Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Lazio, la straordinaria Valle dell’Aniene

Valle dell'Aniene escursioni

Ricca di acque, eremi, borghi e rocche alti sui colli. La Valle dell’Aniene, insieme con i Monti Simbruini, rappresenta una meta alternativa nel turismo laziale.

Cavalli al pascolo sui Monti Simbruini
Cavalli al pascolo sui Monti Simbruini

Chi immaginerebbe che a soli 60 chilometri da Roma si apre una valle poco conosciuta, ricca di tesori della natura e della cultura? È la Valle dell’Aniene, un territorio del Lazio tutto da scoprire. A breve distanza dall’immenso agglomerato urbano della capitale, si apre un ambiente completamente diverso. Siamo immersi nel verde foltissimo di faggete e cipressi all’interno del Parco Regionale dei Monti Simbruini, dove il paesaggio è disegnato dalle trasparenti acque color smeraldo dell’Aniene. Una valle che è stata definita “antica” per le tracce della storia, “barbarica” perché incontaminata, “femminile” perché accogliente.

Aniene Rafting
Aniene Rafting

Un ambiente perfetto per il turismo outdoor. Con le sue acque cristalline il fiume Aniene è luogo ideale per quanti sono alla ricerca di esperienze adrenaliniche come il rafting e il canyoning; mentre verso l’area montuosa di Campaegli vicino a Cervara, una ricca rete sentieristica offre passeggiate nel verde, tra scorci mozzafiato. Senza dimenticare che nel Parco Regionale dei Monti Simbruini, il Monte Livata, chiamata la “montagna di Roma”, ospita un comprensorio sciistico tra i più importanti del Lazio. Set, tra l’altro, dei memorabili “spaghetti western” di Sergio Leone, per la sua dimensione selvaggia, quasi da Far West.

Valle dell’Aniene: piccoli borghi distesi sui crinali

Valle Aniene Cervara
Cervara

Tanti piccoli borghi appaiono distesi sui crinali o arrampicati ai piedi di una rocca imponente. Tanti nomi poco noti: Vicovaro, Roviano, Anticoli Corrado, Cervara, Vallepietra, Cineto Romano, Camerata nuova, Jenne. Borghi di qualche centinaia di abitanti, ma tutti con la loro storia. Dovunque scorci pittoreschi di vie acciottolate e in salita, balconi e terrazzini fioriti, insegne d’epoca, stemmi sui portali di pietra, tracce di un passato importante.

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Frutto dell’ “incastellamento medievale”, la rocca in alto ricorda una storia di difesa contro i Saraceni; oppure di lotte tra casate nobiliari come gli Orsini, i Colonna, i Borghese, i Borgia. Accanto alla rocca di solito si alza il campanile della chiesa madre in cui talora si scoprono affreschi sorprendenti. Perché qui siamo nelle terre dello Stato Pontificio, un tempo feudo delle più blasonate famiglie romane.

Valle dell’Aniene: eremi e monasteri testimoni di fede

Eremo di Santa Chelidonia
Eremo di Santa Chelidonia

Ma la Valle dell’Aniene è anche terra di eremi e di profonda religiosità. Sono in particolare gli eremi benedettini, culla del monachesimo occidentale e quindi in un certo senso della stessa identità europea. Il fondatore della regola “Ora et labora”, comprese per primo il valore della preghiera associata all’attività pratica al servizio degli uomini e della terra. San Benedetto, Patrono d’Europa, visse a lungo proprio in questa terra. Il Cammino di San Benedetto che lega Norcia a Cassino e attraversa tutta la Valle da Vicovaro a Filettino, ha proprio qui una tappa fondamentale.

Subiaco: monastero di San Benedetto

Valle aniene Subiaco Monastero di San Benedetto
Subiaco Monastero di San Benedetto

È Subiaco, uno dei Borghi più belli d’Italia, che contiene tesori imperdibili, il Monastero di Santa Scolastica con un chiostro cosmatesco, il Monastero di San Benedetto o Sacro Speco, scavato incredibilmente sul fianco della montagna per contenere la grotta, meta di pellegrinaggi fin dal primo millennio. La sua importanza storica, la ricchezza di affreschi di scuola senese, la suggestione della posizione, da soli meritano un viaggio.

