Prosegue fino al 25 Giugno 2023 la mostra dedicata a Pierre Auguste Renoir, uno dei maggiori esponenti dell’impressionismo, nelle sale di Palazzo Roverella a Rovigo. L’esposizione, porta alla ribalta 47 opere dell’artista francese. Le opere in mostra provengono da musei francesi, austriaci, svizzeri, tedeschi, danesi e monegaschi, in dialogo con altre opere di famosi artisti dell’arte del passato. La mostra, curata da Paolo Bolpagni, è realizzata su iniziativa dell’Accademia dei Concordi e della Fondazione Cassa di Risparmio, col contributo di Intesa San Paolo.
La cifra stilistica di Renoir
“Renoir. L’alba di un nuovo classicismo” è il titolo nel quale si evince qualcosa di diverso rispetto alle mostre monografiche dell’artista o ad altre dedicate agli impressionisti. L’esposizione pone l’accento sull’evoluzione artistica di Renoir, sulla sua cifra stilistica che muta col passare degli anni. Ripercorre le fasi della sua vita, dagli esordi dell’ambiente parigino dove le sue opere risentono della pittura en plain air fino agli anni della maturità. Questi ultimi influenzati da nuovi incontri, spostamenti e frequentazioni importanti.
Come altri artisti del suo tempo, Renoir non ha avuto vita facile, almeno inizialmente. Le sue prime opere rappresentano scene di vita reale intrise di luce e colori brillanti che trasmettono gioia di vivere e amore per l’arte. La svolta avverrà il 15 aprile 1874 durante la mostra allestita nella galleria del fotografo Nadar a Parigi, in compagnia di altri pittori impressionisti.
La difficile vita degli impressionisti
Nonostante le critiche negative ricevute, Renoir continuerà imperterrito a produrre le sue tele. Lo farà fino a che incontrerà il favore di alcuni collezionisti per i quali produrrà dei ritratti soprattutto di donne e bambini. Gli impressionisti furono tacciati di incompetenza artistica dai critici e dagli accademici che non approvavano il loro modus operandi svolto all’aperto e non negli atelier. Essi hanno rappresentato un movimento di rottura e nettamente in contrasto con le regole accademiche dando vita ad un nuovo modo di “leggere” il dipinto. I soggetti, ritratti o paesaggi, sono animati dalla luce e dal movimento grazie alle pennellate cromatiche e fluttuanti.
Viaggio in Italia nella bellezza delle città d’arte
Per Renoir, il viaggio in Italia tra il 1881 e 1882, alla scoperta delle bellezze delle città d’arte, gli procureranno un nuovo modo di vedere la realtà. In mostra sono segnate le tappe del suo tour italiano che inizia dalla splendida Venezia, prosegue verso Roma, Napoli e Palermo. Renoir è catturato ancora una volta dalla luce naturale che splende sulle città del Nord, così diversa dalla luce mediterranea e dalle località francesi.
In Italia è affascinato dalla pittura di Vittore Carpaccio, del Tiepolo, di Raffaello e dei dipinti pompeiani che lo faranno avvicinare ad un genere pittorico “classico” segnato da forme più delineate, incisive, meno impressionistiche. In mostra vi sono dipinti di altri autori quali Giovanni Boldini, Giuseppe de Nittis e Federico Zandomeneghi messi a confronto con le opere di Renoir, specie di quelle della maturità.
Nudi femminili, ritratti, paesaggi
Tra le opere esposte ricordiamo “La Baigneuse blonde” dove è ritratta Aline Charigot, sua futura moglie, rappresentata come una Venere dalle forme floride e plastiche, dalle linee nette e dai contorni più definiti. Il ritratto di Wagner eseguito in seguito ad un incontro fortuito col famoso musicista quando si trovava a Palermo.
Molto singolari i nudi femminili spesso rappresentati dal tema delle bagnanti in veste più domestica quale il “Nu au fauteuil”, “Après le bain”, “Femme s’essuyant”. Le altre opere riguardano ritratti, paesaggi, nature morte, litografie e acqueforti dello stesso Renoir e altrettanti capolavori di maestri dell’arte tra cui Romanino, Rubens, Ingres, Tiepolo, Carpaccio e De Chirico. Un modo diverso, quindi, per giungere ad indagare i due mondi di Renoir: il primo fortemente impressionista, il secondo preponderante verso un nuovo classicismo dopo le influenze degli artisti visti in Italia.
Nell’ultima sala sarà possibile vedere il film restaurato-con sottotitoli in italiano- di “Una gita in campagna” girato nel 1936 da Jean Renoir regista, figlio di Pierre Auguste Renoir.
Informazioni: www.palazzoroverella.com