Prosegue con questo articolo il reportage iniziato dalla riviera del Conero (Marche: Conero con vista mare) e continuato verso i Colli dell’Infinito. Lasciato alle nostre spalle l’abitato di Numana, dirigiamo ancora a sud e, per rimanere costantemente in vista del mare, imbocchiamo la Via Litoranea.
Poco dopo Marcelli superiamo i confini del Parco Regionale Naturale del Conero per visitare alcune cittadine che fanno parte dell’associazione turistica Riviera del Conero e Colli dell’Infinito.
La nostra prima, inderogabile meta è Porto Recanati, una località balneare dove abbiamo un unico interesse: fare la conoscenza del Re del Brodetto! Siamo diretti, infatti, al ristorante da Fabietto, un affettuoso diminutivo che contrasta con la mole del proprietario Fabio Giorgini! Sulla terrazza vista mare, dopo un antipasto di gustosi móscioli, così come sono chiamati in loco i mitili, ecco arrivare la fumante padella che ci porta i profumi, e non solo, del famoso brodetto. Tipico piatto della cucina marchigiana.
Il Brodetto marchigiano, prima di diventare un celebrato piatto di pesce, rappresentava il piatto povero dei pescatori che cucinavano insieme numerose varietà del pescato invenduto.
La pietanza che ci serve l’affabile Fabietto ha un colore dorato che prelude l’invitante assaggio fra triglie, scorfani, calamari e cannocchie. Sul tutto aleggia un velo di zafferano. Alla fine non è mancato neppure l’attestato per aver degustato la ricetta originale di Porto Recanati.
Marche 2: a Casa della Madonna
Siamo a Loreto e visitiamo il Santuario della Santa Casa. È probabilmente la reliquia più famosa del mondo. Al suo interno è custodita parte della casa di Nazareth in cui nacque e visse la Madre di Gesù. La leggenda narra che, per evitare di essere preda degli infedeli, l’abitazione fu portata in volo dagli Angeli sullo spoglio colle lauretano. A causa di questa narrazione, Papa Benedetto XV nel 1920 dichiarò la Madonna di Loreto Patrona degli Aviatori.
Gli studiosi però attribuiscono ai Crociati tale traslazione avvenuta, alla fine del 1200, quando furono costretti ad abbandonare la Terra Santa. Una iniziale serie di miracoli portò il luogo ad essere meta frequentata da un numero sempre crescente di pellegrini; oggi si contano oltre cinque milioni di presenze all’anno.
La monumentale costruzione è divenuta anche un punto di riferimento per gli amanti dell’arte. Qui è possibile ammirare le opere di numerosi artisti che vi hanno lavorato a partire dal 1469 fino al 1587.
Raggiunta la Basilica dalla parte posteriore, abbiamo l’impressione di essere di fronte ad una poderosa fortezza. Le absidi infatti sono contornate da camminamenti di ronda: una soluzione a scopo difensivo voluta, nel 1485, dall’allora cardinale Girolamo Basso della Rovere.
Gli artisti che hanno abbellito il Santuario
Sull’ampia piazza della Madonna si apre la facciata del Santuario sormontata dal campanile del Vanvitelli. Ma sono stati numerosi gli artisti che hanno abbellito la dimora mariana, come il Bramante che disegnò il rivestimento marmoreo della Santa Casa.
Su un gradino di quest’opera è facilmente individuabile un lungo solco: è la traccia lasciata dal passaggio di innumerevoli ginocchia di pellegrini!
Continuiamo a percorrere il silenzioso interno della chiesa con lo sguardo rivolto verso l’alto. Ci attraggono gli affreschi della Cupola del Maccari, il tridimensionale soffitto della Sagrestia di San Marco di Melozzo da Forlì, la Sala del Tesoro del Pomarancio; queste sono alcune delle stupende opere che ornano l’interno del Santuario.
Marche 2: un salto al Pincio
Siamo sempre nelle Marche nonostante il nome ci riporti altrove. A Potenza Picena, arroccata su un colle di poco più di 200 metri d’altitudine, il Pincio è il grandioso belvedere da dove lo sguardo spazia dai monti Sibillini all’Adriatico, da Recanati a Loreto e all’immancabile Monte Conero. Ma la città medievale offre anche preziosi gioielli d’arte tra i quali la Collegiata di Santo Stefano che racchiude al suo interno la pregevole Cappella dei Contadini, una semisfera settecentesca, affrescata da Benedetto Biancolini.
Non mancano testimonianze di illustri concittadini come il musicista Bruno Mugellini al quale è intestato il piccolo e prezioso teatro che contiene solo 99 posti; il pilota automobilista Lodovico Scarfiotti che, nel 1966, vinse il Gran Premio d’Italia a bordo della Ferrari; Ferdinando Scarfiotti, scenografo che ha lavorato con grandi registi come Luchino Visconti (Morte a Venezia), Bernardo Bertolucci (Ultimo tango a Parigi e L’ultimo imperatore) e Brian De Palma (Scarface).
Marche 2: L’Infinito di Recanati
Sempre caro mi fu questo ermo colle. Mentre ci avviciniamo a Recanati, sorgono spontanee reminiscenze di poesie mandate forzatamente a memoria. Finalmente, però, possiamo visitare i luoghi che ispirarono Giacomo Leopardi. Passiamo così dalla piazza a lui intestata sulla quale si innalzano la duecentesca Torre del Borgo e il Monumento dedicato al poeta che fronteggia il Palazzo comunale. Ma ogni angolo di questa cittadina è indissolubilmente legato alla poesia del Leopardi. Così che, raggiungendo la Piazzuola Sabato del Villaggio, dove i fanciulli gridando, su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore, ritroviamo la casa di Teresa Fattorini, immortalata nella poesia a Silvia, posta di fronte alla casa natale del poeta.
