Ottobre è il mese delle sagre e delle gite fuori porta, grazie alle temperature ancora miti. Agli appassionati di trekking e di bicicletta proponiamo un weekend nelle Terre Autentiche di Piemonte. Un progetto di valorizzazione turistica e territoriale promosso da Unione Montana e dall’Associazione Unimont Servizi. Sono diciotto i comuni che hanno aderito al progetto per raccontare la bellezza del territorio del Sud del Piemonte. Sono luoghi dove si respira ancora un’atmosfera rurale. Non solo, si raccontano storie di vita contadina e di prodotti enogastronomici che dai campi arrivano direttamente in tavola.
Il “Viaggio nelle Terre Autentiche di Piemonte” ha promosso itinerari che si possono percorrere in bicicletta e a piedi. I percorsi, praticabili quasi tutto l’anno, offrono panorami straordinari in autunno, con i colori bruniti e aranciati del foliage. Si attraversano borghi storici, cappelle campestri, Ciabot in pietra di Langa e altari votivi; ma si incontrano anche genti accoglienti e i sapori autentici della cucina locale. Le Valli Mongia e Cevetta, con le Sorgenti del Belbo, oltre ai territori del Piemonte già noto, diventano manifesto di sostenibilità, biodiversità e rispetto per l’ambiente. Il Piemonte “nascosto” si svela così come un gioiello prezioso, costituito da natura viva, ricca e sorprendente.
Terre autentiche: Valle Mongia sulle tracce di Napoleone
La Valle Mongia regala emozionanti incontri con la storia sulle tracce di Napoleone. I comuni interessati sono: Lesegno, Mombasiglio e Scagnello. Il tour parte dalla piazza davanti al Castello dei Marchesi del Carretto di Lesegno. Il Castello fu edificato nell’XI secolo su una balza di tufo magmatico, diventato sede del quartier generale di Napoleone Bonaparte durante la prima campagna d’Italia. In bicicletta si prosegue alla scoperta delle cappelle, come quella di S. Nazario che custodiscono preziosi affreschi. Lasciato il centro abitato si prosegue avvolti da fitti boschi di querce, castagni, faggi, betulle e pini.
Lungo il percorso ci si imbatte in una rete di sentieri ben tracciati, adatti alla mountain bike, al running o al trekking. In autunno queste terre sono ricche di funghi prelibati, come porcini, ovuli e gambette rosse o grigie. Tra suggestive vedute della vallata, intervallate da torri e castelli che svettano tra gli alberi, si raggiunge la località Masentine, che sorprende lo sguardo con il ponte naturale sul torrente Mongia, incorniciato da una vegetazione rigogliosa. Per una tappa gourmet dopo la pedalata, proprio sulle sponde del Mongia, è possibile sostare nelle aree attrezzate, o gustare ottimi prodotti locali in una delle osterie.
Risalendo in direzione Mombasiglio si possono ammirare alcuni ritrovamenti romanici e medievali. Il paese è riconoscibile per la torre del castello che svetta sulla collina, un tempo fortezza delle armate napoleoniche. Al suo interno si trova il Museo Bonaparte che ospita la collezione più estesa di stampe e acqueforti originali dell’artista Giuseppe Pietro Bagetti sulla prima campagna d’Italia di Napoleone. Ultimo comune, prima del rientro è Scagnello, “terra del tartufo nero”. Nel piccolo borgo si ritrovano i resti della torre e dall’arco di forma barocca che incornicia la Chiesa di San Giovanni Battista.
Terre autentiche: i tesori della montagna
L’itinerario della valle prosegue con un percorso dedicato ai “Tesori della Montagna”. Si attraverso i Comuni di Lisio, Battifollo e Viola, risalendo le dorsali ai lati del torrente Mongia. Qui è consigliata l’e-bike. Il piccolo Comune di Lisio ci accoglie con una scultura che celebra le tradizioni di queste genti per i prodotti della natura. Si tratta di due macine antiche in pietra e una lastra in ferro che ha la forma di una castagna danno vita a un’installazione che campeggia nella piazza del paese. Appena fuori dal centro abitato una scultura in legno, raffigura un nonno e un nipote intenti nel lavoro rurale.
