illuminato con i colori giallo e azzurro simboli della bandiera ucraina.
“Il conflitto promosso dalla Russia è un delitto contro l’umanità intera”, ha detto Francesco Guadagnuolo artista italiano e Ambasciatore di Pace dell’UPF. La sua protesta l’ha raffigurata nell’opera (collage e tecnica mista su tela) dal titolo: “24 febbraio 2022 [una guerra inutile]”. Opera in difesa del popolo ucraino e di quanti sono morti solo perché aspiravano alla loro libertà. Una tela in questo triste momento di attacco all’Ucraina da parte della Russia, in segno di partecipazione e di cordoglio. Il dipinto di Guadagnuolo “24 febbraio 2022 [una guerra inutile]” comunica l’occupazione di uno stato libero e solidarietà al popolo ucraino. L’opera vuole anche essere un’opposizione a tutte le guerre e terrorismo e alle loro brutali inutili gesta.
I tanti quadri di una guerra inutile
La tela dai forti accordi cromatici, dove ‘scrittura e gestualità’ coabitano. Una convulsione motoria del gesto che vuole significare vita e lotta per la vita. La divisione in riquadri dell’opera formano un tutt’uno dove sono visibili le prime pagine di alcuni quotidiani italiani del 25 febbraio 2022. I caratteri tipografici cubitali delle testate giornalistiche che vengono usati dai quotidiani diventano elementi visivi e comunicativi nel dipinto stesso.
In questo modo, il colore rosso è simbolo del sangue versato, il giallo e l’azzurro sono i colori simbolo della bandiera ucraina. Cromie intercalate in riquadrature spaziate e avvolte in un’impulsiva spinta di apprensione. Guadagnuolo, mette così in mostra la dolorosa guerra fissata dall’inaudita brutalità bellica dei russi. Un diverso modo di dare voce ai timori individuali, creando un’immagine attraverso la quale possiamo veicolare le nostre esperienze di angoscia in una cultura satura di potenziale violenza malvagia. Si potrebbe vedere nell’opera di Guadagnuolo anche l’allegoria di un viaggio in terra ucraina, la cui meta finale è cercare di impedire altre stragi, altre guerre.