Ma Subiaco vanta anche l’imponente Rocca dei Borgia costruita sulla cima di una collina per scopi strategici dove il Museo della Stampa ricorda che qui fu stampato il primo libro italiano, ad opera di due allievi di Gutenberg, il laghetto di San Benedetto tra querce secolari e bellissime faggete (terredisanbenedetto.eu).

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La storia del territorio passa dalle sorgenti d’acqua

Velle dell'Aniene Subiaco laghetto di San Benedetto
Subiaco, laghetto di San Benedetto

La storia di questo territorio parte da molto lontano. La sua fortuna fu l’acqua, motivo principale della conquista di questa terra. Un tempo occupata dagli Equi, poi da parte dei Romani nel corso del 3º secolo a. C. Parte dei famosi acquedotti romani, veri capolavori di architettura, incanalavano le acque dell’Aniene e delle sorgenti vicine per portarle alla capitale. E l’acqua fu certamente anche uno dei fattori di attrazione per la costruzione delle ville e dei giardini imperiali, di Nerone, dei Flavi, di Traiano. A Subiaco si visitano, vicino al lago di San Benedetto, i resti della grandiosa Villa che Nerone si fece costruire, insieme con tre laghetti artificiali, per le sue soste fuori della capitale.

Senza dimenticare che, facendo un salto di secoli, la Valle dell’Aniene è stata una terra di grande attrazione anche durante il Grand Tour. Goethe e i maggiori intellettuali del Nord Europa la definivano un esempio della “campagna ideale”: ondulata dolcemente, verdissima, punteggiata da rovine archeologiche, greggi, sorgenti, pastori e contadine dai costumi colorati. Come nota il Marchese Del Gallo, proprietario del Castello Del Gallo a Mandela, affacciato su questo scenario ideale “è proprio quel paesaggio che riconosciamo nelle vedute del Settecento, da Poussin a Lorrain fino ad Hackert, che le rese celebre in tutta Europa”.

“Camminando tra i monumenti dell’uomo e della natura”

Monastero di San Benedetto, trionfo della morte
Monastero di San Benedetto, trionfo della morte

Dunque è davvero indovinato il motto che si è proposto questo territorio che fonde insieme la Valle dell’Aniene e i Monti Simbruini. Diventare il Parco all’aperto più grande di tutto l’Appenino: “Camminando tra i monumenti dell’uomo e della natura”. Tra le infinite possibilità di cammini e di sentieri, ci sarà chi amerà il trekking immerso nella natura, costeggiando i fiumi; chi salirà faticosamente i gradini di rocche e monasteri, in una sorta di ascesi; chi passeggerà sulle antiche pietre, alla ricerca di tracce di un nobile passato. Paradiso per sportivi amanti del turismo attivo e indoor, e per famiglie in cerca di paesaggi rilassanti e aria pura, questo territorio è anche meta per i golosi.

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Prodotti tipici della gastronomia locale
Prodotti tipici della gastronomia locale

Il fagiolo di Valle Pietra, la fagiolina di Arsoli, i funghi e i tartufi sono solo alcuni dei prodotti tipici del luogo, insieme con formaggi di pecora e di capra, salumi, paste fatte a mano, mille varietà di verdure. Il tutto declinato in ricette tradizionali e gustose, fettuccine e sagne, la pasta di farro, i maltagliati con i fagioli, la polenta “rencocciata”, ovvero riscaldata in pentola, condita con sugo di cinghiale, i fasoli co lle coteche, le ciambelline al vino. Si possono assaporare in alcuni ristoranti davvero notevoli, come il Ristorante “La Panarda” di Subiaco.

Consigli di viaggio

Per visitare Subiaco conviene affidarsi a guide specializzate: www.ethea.org; Se si desidera fare esperienze attive sull’Aniene, canyoning, trekking, rafting megli affidarsi agli specialisti: viverelaniene.com

Alloggiare a Subiaco: www.guesthousesubiaco.it

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