Saliamo a 900 metri slm per ammirare la vallata e il borgo di Battifollo. Un gioiello per escursionisti che percorrono la valle tra castagneti secolari, coltivazioni di nocciole, antichi cereali e grano saraceno. Anche qui troviamo le rovine del castello, con la imponente torre risalente al XIII secolo, un tempo occupate dalle truppe di Napoleone Bonaparte. Prima di lasciare Battifollo è doverosa una pausa gustosa presso lo storico forno di paese. Qui si possono gustare ottime paste di meliga artigianali a Km0. Prima di lasciare il borgo ci fermiamo per una visita alla Chiesa di San Giovanni Battista, dove sono custoditi alcuni affreschi e un architrave con iscrizioni.
Tra pinete, faggete e castagni
Riprendiamo la nostra escursione pedalando tra pinete, faggete e castagni da legno. In mezzo alla natura l’odore inebriante della resina accompagna la nostra pedalata in direzione di Viola Castello. Viola conserva una delle aree dove il bosco di castagno da frutto è meglio custodito. Facciamo tappa al “Borgo delle castagne”. Qui percorriamo i Sentieri dei Custodi dei Castagneti, accompagnati la domenica pomeriggio dallo sherpa del villaggio. Tra essiccatoi tradizionali, tartufaie e ricco sottobosco, si raggiunge la borgata con i ruderi del castello e le tipiche casette di montagna che rendono l’ambiente caratteristico.
Pietre, mattoni argillosi e un intonaco che ha origine dalla malta fanghiva ricavata in loco. Materiali che fanno da sfondo sul sentiero che dalla borgata conduce al centro abitato del Paese. Viola è noto per la lavorazione della Castagna Garessina, sapientemente trasformata in confetture, farine, pasta, dolci, liquori e birre. Poco distante da Viola Castello, su una sommità panoramica che abbraccia la si trova il Santuario della Madonna della Neve. Scendendo verso la valle, si incontra “Rocca dei Corvi”, imponente roccia attrezzata con una via ferrata molto apprezzata dai climbers.
Terre autentiche: Valle Cevetta e Sorgenti del Belbo
La Valle Cevetta è un territorio al confine tra Piemonte e Liguria. Il Tour parte da Priero, paese immerso nella campagna, il cui centro storico è attraversato da viuzze caratteristiche, splendidi portici e botteghe artigianali. In questi scorci “senza tempo” emerge la possente torre di pietra grigia alta 37 metri, tutt’ora visitabile, insieme alla Chiesa barocca di Sant’Antonio Abate. Subito fuori dal paese si trova il Santuario Beata Vergine della Sanità, in stile rinascimentale.
Lasciato il centro abitato una via panoramica conduce in direzione di Sale delle Langhe, tra suggestive chiesette e piloni votivi. Salendo un poco si vedono i primi boschi di castagno che in questo periodo con il foliage, regalano uno spettacolo emozionante dalle tonalità calde e ramate. In discesa, sulla strada di Sale delle Langhe, tra gli aromi delle piante officinali, il panorama si affaccia sul borgo di Sale San Giovanni, noto per la profumatissima distesa di lavanda. Il paesino ha le case in mattoni e le finestre ad arcate a sesto acuto.
Montezemolo e i salumi di mare
Appena fuori dal paese si incontra l’elegante Palazzo Rosso in stile inglese. Pedalando lungo la via della “Pedaggera” si raggiunge Montezemolo, una delle città italiane del miele, che sorge al congiungimento di due valli, Cevetta e Bormida. È anche la porta d’ingresso alla Riserva Naturale delle Sorgenti del Belbo, tra le province di Cuneo e Savona. A Montezemolo si possono gustare pregiati tartufi, formaggi e i famosi “salumi di mare” prodotti dalla lavorazione di tonno, bottarga e acciughe.
Poco distante si trova Castelnuovo di Ceva, un piccolo centro abitato noto per le sue sorgenti. In lontananza si scorge la torre che domina il centro storico, dalla cui cima si riesce a vedere il Monviso a nord e il mar Ligure a sud. Rientrando a Priero, in chiusura della prima parte del tour, è consigliata una sosta, con degustazione di prodotti locali o un’esperienza sensoriale nel laboratorio di distilleria!