Raggiungiamo ora Villa Colloredo Meis, una maestosa abitazione nobiliare, sede del Museo Civico. Al primo piano, oltre la sezione dedicata a Giacomo Leopardi, è presente la sezione rinascimentale con la pinacoteca che ospita importanti opere di Lorenzo Lotto come il grande Polittico di San Domenico (1506) e l’Annunciazione (1534). In quest’ultima opera vi è una particolare rappresentazione dell’evento per cui sembrerebbe che la Madonna, come il gatto che fugge, sia stata spaventata dall’avvenimento e rivolge le spalle all’Angelo dell’Annunciazione.
Marche 2: la città della Fisarmonica
Siamo ora diretti a Castelfidardo, ma facciamo prima una breve sosta presso la cittadina di Montefano. Come il Mugellini di Potenza Picena anche il Rondinella di Montefano è inserito tra i 68 Teatri Storici delle Marche. Di proprietà comunale è ubicato all’interno del Palazzo municipale e, tra sala e due ordini di palchi, può ospitare 150 persone. Anche qui il soffitto è abbellito da decorazioni pittoriche mentre del tutto originale è l’elegante foyer col soffitto decorato con lo stemma cittadino.
Nella stessa struttura comunale è ospitato il Museo Ghergo, un’esposizione permanente delle opere del montefanese Arturo Ghergo, il fotografo delle dive da lui immortalate con splendidi scatti tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta.
Una grande immagine stilizzata di una fisarmonica ci accoglie all’ingresso della città di Castelfidardo, capitale incontrastata dello strumento.
Marche 2: storia dello strumento e del fondatore
Si narra che nel 1863 un certo Paolo Soprani, un contadino in visita a Loreto, fu colpito dallo strano strumento suonato da uno straniero e decise di comprarlo. La sua intuizione circa il futuro sviluppo commerciale di quel congegno lo portò a smontarlo per capirne il funzionamento. Iniziò così la grande tradizione delle fisarmoniche della Soprani, richieste poi in tutto il mondo. Abbiamo avuto l’opportunità di visitare due fabbriche: la Pigini Accordions e la Dino Baffetti Accordions. La Pigini ha iniziato a costruire le sue fisarmoniche ben 76 anni fa e oggi l’azienda è condotta dalla quarta generazione di appassionati artigiani. La cordiale signora Francesca Pigini, manager del gruppo, all’interno dei reparti ci ha mostrato tutte le delicate fasi di lavorazione per le quali è richiesta una grande capacità tecnica e relativa manualità. Un interessante incontro conclusosi con la dimostrazione sonora delle potenzialità delle sue creature.
Dal titolare Dino Baffetti, invece, abbiamo appreso la differenza esistente tra le fisarmoniche e gli organetti prodotti nella loro azienda. In pratica i tasti della fisarmonica, una volta premuti, emettono un singolo suono qualunque sia la direzione del mantice mentre gli organetti emettono due note sonore. La commercializzazione della Baffetti è piuttosto orientata verso il sud America e, in genere, nei paesi in cui è ancora viva la tradizione popolare, una particolarità che consente di arricchire con fantasiosi decori gli esterni e il mantice: coloratissimi disegni spesso riferiti alle località di destinazione.
Marche 2: i Senza Testa
È l’appellativo dato agli abitanti di Osimo a causa delle statue acefale, di epoca romana, esposte nell’atrio d’ingresso del Palazzo Comunale. Il particolare interesse di questa città è dato dal sistema di grotte, gallerie e cunicoli ipogei che attraversano il sottosuolo cittadino: una rete di oltre nove chilometri distribuita su cinque livelli. Si immagina che queste opere siano state realizzate a scopo di difesa o come rifugio per ripararsi da probabili invasori; a tale scopo fu utilizzata dagli osimani durante l’ultima guerra mondiale. Nonostante la pioggia battente visitiamo il Duomo e la Basilica di San Giovanni da Copertino, morto in questa città il 18 settembre 1663, il Santo noto per le sue levitazioni e per i suoi assidui studi che lo hanno portato ad essere il patrono degli studenti.
Siamo ormai al giro di boa e, prima di rientrare nel capoluogo marchigiano, effettuiamo una breve visita a uno dei Borghi più Belli d’Italia, ovvero il borgo medievale di Offagna. A causa dell’insistente pioggia dobbiamo, però, limitarci ad una breve circumnavigazione sotto la turrita Rocca, prima di rifugiarci in un accogliente punto di ristoro. Qui non possiamo rinunciare a degustare altre due pietanze marchigiane, riferite alla tradizione culinaria contadina. Pertanto ordiniamo della crescia farcita con ciauscolo, ovvero una specie di piadina con salame spalmabile, il tutto accompagnato ovviamente dall’ottimo Rosso Conero.
Info utili
Sirolo: Associazione Turistica Riviera del Conero e Colli dell’Infinito
– Via Peschiera 30/a – 071 9332270 – www.rivieradelconero.info/it;
Conero Camere: Affittacamere e bed & breakfast – via Grilli 14/16 – 071 9330077/333 7482274 – www.conerocamere.com
Porto Recanati: Ristorante da Fabietto – via Scossicci 1 – 348 3866830 ristorantedafabietto@gmail.com
Castelfidardo: Pigini Accordions – via Carlo Marx 127 – 071 7820301 -www.pigini.com;
Dino Baffetti Accordions – Via Pigini 82 – 071 7820968 – http://baffetti-accordions.com
PHOTO GALLERY – CONERO 2
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