Vasilij Kandinskij, precursore e fondatore della pittura astratta nasce a Mosca il 16 dicembre del 1866. Nel secolo scorso è stato il fondatore dell’astrattismo moderno. Kandinskij, nelle sue opere, espone le sue teorie sull’uso del colore, intravedendo un nesso strettissimo tra opera d’arte e dimensione spirituale.
Al Centro Culturale Candiani di Mestre-Venezia dal 30 Settembre 2022 al 21 Febbraio 2023 sarà aperta la mostra “Kandinskij e le Avanguardie. Punto, Linea e Superficie”. L’esposizione retrospettiva mette in luce il percorso artistico sia di Kandinskij che di altri artisti facenti parte delle cosiddette Avanguardie artistiche sorte nel Novecento.
Kandinskij interpreta l’arte moderna in due saggi
Il titolo dell’esposizione “Kandinskij e le Avanguardie. Punto, Linea e Superficie” trae spunto dall’omonimo saggio dello stesso Kandinskij “Punto, linea, superficie” in cui l’artista russo analizza i concetti chiave del nuovo modo d’interpretare l’arte moderna. Egli studia la parte grafica e le sue parole suonano come concetti “matematici” dove il punto impresso sulla tela è statico ma è l’origine del tutto. La linea, prosecuzione del punto, è certamente in movimento, quindi dinamica.
Essa può spaziare sulla tela in modo orizzontale, verticale, diagonale, ma anche curva, spezzata e mista. Lo spessore stesso della linea riserva sorprese. Può divenire sottile, spesso, variabile, marcato a seconda del nostro volere oppure del nostro stato d’animo. Per Kandinskij, quindi, l’arte non è separata dai sentimenti emotivi che accompagnano l’artista nel momento in cui si dedica all’opera.
In un altro saggio, intitolato “Lo spirituale nell’arte” egli esamina l’influenza psicologica del colore attraverso analogie tra suoni musicali ed espressione artistica. Una delle sue famose citazioni è: “il colore è la tastiera, gli occhi sono il martelletto, l’anima è un pianoforte con molte corde”.
Kandinskij e le Avanguardie: 40 opere in 4 sezioni
In mostra sono esposte 40 opere tra cui sculture, dipinti e lavori su carta di svariati autori selezionati dalle collezioni del MUVE: Kandinskij, Klee, Mirò, Tanguy, Emilio Vedova, Mirko Basaldella, Eduardo Chillida e altri artisti.
Il percorso espositivo è suddiviso in 4 sezioni con l’intento di far conoscere ai visitatori gli esordi delle Avanguardie del Novecento ovvero Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo, Dadaismo.
La prima sezione è dedicata all’Astrazione e alla sua nascita; la seconda al rapporto fra Astrazione e Surrealismo, la terza all’Astrazione nel secondo dopoguerra. Infine la quarta è dedicata al Minimalismo nella scultura astratta con capolavori di Mirko Basaldella, Luciano Mingozzi, Bruno de Toffoli per testimoniare il dialogo tra astrazione e biomorfismo degli anni cinquanta del secolo scorso. L’esposizione cerca di coniugare l’arte delle Avanguardie col periodo storico vissuto dagli artisti, con i contrasti della società, i conflitti mondiali, in cui l’arte ha trovato modo di interrogarsi, di stupire o di affascinare.
La mostra è curata da Elisabetta Barisoni, responsabile della Galleria Ca’ Pesaro a Venezia, col contributo della Fondazione Musei Civici Veneziani.(MUVE).
Info: www.comune.venezia.it
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